Il re (usurpatore) è nudo. Finalmente. La settimana dell’apocalisse.

Certo che i tifosi nerazzurri non si annoiano mai - o meglio, si annoiano solo durante i 90’ in cui la squadra è in campo.

Negli ultimi giorni si sono verificati più o meno nell’ordine, questi eventi:

- il presidente onorario critica abbastanza esplicitamente il suo tecnico (forse non è proprio così, ma i media, cioè le solite PI ) accreditano questa versione

- l’allenatore risponde mancando di rispetto al suo presidente, il quale tra l’altro è l’uomo che l’ha voluto all’Inter

- si gioca contro il Saint-Étienne: vincendo la qualificazione sarebbe cosa fatta. I francesi sono modestissimi tecnicamente, ma molto vigorosi e tatticamente giocano “all’italiana”. Pareggio e soprattutto neppure una palla gol costruita. Due nuovi infortuni che si aggiungono a quelli di Jonny, D’Ambrosio, Naga, Osvaldo.

- nell’assemblea dei soci un nuovo importante dirigente critica la gestione Moratti che ha prodotto ingenti debiti

- il Presidente onorario si dimette da ogni incarico e con lui tutto il suo gruppo.

- MM dichiarerebbe (il condizionale è d’obbligo sempre per via delle PI) che in settimana si capirà il motivo delle sue dimissioni.

- il giorno dopo MM dichiarà di non aver mai detto quelle cose.

- infuria la polemica fra tifosi e fra giornalisti prezzolati: quasi tutti i tifosi vogliono la testa di WM, ma la faida si estende ai giocatori: chi considera nullo quei giocatori chi quegli altri …La discussione sui moduli ormai fa sorridere, sembra un confronto in stile deamicisiano

I giornalisti da parte loro, su ordinazione fanno a gara nel rivelare presunti retroscena per attizzare la polemica nell’ambiente.

- si sparge la notizia che ET avrebbe prestato all’Inter 22 milioni al tasso di interesse dell'8%.

- anche ET diviene oggetto di contestazione dei tifosi.

- con la scusa di salutare MM dimissionario il più spudorato capo di una squadra condannata per associazione a delinquere cerca di ribaltare la realtà processuale offendendo MM e l’Inter.

- la società risponde finalmente con fermezza: nella questione calcio poli c’è chi ha perso, oltre alla serie a anche la dignità e chi, vittima dei soprusi truffaldini, ha ricevuto un indennizzo legale, ancorché insufficiente.

Per un momento il tifo si ricompatta.

E’ poco? Niente paura, domani si giocherà a Cesena, faremo ancora male e divamperanno di nuovo le polemiche. Comunque provo a esaminare separatamente questa catena di eventi.

Inter-Saint-Étienne 0-0

Partita avvilente, mortifera. Vi assisto dalla tribuna rossa e rivaluto i settori popolari e persino il nostro Giuseppe. Qui gli insulti ai giocatori si sprecano sin dal primo minuto. Cercare di capire quali sono le difficoltà che si incontrano perché si fanno certi errori, perché i tifosi ospiti si sgolano a sostenere la loro squadra per 90’ e noi a insultarla sembra una pretesa da extra terrestri.

Personalmente, si sa, non sono favorevole al calcio che piace agli esteti e nemmeno mi diverte il cosiddetto calcio super offensivo.

Contro avversari modesti come i francesi mi piacerebbe vedere una squadra accorta, che sa chiudere gli sbocchi con intelligenza e ripartire con qualche bella verticalizzazione, creando, che so, 3-4 palle gol. Per chiudere bene dietro bastano giocatori discreti, assortiti in modo da essere complementari e una organizzazione efficace. Per le ripartenze basterebbe avere qualche centrocampista che sa giocare a due tocchi e vedere il gioco qualche altro che si inserisce di prepotenza e due punte dotate di scatto e progressione. L'Inter di oggi non ha nulla di tutto questo e probabilmente non ha neppure gli uomini per praticare un gioco diverso, con la difesa alta e il possesso palla.

Non avendo uomini che si inseriscano da dietro e punte veloci per la ripartenza, infatti, l'Inter quando conquista palla, se non la riperde subito, avanza lentamente e non riesce a impedire che gli avversari si chiudano. Così la difesa si alza per forza e il possesso palla diventa un obbligo, essendo gli avversari schierati. Passaggi laterali e tocchi all'indietro a iosa prima del traversone da tre quarti sulle punte che non ci sono o dell'imbucata che non riesce mai per imprecisione di chi lancia o per inesistente mobilità di chi dovrebbe proporsi. Non si vede mai uno smarcamento in profondità a dettare il passaggio. Forse perché WM vuole, prudentemente, che ogni uomo stia al di qua del suo avversario teorico. O forse perché nessuno dei nostri ha nelle sue corde l'a fondo perentorio e vincente.

