martedì 16 dicembre 2014

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Chievo-Inter 0-2: uno squarcio di (nero) azzurro.



Ieri a Verona, almeno per i tifosi dell'Inter, il cielo fino a quel momento cupo e plumbeo si è aperto, lasciando intravedere un lembo di sereno.

Solo un timido presagio, più che altro, perché i nuvoloni che portano tempesta restano presenti e forse potranno essere spazzati via solo dal vento del mercato di gennaio.

La partita contro il Chievo in effetti ha dimostrato che si poteva far meglio di quanto riuscito a WM, ma che i problemi erano strutturali e restano quasi intatti.

Magari alla fine il Mancio farà meno punti di quelli guadagnati dal suo predecessore, ma secondo me, parlando di allenatori, una verità è emersa.

Gli allenatori

Schematizzando, si può dire che ci sono tre categorie di allenatori, ognuna con caratteristiche e valori idonei a far bene in situazioni particolari.

C'è il  mister abile a organizzare la fase difensiva, che predilige giocatori di ritmo, intensità corsa e spirito di sacrificio, anche se dotati di tecnica modesta.

Questo tipo di allenatore, se dispone di un paio di contropiedisti all'altezza, può ottenere con una squadra medio bassa risultati superiori alle attese generali.

In genere, fa benissimo fino a quando la  sua squadra regge un pressing feroce e poi inevitabilmente cala con l'affievolirsi delle energie fisiche e nervose.

Allenatori di questo tipo, anche bravi nel loro ambiente, falliscono quando la squadra loro affidata, per lignaggio, per aspettative dei tifosi, per le qualità diverse dei giocatori, per l'atteggiamento degli avversari, deve sapersi imporre anche praticando un gioco offensivo più insistito.

Così si spiegano i buoni risultati ottenuti con squadre medie dai vari Gasperini, Mazzarri, anche Ranieri, e da tanti altri che hanno fatto bene in provincia per poi fallire nella metropoli.

La seconda tipologia di allenatori è costituita da coloro che fanno del bel giuoco, molto offensivo, il vero scopo del proprio lavoro, nella convinzione che se giuochi bene alla fine vinci spesso.

I nomi di questi allenatori, almeno dei più famosi, sono noti a tutti.
Quando guidano grandi squadre, i risultati sono positivi, anche se magari qualche partita o qualche titulo lo perdono proprio per la “grandezza” della loro concezione.
Raramente questi allenatori accettano di guidare squadre di bassa caratura. Qualcuno che lo fa (vedi Zeman a Cagliari), corre grossi rischi.
Personalmente, sbaglierò, ma se fossi il proprietario del Cagliari sceglierei tutta la vita Maran o uno simile, piuttosto che Zeman.

Infine, ci sono gli allenatori che io definisco “per tutte le stagioni”, cioè adatti a lavorare con profitto (che non significa con successo) sia con una rosa di grandi campioni, sia con una rosa solo media.

Questi allenatori curano nei dettagli la fase difensiva, ricercano l'equilibrio necessario, non disdegnano la copertura e il contropiede, quando serve, ma in genere prediligono tenere la squadra alta, anche per organizzare la manovra offensiva con la partecipazione di più giocatori.

Naturalmente per essere  un grande allenatore serve molto altro:
carisma naturale, in primo luogo, e poi capacità di interagire a livello psicologico con i singoli e con il gruppo, abilità nello scegliere i collaboratori.
E' necessario poi avere autorevolezza in società e ultimamente è divenuto fondamentale possedere capacità mediatiche e un'immagine seducente per tifosi e media.

La speranza, anche sulla base dell'esperienza diretta e del curriculum, è che il Mancio possegga quasi tutte queste caratteristiche. 

      Il lavoro del Mancio, i miglioramenti 

Che l'Inter di Chievo sia migliorata, non ci sono dubbi, anche se è presto per  una valutazione attendibile, in quanto anche l'Inter di WM qualche partita buona l'ha giocata.

Il Mancio conosce il calcio, più di tutti i giornalisti e i tifosi e anche più di altri che hanno la stessa sua esperienza di campo.

