Inter-Napoli 0-0: una squadra che sembra in crescita (salvo smentite nel derby).

Non solo io, inveterato pessimista, temevo un disastro prima della partita, soprattutto perché una difesa rabberciatissima affrontava un attacco stellare, in una partita in cui sarebbe stato inevitabile concedere ampi spazi alle punte partenopee. E il nostro centrocampo di qualità avrebbe dovuto affrontare un reparto solido, potente e concreto.

Invece abbiamo assistito a una partita equilibrata, con più occasioni da parte nostra, con un paio di opportunità più nitide per gli uomini di Benny.

A mio parere, aldilà delle ormai  stantie discussioni sulle differenze determinate dai moduli, la partita ha confermato la superiorità complessiva abbastanza netta della rosa napoletana  (a un certo punto per l'Inter si scaldavano Zanetti Kuz e Guarin, per il Napoli Hamsik, Behrami e Pandev e in panca loro avevano anche Zuniga e Dzemaili) e l'organizzazione di gioco abbastanza efficace delle due squadre, partendo dalle differenze di qualità e di modulo.

Questo per l'Inter è l'anno delle costanti contraddittorie, se mi si passa l'ossimoro.

L'Inter fa di norma piuttosto bene in trasferta; trova invece grandissime difficoltà in casa e, terza costante, contro le tre squadre che dominano la classifica ha  sempre portato a casa un punto in due partite.

Contro le squadre medie, ha battuto due volte la Fiorentina e una volta il Milan: speriamo sia di buon auspicio... In fondo potrebbe bastare anche  un pari, visto che con la sconfitta del Parma a Cagliari oggi abbiamo 5 punti su Toro e Lazio e sei su Milan e Parma.

Nella loro parziale attendibilità i dati dicono qualcosa di importante: evidenziano una inferiorità piuttosto marcata nei confronti del trio di testa,  un equilibrio tendente al positivo rispetto agli immediati rincalzi, ma anche  una nostra difficoltà a far punti con le cosiddette  piccole, soprattutto in casa.

Bisogna comprendere le cause di questi fenomeni, soprattutto se come sembra continueremo con Mazzarri.

E' la mancanza di campioni (quindi di giocatori con qualità, personalità e forza) in alcune zone del campo, e in panca, oppure è colpa degli squilibri posizionali indotti dal modulo a tre? Magari entrambe le cose, non vorrei rilanciare una polemica ormai stantia. Forse si poteva comunque far meglio (nell'arco della stagione, dico), chissà.

Però alcuni fatti sono oggettivi. Per esempio che abbiamo giocato tutto il campionato con due sole punte disponibili: anzi, una parte importante con una sola. Magari avessimo potuto alternare 3-4 punte tutte di ottimo livello! Avremmo avuto giocatori sempre freschi, lucidi sotto porta e capaci di rientri tempestivi  in fase di non possesso. Avessimo avuto poi  quattro esterni  di qualità (magari due più “difensivi” e due capaci di saltare l'uomo, anche loro da alternare secondo le circostanze), in certe gare avremmo sofferto di meno.

Un Inler o un Behrami o anche uno Dzemaili a noi sono mancati: Taider è interessante in prospettiva, ma per ora non li vale assolutamente, Guarin è un giocatore forte ma anarchico e imprevedibile (lui che tira sempre da tutte le posizioni, ieri ha passato nell'unica occasione in cui poteva davvero far gol, ben dentro l'area).

Questo per dire che il modulo, di cui comunque dovremmo per forza riparlare, forse ha delle responsabilità: l'organico certamente ne ha di più. E qui viene fuori il vecchio jap, perché questa constatazione dal mio punto di vista non è un' accusa verso nessuno: la rosa è più o meno quella che nelle condizioni finanziarie esistenti si poteva costruire.

Errori ne sono stati fatti e molti, come in tutte le squadre, anche quelle che possono spendere liberamente. Ma per me nella sostanza in queste condizioni finanziarie questa è la forza di gruppo che si poteva costruire, aldilà del singolo giocatore preso o ceduto con una valutazione tecnica sbagliata.

Per una volta devo dare ragione a un geometra amico di Meani e padrone del calcio, attraverso le tv: finanziariamente l'EL non è un affare. I premi sono scarsi e i casi son due o giochi per vincere, cioè per aumentare seguito e sponsor nel mondo (nel nostro caso soprattutto a Oriente) oppure la utilizzi come riempitivo per far giocare i giovani e chi è impiegato di meno, ma in quel caso, il ritorno di immagine rischia di essere negativo. Se vuoi provare a vincerla e vuoi far bene in campionato, non puoi avere un attaccante e mezzo e due soli esterni. Ma non puoi neppure prendere figure di secondo piano per completare una rosa che già a livello di titolari ha bisogno di robusti innesti. Pensiamo allo sfinito Palacio del secondo tempo e immaginiamolo con un anno in più e con alle spalle anche una dozzina almeno di partite di EL....

La partita

Dico subito che a me l'Inter di ieri sera è piaciuta e il risultato nel complesso mi sembra giusto.