Questo gioco di stare tutti in copertura a WM riusciva abbastanza bene a Napoli, dove l'accelerazione avveniva su Lavezzi, Cavani e Hamsik e dove anche gli esterni avevano più corsa e potenza di Dodò e Ibrahima. Tu stai coperto, concedi poco, al momento buono fai partire uno dei contropiedisti e prima o poi vinci la partita. Se segni subito e l'avversario è costretto ad aprirsi, magari vinci largo.

Qui non ci sono gli uomini per praticare questo tipo di gioco: i centrocampisti di qualità tengono sempre palla consentendo alla difesa avversaria di piazzarsi. D'altra parte sono costretti a tener palla perché gli attaccanti (più spesso l'unico attaccante) non si muovono e se anche si muovessero verrebbero sempre battuti in velocità. Così sei costretto a rimpiangere non solo Osvaldo, ma anche Jonny, D'Ambrosio, Naga, che certamente hanno più corsa e iniziativa degli attuali titolari.

Insomma, davvero una desolazione. Anche il meno prevenuto pensa che a questo punto, non potendo cambiare la squadra, si deve provare a cambiare l’allenatore. Senza grandi speranze, ma un tentativo forse va fatto. Con chi? Con un giovane ambizioso che consideri il guidare l’Inter un grande privilegio anche senza grandi retribuzioni. Per esempio, se il Milan si affida a Inzaghi, perché non potremmo affidarci a Vecchi?

Comunque la partita finisce senza scossoni e torniamo a casa pronti a tuffarci nella settimana di passione extra campo.

La polemica tra Massimo Moratti e Walter Mazzarri

La frase di MM in sé per come è stata riportata esprime solo un’ovvietà. MM però è troppo accorto per non immaginare il valore che le sarebbe stato attribuito in virtù del momento particolare in cui è stata pronunciata.

Aveva dunque un valore polemico. Altrimenti avrebbe potuto dire: 
“Mi pare che WM pur tra tante difficoltà non stia lavorando male. Certo alla lunga come sempre saranno i risultati a decidere il suo destino”. 
Dunque, MM o ha parlato da tifoso o ha voluto partecipare in qualche modo il suo disaccordo rispetto a diversi punti della gestione ET.

O forse entrambe le cose.

La risposta di WM però è inqualificabile, irrispettosa e assurda perché rivolta a chi non molto tempo fa lo aveva voluto all’Inter. Un uomo avrebbe risposto più o meno: 
“Lavoro per il bene dell’Inter, faccio del mio meglio. Se a bocce ferme il mio lavoro verrà giudicato inadeguato, sulla base dei risultati, la Presidenza deciderà. Del resto questo è il destino (aureo) di noi allenatori”.

Michael Bolingbroke parla nell'assemblea dei soci

Per giudicare le sue parole bisognerebbe conoscerle esattamente. E bisognerebbe conoscere la realtà.

Di certo chi ha acquistato la società conosceva perfettamente bilanci e situazione patrimoniale.

Se era troppo gravosa e non aveva i mezzi per fronteggiarla poteva fare a meno di chiudere la trattativa. Se l’ha fatto è perché giudicava il tutto conveniente (non l’ha certo fatto perché mosso anche dal tifo, ahimè!).

Sapete che io non amo i progetti a lungo termine, nel calcio, perché mi sembrano un guadagnare tempo prendendo per i fondelli i tifosi. Ma qui mi si parla di un risanamento da completare con una maxirata nel ’19. Così mi prendo la Ferrari anch’io. Pago una minima rata ogni mese e dopo 5 anni decido se comprarla o restituirla. 
Sono sincero: a me questa cosa non piace: ma mi rendo conto che forse non c’erano altre possibilità. Gli acquirenti, con i loro pro e contro non li decido io, né la vecchia proprietà, li determina il mercato. 
Così mi rassegno a molti altri anni di anonimato, di tifosi che insultano i loro… beniamini, di speranze che non accada il peggio. Ho vissuto i tempi dei Paganin e di Angelo Orlando, di Fontolan terzino di Bachlecner, di Roselli, di Centofanti, di Macellari. 
A Dio piacendo sopravvivrò anche a questi.

