Inter-Atalanta 2-0: la partita che aspettavamo.

Bene a Kiev, male a Torino, bene con il Sassuolo, male a Palermo, bene con l'Atalanta.

Tocchiamo ferro per il Cagliari.

Stiamo parlando di gioco, perché se ci riferissimo ai risultati la situazione sarebbe meno preoccupante. Siamo terzi, a quattro punti dalle due leader indiscusse, ma sappiamo tutti che senza un arbitro con una vista da extra terrestre (ha visto il fuorigioco che non c'era) saremmo a due soli punti dalla vetta. Dopo aver liquidato a casa loro gli ucraini, che non sono fenomeni ma una buona squadra si e dopo aver passato il turno dilagando con gli islandesi.

Questo senza considerare, per non esagerare, il difetto opposto dell'arbitro di Torino, che non ha visto il rigore a nostro favore palese per tutti.

A qualcuno piace il giochetto di confrontare il risultato dell'Inter mazzariana contro il Toro, per esempio, con quello ottenuto da un'altra squadra, per affermare la negatività della nostra situazione.

Legittimo, per carità. Ma noi quel gioco non lo ripetiamo. Altrimenti dovremmo confrontare il risultato di Inter-Sassuolo con quello di Fiorentina-Sassuolo. La Fiorentina guidata dal grande Montella che fa giocare benissimo la squadra e schiera tutti centrocampisti di qualità e pochi difensori.

Noi invece sappiamo che ogni partita fa storia a sé e quindi questi confronti dicono poco. Meglio guardare la posizione in classifica, magari dopo 20 partite o meglio ancora alla fine.

Se consideriamo anche lo score, i dati positivi concreti sono ancora più rilevanti: Sette partite ufficiali, cinque vittorie e due pareggi, 29 gol fatti e uno subito. Anzi ce lo siamo segnati da soli. Gli avversari non ci hanno mai segnato.

Certo, non abbiamo incontrato né juve, né Roma né Real Madrid, ma non sono questi purtroppo i nostri avversari, al momento.

Se invece passiamo a esaminare il gioco, per quanto labile e inconsistente sia questo parametro (a me per esempio se costruiamo solo 3 occasioni da gol e gli avversari zero, sembra che abbiamo ben giocato), la situazione cambia, perché si verifica quella alternanza di prestazioni che abbiamo indicato all'inizio.

Spiego subito il titolo del post: a mio parere, anche sul piano del gioco, considerando la caratura dell'avversario, abbiamo disputato la partita più convincente fra quelle di inizio stagione.

L'Atalanta è forte e nel primo tempo almeno, l'abbiamo messa sotto alla grande. 
A me è piaciuto il nostro gioco, come spiegherò, ma anche il prodotto del gioco (forse più importante) va nella stessa direzione: sempre nel primo tempo, nessuna palla gol per loro; un gol, un palo, un rigore sbagliato e una palla gol mancata da Palacio solo davanti al portiere.

In 45 minuti mi sembra abbastanza.

E' vero che i bergamaschi non si sono chiusi dietro in modo ossessivo, ma hanno cercato di contrattaccare con più uomini, concedendoci le ripartenze (e la maggior parte delle occasioni è venuta a seguito di calcio piazzato o su ripartenza). Ma è anche vero che se una squadra giocasse 90 minuti nella propria area di rigore, difficilmente prima o poi eviterebbe la punizione. Ormai giocano tutti allo stesso modo: almeno 9 dietro la linea della palla in fase difensiva, quattro o cinque che si propongono, pensando a rientrare presto.

Ma voler fare una cosa non significa riuscirci: dipende anche dalla tua corsa e continuità, dalla brillantezza degli avversari, dalla loro capacità di rapidità e precisione nella ripartenza, dal loro assetto organizzativo finalizzato a bloccare le ripartenze avversarie.

Ieri a San Siro nel primo tempo, a mio parere si è vista un'Inter molto ben messa in campo, tonica e reattiva nei singoli, ispirata in alcune iniziative degli uomini di qualità.

Non si è visto il Barcellona dei bei tempi, il Bayern del triplete, il Borussia di certe partite giocate sul ritmo, ma si è vista una squadra che ha fatto bene in relazione al suo valore tecnico.

