Inter-Chievo 2-1 “sul campo”: ancora impotenza e ancora malafede.

La partita col Chievo si è svolta come da copione.

Sono nove incontri, compresa la Coppa Italia, cioè da sabato 9 novembre, che assistiamo allo stesso spettacolo deprimente: squadra incapace di imporsi largamente e killer terzi che ne approfittano, sostituendosi agli avversari per eseguire la sentenza che garantisce carriera e protezione in alto loco.

Poi corrono a ricevere gli elogi del loro Presidente.

Travolgessimo gli avversari, segnassimo 4 o 5 gol a partita, gli “ufficiali di gara” potrebbero anche inventarsi l'annullamento di un paio di gol, non concederci qualche rigore, darcene qualcuno contro per falli commessi fuori area (è capitato...) evitare di punire col giallo interventi durissimi degli avversari e ammonire Mateo al primo contrasto ingenuo, nella loro trequarti (è capitato anche questo).

Non cambierebbe nulla.

Purtroppo in Italia, dove c'è equilibrio fondato sulla grande accortezza tattica, decidono quasi sempre gli episodi.

Solo ogni tanto capita che una squadra vinca largamente e in modo indiscutibile.

Se tutto questo è vero, e lo è indiscutibilmente, cifre alla mano, non ci esime da una severa disamina critica sulla situazione della squadra, perché anche con i 5-6 punti in più che come minimo ci sarebbero dovuti, resterebbe l'insoddisfazione non tanto per il “bel giuoco” che la squadra non pratica, ma per la mancanza di saldezza difensiva e per la visibile impotenza dei nostri attacchi.

Non mi stancherò di ripetere che a mio parere le lacune di fondo non consistono né nell'adozione di un modulo anziché un altro, né nelle singole scelte individuali del mister

Le lacune (quelle di fondo e decisive) sono di altro tipo:

• la mancanza di investimenti
• la conseguente mancanza di una spina dorsale composta da elementi completi, di indiscutibile valore tecnico e agonistico;
• la difficoltà di trovare un equilibrio con una rosa in cui i centrocampisti sono lenti, inadatti a una o all'altra fase, troppo vecchi o troppo giovani, troppo indisciplinati;
• la inesistenza di un reparto offensivo. Intesa proprio come mancanza di uomini.

In estate si puntava su Milito e comunque si sono fatti due acquisti nel reparto: segno che se ne avvertiva il bisogno.

Milito non è mai stato a disposizione e anche ora viene schierato per disperazione, non perché sia pronto, potente e reattivo (forse non tornerà più a esserlo, vista l'età e gli infortuni).

Icardi è sempre fuori e comunque avrebbe dovuto essere un'alternativa agli attaccanti titolari, non il toccasana.

Belfodil ha deluso e sembra in partenza. Naturalmente molti tifosi lo reclamano a gran voce, si domandano come sia possibile bocciarlo dopo averlo visto così poco.

Dimenticano che tecnici e dirigenti lo vedono all'opera tutti giorni, sanno ormai benissimo quali sono le sue qualità e i suoi limiti (attuali) e ritengono che non possa aggiungere nulla alla qualità del nostro attacco.

Naturalmente possono sbagliare: non sarebbe cosa rara, dopotutto.

E' successo a Moggi con Henry, a Galliani con Vieira, per citare solo due casi clamorosi.

Diciamo però che in linea di massima dei professionisti di alto livello è più facile che prendano decisioni ponderate.

Se ne deduce che l'Inter di oggi ha un solo attaccante “pronto” a disposizione, tra l'altro non uno in grado, per strapotenza, di fare reparto da solo, stile Ibra o Cavani, per intenderci.

Normale che questo attaccante, dopo aver sbalordito per tre mesi accusi una flessione importante.

Ecco che allora il problema diventa davvero difficile da affrontare e le ricette semplicistiche di molti tifosi fanno solo sorridere.