Il primo tempo ha visto un certo predominio dei nostri che hanno saputo costruire diverse belle combinazioni sfumate di un soffio, mentre il Napoli si è fatto vivo solo con un contropiede: su errore di D'Ambrosio, Mertens pesca Callejon solo in area, ma il suo tiro ci grazia.

L'occasione più nitida ma anche unica è stata dei partenopei, in contropiede (teniamo presente questa notazione), mentre noi abbiamo macinato più gioco.

In questa partita mi sono dedicato soprattutto a verificare la disposizione in campo dei nostri: e devo dire che la mano dell'allenatore (nel bene o nel male, fate voi) si vede.

Squadra molto corta, con grande equilibrio  distanze brevi tra i reparti e movimenti orizzontali a stringere sul portatore di palla o comunque sulla sua zona, situazioni di non possesso con uno schieramento 541 a linee ravvicinate, difesa che sale prontamente quando il possesso passa a noi per mantenere le distanze e rendere ostiche le loro ripartenze.

Difensori molto attenti e concentrati: l'impressione è che quando la squadra è corta e i difensori sono coperti rendono molto di più.

In questa fase se Hernanes fosse stato più ispirato e gli esterni altrettanto, anche con il vituperato 532 avremmo fatto nostra la partita.

Purtroppo correre tutti insieme e giocare da squadra implica un enorme dispendio di energie e subito al rientro in campo si è visto che i nostri non avevano più la brillantezza iniziale.

Il Napoli ha cominciato a premere, ma attenzione, a difesa schierata non ha creato nessun pericolo.

In attacco, noi andavamo a strappi, con il centrocampo che non accorciava più in avanti appoggiando l'azione delle punte o, quando lo faceva, non riusciva più a realizzare ritorni tempestivi, lasciando la difesa sguarnita e consentendo al Napoli di avere qualche altra buona occasione, sino alla clamorosa palla gol, sempre su contropiede, con il palo di Inler.

Nel frattempo anche noi andando a sprazzi e affidandoci per lo più al contropiede abbiamo avuto qualche occasione, soprattutto quella con Naga verso il finire di gara.

In questa parte di match si è vista anche l'importanza di avere una punta che sappia inventarsi, crearsi la palla gol.

Icardi è ottimo, se servito a dovere può essere letale, Palacio parte da lontano e fatica ad avere occasioni.

Dall'altra parte Higuain con un movimento straordinario fa fuori il Rano e sbaglia la conclusione dopo essersi creato una palla gol invitante.

Cosa è cambiato nel secondo tempo? E' cambiato che la squadra si è allungata.

In più occasioni Naga e lo stesso Kovacic si sono fatti sorprendere fuori posizione, lasciando scoperto il fronte difensivo. Anche  Cambiasso, magistrale per scelta di tempo e posizione ha accusato qualche comprensibile ritardo in copertura. Hernanes che non è stato mai brillante ma nel primo tempo si era reso molto utile tenendo la posizione per coprire la fascia destra, non riusciva più a sostenere l'azione offensiva.

Le punte restavano più isolate e soprattutto Palacio si doveva sfiancare in lunghi rientri e lunghissime proiezioni offensive. Icardi è progressivamente scomparso e Palacio è finito quasi inutilizzabile, preda di crampi dolorosissimi.

I critici di Mazzarri gli rimproverano soprattutto la gestione dei cambi. Ma al '68 la sostituzione di D'Ambrosio infortunato con Zanetti sembra ovvia. Legittimo il pensiero di chi ritiene che si potesse inserire un centrocampista e passare alla difesa a quattro. Ma legittimo anche ritenere che in un periodo di grande pressione dei napoletani e di stanchezza che impediva trasferimenti di campo collettivi diminuire la densità difensiva fosse troppo pericoloso.

A 15' dal termine anche il cambio di Hernanes ormai in apnea con Guarin credo fosse scontato: forse si poteva azzardarlo un po' prima. Tra l'altro il Guaro si rende autore del più grande pericolo corso dai napoletani in questa fase, insieme alla palla gol sprecata da Naga.

Più discusso il cambio di Icardi con Kuz. Secondo me con molti uomini ormai in affanno la sostituzione per aumentare la densità del centrocampo era più che opportuna.

Ripeto, sui cambi si può discutere all'infinito, ma più che altro sembra una discussione ideologica, aprioristica, tra nemici della tre e persone che la considerano il minore dei mali, tra sostenitori della tesi per cui siamo l'Inter e dunque dobbiamo provare a vincere anche quando il tentativo sembra più un'ipotesi di suicidio e tifosi convinti della realistica superiorità del Napoli e dunque convinti dell'utilità di portare a casa un punto che ci consente di affrontare il Milan a + 6.

Certo, avessimo avuto anche noi da inserire un Hamsik, un Behrami o un Dzemaili sarebbe stato più facile non sbagliare...

Per finire ho letto di grandi elogi all'arbitraggio. Non dico che abbia deciso la partita, ma certo diverse sue decisioni sono apparse chiaramente punitive per noi. Prima di tutto la mancata espulsione di Britos, ma anche numerose decisioni del primo tempo che hanno avuto il senso di chiarire preventivamente che per i gatti interisti non ci sarebbe stata comunque trippa.