Si dice anche che finalmente questo avviene perché WM si è deciso a schierare 2 punte e due centrocampisti di qualità. Forse: ma gli stessi centrocampisti e due punte erano in campo anche nel primo tempo col Palermo, quando a lungo non siamo esistiti.

Nel finale, al Barbera, quando eravamo ancora più offensivi, abbiamo corso rischi anche maggiori.

Dunque le due punte (potendo ahimé, perché se ne hai tre e giochi ogni tre giorni e anche solo uno si infortuna o è stanco, sei nei guai) sembrano una necessità.

Certo, potremmo far giocare dall'inizio anche un ragazzino, per rispettare il tabù delle due punte: ma significherebbe rinunciare a priori a ogni ambizione, almeno in campionato.

Quanto ai centrocampisti, ci sono diverse soluzioni:

• Hernanes-Medel-Kovačić è la più offensiva
• Guarín-Medel-Kovačić è intermedia (il Guaro è più forte nei contrasti, più mobile ma meno talentuoso del profeta)
• M'Vila-Medel-Kovačić la più difensiva.

Naturalmente ci sono anche le riserve (Kuz, Obi, Khrin, persino Jonny)

La scelta può dipendere dagli altri componenti la squadra e dagli avversari, perché l'equilibrio resta fondamentale.

Non è detto che sia sufficiente schierare 4 offensivi puri (oltre ai due laterali che difensori e incontristi non sono certo) per fare un buon giuoco e vincere.

Al 20' del secondo tempo, per esempio, è entrato Hernanes per Guarín e abbiamo sofferto di più. Dieci minuti dopo è uscito Palacio ed è entrato M'Vila e abbiamo smesso di soffrire. Sarebbe semplicistico però affermare che questa è la soluzione migliore: a Torino c'era una punta e due interditori di centrocampo e non è andata bene. Nel primo tempo di ieri è andata bene invece la soluzione opposta.

Voglio dire che non esiste una regola fissa: dipende dalle caratteristiche degli avversari, dalle energie di cui dispone la squadra, dalla sua brillantezza, dalla situazione psicologica, da come si comportano tatticamente gli avversari.

Le semplificazioni salvifiche, raramente insegnano qualcosa.

Tuttavia, a costo di venir smentito già domenica, l'impressione è che si stia facendo un buon lavoro, che non può produrre un progresso lineare, ma che suggerisce sensazioni moderatamente confortanti.

E' diffusa una tesi, in questi giorni, secondo cui i miglioramenti (ancora da confermare nel tempo, per altro) della squadra siano in qualche modo legati alle pressioni del Presidente alle quali WM si sarebbe adeguate obtorto collo. Da qui lo schierare le due punte e i due centrocampisti di qualità; da qui le variazioni di modulo che in qualche misura si riscontrano.

Tutte le tesi non dimostrabili possono essere vere. Il problema è se soggettivamente sembrano ragionevoli.

A me queste proprio no, lo dico chiaramente.

Intanto se quest'anno le 3 punte sono poche, lo scorso anno WM disponeva di due sole punte, perché Milito in pratica non è mai esistito. E poi lo stesso Icardi si è ripreso dalla pubalgia solo verso Natale.

Hernanes per metà stagione non c'era e in quella metà stagione Kovačić non era certo nelle condizioni e nel grado di maturazione di oggi. Non esistevano due mastini di centrocampo come Medel e M'Vila e la difesa con Samuel e davanti a lui Cambiasso era sicuramente meno dinamica, dunque più da proteggere.

Ovvio che fosse necessaria una maggiore prudenza e comunque a volte WM anche lo scorso anno ha giocato con due punte e persino con tre centrocampisti come Hernanes, Cambiasso e Kovačić. E anche lo scorso anno, in determinate situazioni a partita in corso ha optato per la difesa a quattro.

Se poi la questione era la mancanza di schemi, buone partite sono state fatte lo scorso anno come in questo: allora in certe partite gli schemi c'erano e in altre si dimenticavano?

Come al solito, ritengo che il lavoro di un allenatore debba tener conto di una quantità di variabili che sfuggono completamente ai troppo facili giudizi dei tifosi. Questo non per difendere WM, che, lo ripeto ancora, non mi entusiasma davvero, ma per affermare un metodo di approccio critico che considero più ponderato.