Se fosse così semplice, licenziamo WM, mettiamo al suo posto un allenatore qualunque purché dotato di un minimo di buon senso e scaliamo la classifica.

Invece qualunque allenatore dovrebbe fare i conti con tre centrali che in 19 partite hanno preso 23 gol (solo uno in meno del Chievo).

Probabilmente in due soli avrebbero retto meglio. E' possibile, anche se un po' azzardato da credere; infatti i due esterni sono bravi ad accompagnare l'azione (Naga anche a concluderla), ma deboli in fase difensiva; d'altra parte il centrocampo, chiunque giochi, risulta male assortito, mentre l'attacco al momento risulta praticamente privo di pericolosità.

Contro il Chievo, che si è difeso per tutta la partita, il nostro bottino offensivo è stato: 2 gol, 1 rigore, 1 palla gol fallita di testa da Palacio e qualche mischia pericolosa.

E siamo stati più spericolati del solito perché in molte situazioni la posizione di Alvarez e Mateo disegnava sul campo una sorta di 343.

Forse con un 253 avremmo vinto. Forse. O forse no.

Però un dato dovrebbe far contenti gli amanti del gioco offensivo: possesso palla da record, con il 70%. Tiri in porta, solo quelli dei due gol.

Tra i tifosi interisti, vista la cronica mancanza di disponibilità finanziarie, è di moda la discussione se un eventuale acquisto di buon livello sarebbe preferibile, diciamo più urgente, in mediana o davanti. La mia opinione è che tutti gli squilibri nascano in primo luogo dalla mancanza di un grande attaccante di peso. Con lui la squadra potrebbe allungarsi di meno in avanti per cercare di sostenere un reparto solo velleitario. E aumenterebbe comunque di molto la pericolosità

Il centrocampo potrebbe restare più compatto, evitando di far prendere di infilata una difesa che ha i problemi già visti. Certo, poi il centrocampo ha dei problemi di suo, l'abbiamo detto e non si potrebbe negarlo. Però queste manchevolezze o limiti forse verrebbero in qualche modo meglio mascherati se i suoi componenti potessero restare appunto più compatti. Individualmente abbiamo dei buoni centrocampisti: Cambiasso per un verso, Alvarez e Kovacic per un altro, Taider e Guarin pure. Ma sono pochi e soprattutto, come li metti li metti, non riesci ad assemblarli bene.

Ieri il nostro reparto centrale ha fatto un po' meglio del solito, perché Cambiasso e Kuz per un'ora sono stati su livelli di piena sufficienza e Kovacic è risultato molto intraprendente, anche se con risultati che, come al solito, finiscono per incidere poco.

Si sono visti anche momenti di efficienza accettabili, almeno fino alla trequarti: una quindicina di minuti nel primo tempo e un'altra quindicina nel secondo.

E non raccontiamoci la favola del Chievo squadretta: è stato derubato del successo contro la juve e ha perso solo 1-0 con la Roma.

Tuttavia quando si arrivava vicino alla loro area, il nostro gioco riprendeva con un giro palla insistito (e lento, per la verità) o addirittura scaricando palla all'indietro.

Per il semplice motivo che non c'era davanti uno capace dello spunto imperioso e non c'era uno in grado di creare il varco, con la superiorità numerica.

C'è riuscito una volta Alvarez, ed è stato gol.

Dunque per conto mio se si vuole ridare equilibrio alla squadra è necessario dotarla di un uomo gol importante e non si può sperare solo nell'improbabile guarigione ed esplosione di Icardi, in tempi brevi, né nell'altrettanto improbabile recupero di Milito a certi livelli.

Se poi non ci sono i soldi, neppure con qualche vendita (Pereira, Belfodil, Mudi, Mariga, Andreolli o anche Rano – purché all'estero –), pazienza.

Ma per me il primo problema è questo e mi sembra che lo confermi la situazione dello scorso anno: il crollo è cominciato con gli infortuni di Milito e Cassano, nonché con l'assenza o la flessione di rendimento di Palacio.