Questo non vuol dire che faccia o farà sempre le scelte giuste, ma che le scelte saranno di volta in volta determinate dalla precisa percezione dei limiti e delle qualità del gruppo.

Anche le scelte più criticate del suo passato nerazzurro nascono dalla logica e dalla conoscenza della situazione: parlo di scelte come Burdisso a centrocampo e simili.
Il Mancio non era impazzito e non era diventato un catenacciaro: conosceva le manchevolezze dei suoi e non disponeva di soluzioni sulla carta più efficaci per ovviare alle stesse.

Arrivato di nuovo tra noi, ha trovato una squadra con un  equilibrio diverso da costruire e con dei problemi di organico notevoli: aveva cinque esterni bassi, cinque centrali, sei centrocampisti non di qualità e appena due di qualità, nessuna ala, tre attaccanti.

Aveva un ambiente depresso e una squadra sfiduciata, che non reggeva i 90' e che aveva qualche giocatore chiave in pessime condizioni di forma: doveva cambiare gioco perché quello attuato dal suo predecessore non aveva dato risultati e perché la sua filosofia è comunque diversa.

Ma per attuare con una certa efficacia un gioco diverso doveva trovare nuovi equilibri.

Il primo problema era il passaggio alla difesa a quattro, avendo dei centrali abbastanza inaffidabili e degli esterni incapaci di difendere.

Prima del derby il mister  ha pensato al rombo, ma poi, per sua stessa ammissione si è reso conto che quel modulo era inattuabile: non subito per lo meno, perché prima bisognava far crescere la condizione e recuperare psicologicamente e tatticamente qualche giocatore.

Col rombo, nelle condizioni del momento, le fasce sarebbero rimaste scoperte e gli avversari avrebbero dilagato.

Allora ha chiesto a Palacio e Kovacic il sacrificio di fare gli esterni.

Un sacrificio in relazione al momento particolare dei due, perché un Palacio in condizione può fare l'attaccante partendo dalla fascia e recuperando in copertura e perché, come il Mancio stesso ha detto, col tempo Kovacic potrà ricoprire qualunque ruolo offensivo (be', tranne la prima punta...).

Per sostenere la difesa a quattro e gli esterni alti improvvisati, il mister ha schierato a sorpresa nel derby un centrocampo di fabbri o corridori: Kuz centrale e ai lati Guarin e Obi.

A Roma,  partita diversa e qualche correttivo, finalizzato comunque a realizzare equilibrio: sempre difesa a quattro, ma con un centrale (Campagnaro) spostato a destra e con un centrocampo pure a  quattro (tutti fabbri o corridori) Medel, M'vila, Kuzmanovic e Guarin. E sempre con due esterni adattati, per avere comunque chi costituisse il binario di fascia.

Contro l'Udinese, nonostante la sconfitta, un deciso passo avanti sul piano della soluzione organizzativa (temporanea): un rombo, con Medel vertice basso, Kovacic trequartista e Guarin e Kuzmanovic ai lati.

La soluzione ha funzionato bene grazie al sacrificio di Palacio, ai movimenti sugli esterni di Guarin e Kuz e ai rientri di Kovacic.
La squadra cominciava a giocare più alta e questo richiedeva movimenti di centrocampisti e punte più insistenti e ripetuti ma meno profondi.

L'organizzazione si è rivelata efficace fino a quando tutti i giocatori si sono mossi con tempismo e sincronia e i movimenti a coprire sono stati puntuali.

Quando 2-3 giocatori chiave hanno perso ritmo e lucidità, la squadra non è stata più compatta ed equilibrata ed è venuto il ribaltone.

Il Mancio però deve aver realizzato che la strada sulla quale lavorare era tracciata: il recupero anche di condizione di qualche giocatore (segnatamente Palacio), qualche soluzione alternativa di miglioramento individuabile all'interno dell'organico, una razionale distribuzione dei carichi (ottenuta anche restringendo sempre più gli spazi fra i reparti), potevano portare al meglio attualmente conseguibile.
E così è stato a Chievo.