Adesso la viola è definitivamente scappata e anche la lotta per il quinto posto appare tutt'altro che chiusa.

Se il Milan riuscisse a dimezzare il distacco nel derby, nelle ultime due partite dovremmo aspettarci  arbitraggi da era Moggi (o Galliani, come preferite). Inoltre potrebbero rifarsi sotto Toro e Lazio, oggi vittoriose.

E la sconfitta del Chievo ci potrebbe mettere all'ultima giornata in una situazione inquietante.

Le prestazioni individuali

Handanovic: una volta lo salva il palo (senza sue responsabilità) un paio di volte le imprecisioni degli avanti napoletani. Per il resto poco lavoro. Tutto sommato significa che il Napoli è stato ben neutralizzato. 6

Campagnaro: il meno preciso dei difensori: qualche volta distratto in marcatura, spesso inadeguato nell'appoggio. E' la brutta copia del giocatore di inizio stagione. Un quarto di punto in più considerando la pericolosità del suo avversario. 5+

Ranocchia: ecco il Rano che volevamo vedere da tanto tempo. Sicuro, autoritario, implacabile, buono in uscita. Magari domenica già ci smentisce, ma se è questo pensiamoci bene prima di cederlo. E comunque mai alla juve dove giocherebbe con una protezione altissima. 7+

Andreolli: prova molto positiva, aldilà di ogni previsione per l'aitante difensore quasi all'esordio in questo campionato. Solo una distrazione ma anche un salvataggio, su Higuain determinante.

Dimostra che in questa Inter ci può stare, se accetta il ruolo di quinto centrale (dopo Vidic, Juan Rolando e Rano). Se ci sarà l'EL potrà anche avere più spazio. 6.5

D'Ambrosio: parte bene soprattutto in fase di spinta, ma poi pur mettendoci molto impegno e tanta corsa sembra confermare di non aver piedi da squadra con ambizioni. 5.5

Hernanes: non è in giornata. Ha piedi importanti ma conferma che le carenze dinamiche attenuano fortemente questa dote. Ha comunque il merito di aver tenuto bene la posizione, sacrificandosi anche in copertura, ai suoi ritmi. 6--

Cambiasso: un filino meno brillante di domenica scorsa, ma comunque una prestazione fondamentale al servizio (intelligente) del collettivo. Trovare un suo alter ego è impresa difficilissima ma indispensabile. 6.5

Kovacic: è un giocatore completamente trasformato rispetto alla pallide esibizioni del giorne d'adata. Ha lavorato, ha saputo non demoralizzarsi e ora coglie i frutti. Non si dica che è sempre lo stesso, ma ora ha l'opportunità di giocare: spezzoni anche importanti di partita li ha sempre fatti, ma con esito negativo. La prima volta in cui giocando parzialmente ha convinto e mostrato di essere cresciuto, non è più uscito. L'avesse fatto prima, avrebbe giocato molto di più. Adesso non è più un giocatore bellino, ma un campione vero, con accelerazioni e lanci ispirati, ma anche con recuperi difensivi tempestivi e importanti. Finalmente ci prova anche nel tiro. 7.5

Nagatomo: tanto, tantissimo impegno. Corsa e abnegazione. Ma anche i soliti limiti tecnici. Spesso viene tagliato fuori dalle ripartenze avversarie, ma qui dovrebbero  essere i meccanismi di interscambio a soccorrerlo. 6

Palacio: da quando non è più unica punta segna di meno, anche se non ha perso la pericolosità. Il suo dispendio energetico...commuove, come pure le sue sofferenze fisiche nel finale. Avrebbe bisogno di compagni d'attacco adeguati che lo alternino per rifiatare. 6.5

Icardi: buon primo tempo, nel quale si batte bene contro i centrali partenopopei facendo un lavoro oscuro ma utile. Poi gradualmente si spegne e un infortunio lo neutralizza del tutto. Non è Higuain: da lui non puoi aspettarti che inventi un gol, ma se lo servi, sa essere decisivo, come più volte dimostrato. 6

Zanetti: conferma che 20 minuti o mezz'ora può ancora farli con rendimento non certo inferiore a quello di D'ambrosio. 6

Guarin: svolge bene il compito per cui è stato inserito. Da forza e intensità a un centrocampo in affanno, in una percussione ha la palla gol ma incredibilmente anziché sfruttarla tenta l'assist. 6

Kuzmanovic: pochi minuti in cui dà il suo contributo a mantenere un risultato abbastanza positivo. Sv

WM: il giudizio è sempre lo stesso; se si è convinti di avere un gruppo forte e competitivo ha fatto male anche ieri. Se si pensa che impattare con un Napoli molto più forte, creando anche diverse occasioni per vincere e limitando la pericolosità degli avversari, nonostante assenze importanti soprattutto in difesa (ma non solo) si può ritenere che abbia fatto il suo dovere. 6.5

Luciano Da Vite

Nella foto (Inter.it): la formazione scesa in campo ieri sera contro il Napoli.