Oggi si parla di Hernanes. Probabilmente un altro nome scritto sull'acqua, visto il costo del giocatore. Sia chiaro che Hernanes rappresenterebbe un grosso salto di qualità per il nostro centro campo e dunque sarebbe il benvenuto, anche se forse anche lui non ha nella rapidità la sua arma migliore. Comunque, persino con un rinforzo del livello di Hernanes ci sarebbe sempre il problema di chi spacca le difese, di chi la sa buttare dentro senza aver necessità che tutta la squadra si squilibri a supportarlo. Questo sempre secondo me, che, lo ripeto a scanso di equivoci, Hernanes sarei disposto ad andare a prenderlo a Roma, con la mia macchina.

Intanto il pieno recupero di Taider sarebbe molto importante e già questo la dice lunga sulla nostra situazione, se si pensa che la Roma, per esempio ha come riserva Nainggo o un altro di pari valore e concretezza, mentre la juve ha come riserva Marchisio.

Considerando che obiettivi importanti in campionato sembrano non essercene più, questo potrebbe favorire sia sul mercato (eventuale) sia sul campo un lavoro già finalizzato al famoso “progetto” che dovrebbe partire la prossima estate.

Sempre tenendo conto che perdere non favorisce nessun progetto futuro

Bisognerà quindi cercare di finire la stagione dignitosamente, magari trovando alcune risposte che consentano all'allenatore della prossima stagione (Mazzarri o chiunque altro) di non partire con una serie di questioni aperte.

Si dovrà capire quale sia il ruolo più idoneo a sfruttare le doti di Kovacic, che comunque è chiamato a incidere molto di più. Icardi dovrà confermarsi da Inter, sia pure come alternativa, non tanto come doti tecniche e dinamiche, ma sul piano della “testa” e della voglia di arrivare. Taider dovrà progredire ancora e trovare continuità di rendimento; si dovrà verificare la compatibilità di Alvarez e Guarin con Mateo e nel caso si dovrà capire chi sarà l'alternativa di chi.

In difesa è necessario capire, senza considerare Andreolli e Samuel, probabili partenze, se puntare ancora su Rano, a fianco di JJ o se pensare a un sostituto di valore, posto che Rolando e lo stesso Campagnaro, quest'ultimo almeno per un anno, potranno completare il reparto.

Poi andranno valutate seriamente le possibilità di inserire in rosa, non da titolari, i Bardi, gli Ibrahima, i Duncan, magari i Benassi e i Crisetig, oltre a Botta, mentre per Laxalt sembra ancora troppo presto.

Insomma, anche se sono cadute le ultime illusioni sulla stagione in corso, motivi di interesse per i tifosi e naturalmente ancor più per chi lavora in società ce ne sono ancora molti. E chi spera di fare parte del nuovo progetto dovrà veramente dare il massimo, da qui alla fine.

L'acquisto migliore comunque sarebbe riuscire a cambiare la dirigenza arbitrale, in particolare il provocatore Nicchi.

Anche se è vero che il peggio è sempre in agguato, visti i rapporti di forza a livello politico.

Le prestazioni individuali

(tra parentesi, per un confronto, questa volta le pagelle della Gazzetta)

Handanovic: dal campo mi è sembrato incolpevole sul gol. Vista e rivista l'azione alla moviola non sono affatto così sicuro. 5.5 (5.5)

Campagnaro: non è stato così negativo come mi è capitato di leggere. In difesa ha rimediato a qualche situazione complicata. In avanti si è aggiunto (e non sovrapposto inutilmente, a mio parere) a chi operava sulla fascia destra. 6.5 (5.5)

Rolando: più in difficoltà che nelle ultime uscite: ha una grossa parte di responsabilità sul gol del Chievo e qualche volta è stato lasciato sul posto da un avversario fastidioso. 5.5 (6)