D'Ambrosio, inserito a destra, ha reso più solida quella fascia in fase difensiva, e ha fornito  ai centrali maggior protezione; Naga, riportato a sinistra, si è dimostrato più incisivo in avanti rispetto a Dodò; Medel, Guarin e Kuz hanno svolto il lavoro che sanno fare, con i limiti noti ma non ovviabili.
I tre davanti sono stati molto più efficaci, nei movimenti, rispetto al match con l'Udinese.

Decisivi a mio parere la crescita atletica di Palacio e lo svariare di Icardi in fascia: i due non davano punti di riferimento in fase offensiva e contribuivano a bloccare sul nascere le ripartenze in fascia del Chievo (grazie anche alle linee mediana e difensiva molto alte).
Ma soprattutto con il loro lavoro consentivano a Kovacic di agire liberamente.

In questa situazione, Kovacic mi ha ricordato un po' la soluzione escogitata da Mou con Wes: un attaccante che andava a occupare la fascia e lui libero di costruire.

Come dice giustamente Pap, in area ci andavano in tanti, oltre a chi crossava: due punte, Kovacic, un centrocampista come Guarin e Naga.

Però, bisogna dire che anche WM spesso giocava con due punte, più Kovacic e Hernanes (o Guarin) e due esterni che sono sempre stati tra i primi realizzatori della squadra.
Dunque, forse, la questione è un po' più complicata: si tratta di trovare gli equilibri e gli uomini giusti, e la condizione atletica migliore per alcuni.
Poi che il Mancio sia maestro nel suggerire i movimenti offensivi è indiscutibile.

Tutto bene dunque?
Ogni problema è avviato a soluzione?

Be', no.
Bisogna aspettare altre verifiche attendibili che verranno presto (Lazio e juve, le prossime due partite, prima e dopo la sosta natalizia), perché i limiti dei giocatori restano anche se l'organizzazione può attenuarne le conseguenze.

Il Chievo non è la Roma e neppure il Milan, ma ha avuto almeno quattro palle gol davvero importanti e i suoi attaccanti, con tutto il rispetto, si chiamavano Meggiorini e Paloschi: il fatto che molti critici nelle pagelle abbiano dato il miglior voto a Handanovic la dice lunga.

Ma soprattutto nella frazione di partita intercorsa tra il gol del vantaggio e il raddoppio abbiamo subito nettamente il pressing e le ripartenze dei veronesi.

Il funzionamento della difesa alta andrà verificato quando affronteremo squadre con punte più insidiose e la capacità di alcuni uomini di spendersi in un lavoro logorante e continuo andrà verificata nel lungo periodo.

I miglioramenti comunque ci sono e unitamente alla speranza di qualche ritocco sostanziale all'organico, consentono di guardare al futuro con più fiducia

Le prestazioni individuali

Handanovic: protagonista. Secondo me non tanto per le parate (belle ma non impossibili) quanto per essere rimasto in piedi sino all'ultimo costringendo due volte Paloschi a sbagliare occasioni facilissime. Poi, battezza fuori un pallone che invece finisce sulla traversa. 7

D'Ambrosio: l'ho visto andare un po' a corrente alterna, ma dal campo probabilmente la percezione sarebbe stata diversa. Chiude abbastanza bene la fascia e prova a spingere. Diciamo che come soluzione è una via di mezzo tra Naga e Campagnaro. 6.5
Ranocchia: be', per 2/3 volte gli attaccanti clivensi si infilano centralmente presentandosi pericolosi davanti al portiere, però questa volta il Rano gioca una partita di grande concentrazione e grinta. Se poi si aggiunge il gol  realizzato di piede, da centravanti di razza, e col sinistro... 7
Juan Jesus: nel primo tempo ho contato tre chiusure decisive del brasiliano effettuate sul centro destra della nostra difesa; segno di una concentrazione e di una “strana” capacità di leggere il gioco. Dai, poche storie, quando riesce a star concentrato è prezioso. 6.5
Nagatomo: conferma quel che si sapeva, meglio ad attaccare cha a difendere, meglio a sinistra che a destra. Quando gioca lui, deve avere davanti a sé un compagno capace di surrogarlo. 6.5