Nel primo tempo abbiamo giocato un ottimo calcio contro l'Atalanta, perché gli schemi preparati sono stati attuati da giocatori bravi, in brillanti condizioni di forma, molto motivati e anche un po' facilitati dall'approccio avversario.

Già domenica cercheremo una nuova controprova non scontata.

Le prestazioni individuali

Handanovic: qualche intervento per lui di ordinaria amministrazione. Sulle uscite alte non lascia del tutto tranquilli. 6+

Ranocchia: determinato, sicuro e preciso come quest'anno è stato spesso. E' cresciuto molto, ora deve confermarsi. 6.5

Vidic: vero leader della difesa, attento, non velocissimo ma con un'ottima posizione, imbattibile di testa. 7

Juan Jesus: avrebbe dovuto riposare invece ha disputato una partita concreta, senza strafare ma con grande concentrazione. 6.5

Jonathan: non al meglio, di sicuro, ma autore di una prova ampiamente sufficiente. Ha spinto abbastanza e coperto senza grandi affanni. Può migliorare. 6

Guarín: corre, lotta, sbaglia, spacca e crea pericoli. In campo si sente. Ma se gioca lui si deve sempre preventivare un paio di palle pericolosamente perse mentre la squadra è in uscita. Comunque lui è un giocatore, è tanta sostanza. Non può essere il passaggio sbagliato, il tiro alto o l'insistenza in un dribbling a valutare la prestazione. Prezioso. 6.5

Medel: immenso. Non si capisce il relativo mezzo passo falso di Palermo, dove la sua prova è stata solo sufficiente. Il soprannome di Pitbull è appropriato ma anche riduttivo. Questo è mobilissimo, intelligente (calcisticamente) e ha anche un piede non certo da fenomeno, ma neppure disprezzabile. Direi che lui e Vidic sono i due leader che possono far migliorare tutti i compagni. 7.5

Kovačić: altra prova sontuosa del nostro uomo di maggior classe. Può essere sembrato che sia mancata un po' di continuità, ma si deve considerare il lavoro svolto anche in copertura: Mateo sa chiudere bene in diagonale, verso l'interno, ma se c'è una sovrapposizione in fascia è in maggiore difficoltà. La palla che ha regalato a Palacio (tiro respinto) nel primo tempo è da fuoriclasse, come altre giocate. Questa squadra comincia ad avere un buon gruppo di giocatori determinanti. 7.5

Dodô: ho letto giudizi contrastanti sulla sua prestazione: per me è stata la igliore di questo inizio di stagione: sempre nel vivo del gioco, dinamico, in possesso di buona velocità e piedi non da difensore, mi sembra stia acquisendo personalità e convinzione. 7

Icardi: Ingiudicabile, a causa dell'infortunio. Nei minuti in cui èè stato in campo sembrava promettere bene. SV

Palacio: indubbiamente non è al top. Chissà però quando lo sarà. Si è procurato una palla gol nel primo tempo, con intervento fortunoso di Sportiello e dopo un'altra azione corale brillante ha scaricato sul palo nel secondo tempo. Inoltre ha lavorato molto per la squadra. 6.5 (pesa il rigore fallito).

Osvaldo: Quando è arrivato c'erano alcuni dubbi (il carattere, la discontinuità) e alcune certezze: soprattutto il fatto che possieda colpi straordinari. Ieri lo ha confermato. Strepitoso il gol, ma anche la serpentina da vero centravanti che ha procurato la punizione del raddoppio. Rispetto a Icardi lavora molto di più per la squadra, dunque i due si integrano. 7.5
Hernanes: ha giocato poco ma è sembrato leggermente in ripresa rispetto ad altri incontri. É padrone della palla come pochi, ma deve sveltirsi. Il gol, un capolavoro, ma deve dare molto di più. 6

M'Vila: ottimo. Non ha la mobilità e la vitalità di Medel, ma lì in mezzo incide in modo davvero significativo. E' un lottatore, di grande carattere e buona qualità. Se si conferma sarà un nuovo tassello importante per l'Inter futura. 6.5

WM: a me non sembra che abbia sbagliato molto, anzi. Ma adesso con tante partite consecutive e pochi attaccanti disponibili dovrà trovare soluzioni innovative. 7

Luciano Da Vite

Nella foto (Inter.it): il gesto acrobatico di Osvaldo, per il vantaggio interista.