JJ: i soliti errori di piazzamento e di superficialità che non riesce ad eliminare. Ma in genere rimedia da solo ai propri errori e in definitiva dalla sua parte non vengono pericoli. 6 (5)

Jonathan: accompagna l'azione offensiva, proponendosi con continuità, fa da sponda con buona qualità, ma non ha mai lo spunto vincente, che dovrebbe essere nelle corde di un esterno. Poi partecipa con Rolando e Handa al pasticcio costato il gol. 6 (6)

Alvarez: con Kuz centrale e Cambiasso a sinistra, fa in pratica il mediano destro, anche se in realtà si trova ad agire quasi sempre in posizione di ala, come spesso accade al laterale ds, con gli schemi di WM. Sembra in ripresa e sebbene in quella posizione debba sempre rientrare sul sinistro, riesce a confezionare una grande palla gol (il primo dei due validi) con uno dei rari spunti vincenti. Non è poco, ma personalmente da lui vorrei di più. 6+ (6)

Kuzmanovic: anche lui in progresso. Da due o tre partite sembra essersi ritrovato. E' sempre un po' lento e macchinoso, ma qualche buona giocata gli riesce. Da centrale può essere considerato, per questa stagione, un'alternativa non disprezzabile al Cuchu. Cala visibilmente dopo un'ora. 6 (5.5)

Cambiasso: da laterale sinistro partecipa di più alla fase offensiva, ma resta sempre un organizzatore di gioco e quando si spinge in avanti poi fatica a recuperare: certo che con lui Kuz e Alvarez il centrocampo lascia parecchio a desiderare quanto a dinamismo. Però i risultati sono a sprazzi accettabili grazie all'insistito possesso palla che toglie spazio alle iniziative clivensi. 6 (5.5)

Nagatomo: sicuramente il migliore dei nostri. Segna due gol validi e si propone in continuità. Inoltre dalla sua parte non vengono pericoli significativi. 7 (6.5)

Kovacic: gioca in una posizione ibrida che gli è abbastanza congeniale. In teoria sarebbe il trequartista alle spalle di Palacio, ma in pratica spesso si trova ad agire come vertice sinistro della linea a due in un teorico 3421. In ogni caso rientra spesso a dare una mano e parte da lontano. Si disimpegna molto bene in dribbling e serpentine portando avanti numerose azioni che però non trovano mai sbocco, anche per una inconsistenza del ragazzo in fase conclusiva o di ultimo passaggio sullo stretto. E' giovane ha qualità e importanti margini di miglioramento. La prova di ieri è incoraggiante. 6+ (5)

Palacio: non è in condizione ottimale e si vede, anche se ha l'attenuante di doversi battere su tutto il fronte offensivo e spesso porta avanti la palla in fascia per poi bloccarsi e giocarla indietro, per mancanza di compagni in area. Anche con l'ingresso di Milito, le cose non cambiano granché. Sbaglia un gol di testa, praticamente a porta vuota. 5.5 (5)

Milito: la tecnica e l'intelligenza calcistica ci sono, la forza e la velocità no. Fa tutto quello che può. 5.5 (5.5)

Taider: gioca troppo poco per una valutazione significativa. Comunque dà ritmo e gli riesce qualche giocata interessante.

Botta: senza voto, anche se in pochi minuti si ritaglia un indiscutibile rigore.

Mazzarri: forse poteva passare a quattro almeno nel finale, ma non esistono controprove che sarebbe stato meglio. Tiene la squadra in linea di galleggiamento in una situazione difficile. Di più a me non sembra possibile. Non dispone di alternative di qualità sfruttabili. 6 (5)

Luciano Da Vite

 

Nella foto (Inter.it): Nagatomo brucia la difesa clivense due volte, ma non basta all'Inter per aggiudicarsi i tre punti; strano, perché gli avversari di gol ne hanno segnato solo uno. Mah.