Medel: contributo importante sul piano della corsa, del sacrifico, della determinazione. Quando si deve ripartire però non è in grado di produrre giocate efficaci. Servirebbe un regista difensivo. Ma poi esiste un regista che abbia le sue qualità di interdizione? 6
Guarin: come ritmo, intensità e grinta, non si discute. Quasi tutte le giocate però risultano sbagliate, nella misura o proprio nella concezione. Istintivo e incorreggibile. Quando si trova lontano dalla nostra area, sono più tranquillo. Se gioca è comunque perché un contributo ai meccanismi complessivi lo dà (non credo alla voce del Mancio che lo fa giocare per venderlo…). 5
Kuzmanovic: non è un fuoriclasse ma non è neppure quella pippa che i soliti super tecnici avevano descritto. E lo sta dimostrando da un po' di partite. Un lavoro prezioso in una squadra che per supportare altre scelte necessita in mezzo al campo uomini di quantità.  Unica pecca: la palla persa da cui è nata l'occasione di Paloschi. 6.5
Kovacic: comincia ad avvicinarsi al giocatore che vorrei sempre vedere: meno partenze in dribbling insistiti, più verticalizzazioni più tocchi di prima, più inserimenti senza palla. Su questa strada può diventare davvero un grandissimo. 7

Palacio: secondo me cresce di partita in partita. Col Chievo è stato efficacissimo nelle coperture della fascia e nelle ripartenze improvvise, con tagli efficaci. Un grande lavoro. Se riesce a migliorare ancora sulla resistenza dopo il primo spunto, ritorna il grande che conoscevamo. 7
Icardi: con il Mancio può solo crescere e migliorare. Già a Verona i suoi movimenti sono stati più efficaci del solito ed è sembrato più dinamico. Una prova molto positiva alla quale è mancato solo il gol. 6.5

M'Vila e Dodò: pochi minuti, a risultato acquisito, giocati con tranquillità ed efficacia. SV

Mancini: sta lavorando bene e merita ogni incoraggiamento. 7

Luciano Da Vite

Nella foto (inter.it), Roberto Mancini continua la sua marcia, non priva finora di difficoltà, alla ricerca della sua Inter, dell'equilibrio in campo e dei punti in classifica. Ce la farà, ha grande carattere, l'esperienza giusta e sa di calcio. La classifica finale della squadra, poi, non dipenderà soltanto dal suo lavoro. #FiducianelMancio 

Guido Montana

21 commenti:

Unknown ha detto...

D'accordo su tutto. Anche le virgole. Ed un'ode a Kuz: ha carattere. Ed è un buon calciatore. Tanti calciatori tecnicamente migliori si sarebbero persi sotto mesi di fischi. Lui è in campo e da quel che può in un momento difficile.

luciano ha detto...

Approvo la ...vena poetica di Dino.
Non per polemica, ma anche questa situazione dovrebbe insegnare a essere meno drastici nei giudizi. Ricordate cosa si leggeva di kuz, fino a qualche tempo fa?
E' così difficile invece che dire "non è un giocatore" sottolineare che "non sta giocando bene?"

Guardate che non è moralismo eh... a me sembra semplicemente buon senso

Gimon24 ha detto...

Allora... mi riallaccio al post precedente.

Io dico: "Per fortuna che Mazzarri non c'è più". Punto, non aggiungo altro. :-)

Senza attribuire per questo a WM più responsabilità di quelle che indubbiamente ha avuto anche lui nel determinare la situazione di questa stagione, insieme alla società e ai giocatori, ma nemmeno senza fare finta di non notare che il Mancio è decisamente un'altra categoria di allenatore. In tutti i sensi.
Non è questione di difesa a tre, rombi e moduli vari ed eventuali.
Si tratta di altro e non c'è nulla da fare.

All'Inter, allenatori come Mazzarri non possono stare, non è proprio il loro posto... è una "legge naturale" che prescinde da ciò che di buono possono fare in termini di risultati, perfino!