Quello che proprio non sopporto è quando si finge di non capire che non è stato il post triplete a rovinarci, ma il triplete. Dopo, certo, sono stati commessi molti errori. Ma sbagliare con debiti enormi e passivi annui di un’infinità di zeri è il minimo.

Le dimissioni di Massimo Moratti e le successive polemiche

Anche qui, bisognerebbe conoscere le parole effettivamente pronunciate.

Non c’è dubbio che MM sia una persona molto generosa e buona, ma anche capace di profondi risentimenti quando ritiene che il suo lavoro e la sua passione non siano apprezzati abbastanza.

Dunque tutto potrebbe essere. Se ci fossero davvero motivi di preoccupazione che potrebbero interessare i tifosi, sarebbe opportuno che venissero espresse pubblicamente.

Se invece si tratta di incomprensioni su questioni finanziarie o su valutazioni dell’operato di MM, o anche di pareri discordanti sulla gestione tecnica, sarebbe bene che queste cose restassero al chiuso degli addetti ai lavori e non uscissero neppure in termini allusivi, che comunque creerebbero altri fastidi in un momento oggettivamente difficile e complicato

Il prestito (con tanto di interessi esosi) di ET all’ Inter

Anche qui non conosco la fonte primaria e non so se il fatto… sussiste. 
Se fosse vero, a mio parere sarebbe una cosa gravissima. Unito agli altri, questo elemento finanziario darebbe una triste conferma: siamo finiti in mano a una persona che sarà un accortissimo amministratore, ma che con l’Inter non ci vuole rimettere, anzi… 
Qualcuno che farà sembrare non solo i Moratti, ma anche i Pellegrini e persino i Fraizzoli come nababbi scialacquatori. E allora deve essere chiara una cosa: con la sana gestione, se va molto bene, si diventa l’Udinese. Il calcio di oggi per emergere richiede ben altri apporti finanziari.

Questa notizia ha creato forse per la prima volta del malumore intorno alla nuova proprietà. Così il solito intervento farneticante, prepotente e impunito dell’ovino ha fornito l’occasione per un ricompattamento dell’ambiente Inter (parlo almeno della tifoseria).

Il comunicato ufficiale dell’Inter

E’ stato accolto da tutti come una liberazione. Basta subordinazione alla criminalità rivendicata e alla sopraffazione. Almeno a quella verbale, perché la sopraffazione nei fatti si accentuerà. Il prepotere juventino governa il calcio e non può tollerare che la magistratura abbia finalmente definito chi ha barato e chi no. Verranno mobilitati tutti i servi per farci pagare questa presa di posizione. Il primo sarà probabilmente Platini, che potrà escluderci dalle coppe internazionali, consentendo in questo modo agli ovini e ai media asserviti di parlare di “vergogna”.

Del resto Platini ha già mostrato il suo servilismo dopo lo scandalo di juve-Roma: ha ammesso di non aver visto la partita ma ha anche detto che è la solita invidia per chi vince. Lui è troppo juventino per capire che le persone oneste non provano nessuna invidia per chi vince barando.

Dovremo essere forti e soprattutto uniti di fronte alle sopraffazioni che arriveranno inevitabilmente. Non è più tempo perché tifosi dell’Inter per odio o avversione verso il mister o questo e quel giocatore, o per la squadra nell’insieme, diventino più realisti del re (ovino) nel negare i soprusi che sicuramente ci verranno fatti.

Proprio perché non siamo l’Inter del triplete ma una società piena di incognite e una squadra modesta, le ingiustizie peseranno ancora di più. Sarà una guerra, anche se solo calcistica, e in guerra non si tradisce.

E adesso per un paio di giorni parliamo di calcio.

Si comincia oggi con Inter-Chievo Primavera (alle 11.00 al Breda); si prosegue nel pomeriggio con la Berretti, impegnata a Venezia, con esordienti e Pulcini A che giocano per il loro campionato nel pomeriggio all’Accademia.

Domattina alle 11 Inter-Renate Giovanissimi Nazionali a Interello, nel pomeriggio Allievi Nazionali a Interello contro il Cagliari, Allievi Regionali a Varese e Giovanissimi Regionali all’Enotria contro il Lumezzane. Poi, alle 18, la prima squadra a Cesena. Dove il meglio che può accadere, per noi, sarà un successo fortunoso. In caso contrario, dopo la noia del campo, prepariamoci a un’altra settimana con fuochi d’artificio.

Luciano Da Vite

Nella foto (Inter.it): il nuovo asse del potere interno all'Inter, prima del match contro il Saint-Étienne.