Ero contrario al cambio in corsa, perché sinceramente non mi aspettavo che la società potesse prendere un tecnico come Mancini.
Io come molti altri, direi.
Era insostenibile e indecente (ben al di là delle "colpe" di WM) la situazione che si era venuta a creare a San Siro con il pubblico... fischi, laser, insulti, fino ad arrivare a non annunciare più il nome dell'allenatore nella lettura delle formazioni.
Una follia di cui però Mazzarri è stato solo vittima, questo è giusto ricordarlo sempre.

Ma non è veramente più tempo di pensare a WM e alle opinioni di tutti noi sulla vicenda, pensiamo all'Inter a al lavoro che Mancini sta facendo, con grandi difficoltà, per fare uscire la squadra dal tunnel di risultati negativi in cui si era ritrovata.

Ieri sera, tra luci e diverse ombre, abbiamo vinto. Finalmente!
Contava praticamente solo quello, perché altrimenti ci saremmo trovati di fronte a delle partite che avrebbero potuto trascinarci in zone pericolose di classifica. con conseguenze ulteriormente negative per la fiducia e l'autostima del gruppo dei giocatori e di tutto l'ambiente Inter.

Al di là delle parole e della fantomatica o ancora possibile rincorsa al terzo posto, rammento che per il piano presentato da ET alle banche che ci finanziano e ci tengono in vita, è essenziale qualificarsi almeno per l'Europa League, altrimenti sono guai seri...

Gimon24 ha detto...

Segnalo con grande piacere su Twitter il giusto riconoscimento a Luciano e a Nello da parte di Sabine Bertagna per avere permesso che la notizia del deferimento e delle sanzioni da parte della Figc a carico di dirigenti della società AC Milan (Adriano Galliani, Filippo Galli e Mauro Bianchessi) nell'ambito dell'operazione di acquisto del giovane calciatore Vittorio Vigolo (classe 2000), trovasse diritto di cittadinanza su una fonte d'informazione, ossia FCInter1908:

Giornalisti premiano il Milan per il vivaio ma la FIGC lo deferisce e sanziona per...

I dettagli in cronaca, come si suol dire...

olag ha detto...

E con questa ridicola sanzione,si sono garantiti altri anni di operazioni border line.....

Unknown ha detto...

bè dai...
dopo 18 mesi...vi siete allineati al pap pensiero :-D (scherzo)
"Allenatori di questo tipo, anche bravi nel loro ambiente, falliscono quando la squadra loro affidata, per lignaggio, per aspettative dei tifosi, per le qualità diverse dei giocatori, per l'atteggiamento degli avversari, deve sapersi imporre anche praticando un gioco offensivo più insistito."

un mediocre... magari il migliore dei mediocri (e secondo me gasperson è migliore anche perchè almeno è...vario) ma pur sempre un mediocre... e quindi... unfit... inadatto...
ovvio che non abbia impedito i movimenti...ma se da 15 anni giochi in un modo perchè ti viene consentito giocare in quel modo è palese che ti troverai male se devi cambiare...
se poi rimani a metà del guado... nel senso che cerchi di giocare in possesso nella metà campo avversaria utilizzando i codici di quando giochi basso è ovvio che ti troverai peggio ancora...
più altro... ma chiudiamola qua...
l'importante è verificare che , magari a fatica e con limiti personali, ma giocare diverso si può...
attendo con fiducia gli sviluppi contro la lazio e poi quelli contro i gobbi...
sta già provando le alternative tattiche futuribili...
resto convinto che vedremo la mediana a 2 medel-m'vila a protezione della difesa e di kovacic (o hernanes)...
come motta e cambiasso proteggevano sneijder (giusto il riferimento luciano... mateo libero di svariare e decidere che fare in libertà) con tutti i limiti del caso ovviamente...
abbiamo poche cartucce da sparare a gennaio sul mercato... credo le spareranno sugli esterni alti lasciando invariato il centrocampo...

sono moderatamente fiducioso...

Gimon24 ha detto...

Ahaha, hai ragione Olag!
Ma su questo noi non ci possiamo fare proprio nulla!
Comunque, non credo che abbiamo gradito molto il provvedimento per quanto lieve, almeno a giudicare dal silenzio di tomba che ha avvolto la notizia su tutti i media...

Daniele ha detto...

Luciano, se dai un voto insufficiente al Guaro lo devi dare anche a Naga che ieri veramente ne ha fatte di cotte e di crude, corre tanto è vero ma è incredibilmente involuto rispetto al primo anno da noi su quella fascia. Non è riuscito a mettere dentro un cross decente che dico uno, è pasticcione, perde palla sistematicamente facendosi saltare con troppa facilità in fase difensiva, quando scende a difendere sembra terrorizzato io non capisco che gli sta succedendo sembra un altro giocatore.

Gimon24 ha detto...

"abbiano" gradito, ovviamente! :-)

Avvocheto ha detto...

Leggo in giro di un esperimento col 4-2-3-1 dopo i cambi con Dodo alto a sinistra..solo a me é parso che sia durato giusto qualche minuto e poi Dodo sia tornato terzino sx mentre Nagatomo é andato alto a destra?
Cosí mi é parso e ieri non avevo nemmeno bevuto tantissimo... :)

Chris ha detto...

Ferrero RT uno che da del frocio (letteralmente) a Thohir.

non ho la forza di commentare...

luciano ha detto...

Il recupero della partita esordienti si giocherà sabato mattina a Pavia e non oggi, come si pensava. sabato mattina e pomeriggio amichevoli tra Interello e Bruzzano degli allievi AeB, degli allievi lega pro e dei giovanissimi nazionali. Domenica alle 14.30 a Interello Inter Bantarcangelo Berretti.

Daniele, a me sembra che in fase offensiva Naga qualcosa di buono abbia combinato. Può darsi però che lo abbia sopravalutato

Lou ha detto...

...tutti a sputare sentenze sul Guaro (che ha molto da farsi perdonare...), ma quando lui è in campo e ha la palla, si ha sempre la sensazione che possa creare qualcosa di interessante (o crea Kova o crea lui, non se ne esce )... ah, se avesse pure le sinapsi sempre collegate!

luciano ha detto...

personalmente non amo disprezzare chi gioca o lavora per l'Inter.
Se penso sia giusto fare delle crtiche, cerco di essere misurato.
Guarin è un giocatore ancora giovane, che ha però alle spalle un'ottima carriera: dunque una pippa non è di sicuro.
Del resto da noi trova sempre spazio, con qualunque allenatore: va bene che i tifosi sono più competenti, ma qualche sospetto potrebbe venire.
guarin è sicuramente un calciatore di grande spessore atletico e con qualche numero tecnico interessante. Purtroppo è un istintivo e sbaglia spesso la scelta della giocata, per questo sono più tranquillo quando gioca lontano dalla nostra area.

Unknown ha detto...

guarin ha giocato col mancio 4 partite nella sua posizione preferita...
solo in una ha fatto qualcosa di decente con l'assist a icardi...
come aggravante il fatto che abbia fatto male, e non poco, nella partita giocata tutto sommato meglio e vinta...

l'ho inserito da tempo nella cartella: scommesse perse ...

da sempre meno di quello che ti fa perdere... preferisco un dignitoso interno da 6,5 costante a lui che svaria da 4,5 a... 6- ...

Unknown ha detto...

parlatemi di quincy promes ...

luciano ha detto...

Per quello che ne so io è un piccoletto vivace, tutto da testare in un campionato serio, ma ha solo 22 anni...

Spedito il post sui giovani

Giuseppe ha detto...

Chi è costui? è in orbita nerazzurra?

Unknown ha detto...

rumours...
flebile...
ala bipiede :-D classe 92 olandese ora allo Spartak Mosca...

Everybody Hertz ha detto...

Per quel che mi ricordo lo Spartak lo ha pagato bene e non credo che lo lasci andare per due noccioline a soli 6 mesi dall'acquisto.

AL82

Gimon24 ha detto...

Online il consueto, monumentale post di Luciano Da Vite che analizza il weekend delle giovanili nerazzurre e di tutti gli altri ragazzi in orbita Inter ma attualmente in giro per l'Italia!