Dopo il Bilbao. Cambia qualcosa?

Prima quattro sconfitte contro squadre molto forti, sia pure con diverse giustificazioni, poi un successo contro una compagine di valore e di caratura buona ma non eccelsa.

Nessun gol segnato nelle prime quattro sconfitte, due gol nell'occasione in cui siamo tornati alla vittoria.

Non c'era da deprimersi prima, non c'è da esaltarsi ora, naturalmente.

Ma qualche indicazione più favorevole la si può ricavare, prescindendo in ogni caso dal freddo linguaggio dei numeri.

Sempre meglio vincere che perdere, ma in questo caso il risultato dice poco perché oltre a cambiare il livello dell'avversaria, per esempio, bisognerebbe conoscere bene la situazione dei baschi sconfitti.

Ho letto per esempio di sei titolari lasciati a casa: chiaro che questo, se rispondesse a verità cambierebbe un pochino il discorso.

C'è poi la questione degli esperimenti in corso e del tipo di preparazione da parte dei nostri: sembra che dopo un periodo di lavoro molto duro ora si stia operando sulla rapidità e la brillantezza. E questo cambierebbe un po' le carte in tavola

Il cambio di ritmo nella preparazione almeno ufficialmente è la versione fornita dai preparatori e noi non abbiamo motivo per dubitarne.

Quanto agli esperimenti, logico che se affronti avversarie che possono castigarti duramente, vai sul collaudato, almeno nei primi tempi, quelli che contano.

Contro l'A.B. soprattutto se davvero incompleto, puoi anche provare qualche soluzione nuova, oppure sostituire chi era titolare solo perché aveva una miglior condizione con chi è arrivato dopo ma è destinato ad essere titolare in futuro, con il raggiungimento della forma migliore.

È chiaro che comunque il tempo delle prime verifiche da classifica ormai si avvicina e quindi pur continuando l'Inter ad essere un cantiere aperto, si deve cominciare vedere la struttura portante del nuovo edificio.

La formazione inizialmente prevista dà qualche indicazione e suscita qualche dubbio.

Il Mancio aveva scelto, prima del guaio fisico a Mateo, di mettere in campo:

Handanovič

Santon Miranda Murillo JJ

Guarín Medel Brozović

Kovačić

Icardi Jovetić

Alcune considerazioni si impongono:

In difesa, confermata la linea a quattro, Santon sembra al momento godere di maggiori chance rispetto a Montoya.

La cosa stupisce un po', perché lo spagnolo è stato fortemente voluto, mentre Davide risulta essere stato il primo indiziato di cessione, poi rientrata per il suo rifiuto di accettare la nuova destinazione.

Ora sembrano in partenza Naga e D'Ambrosio e questo significherebbe che per i ruoli di esterno se la giocheranno proprio Davide e Montoya a destra JJ e l'eventuale nuovo arrivo (dopo la cessione dei due terzini) a sinistra.

Al momento Davide sembra dare maggior affidamento al mister, ma dovrà confermarsi e forse su Montoya si sta solo lavorando in vista di un successivo inserimento.

A sinistra JJ soddisfa abbastanza il Mancio, visto che dalla seconda parte del campionato gioca stabilmente in quel ruolo.

In mezzo sembra confermato che i due nuovi arrivi dovranno essere i titolari ed effettivamente quando sono stati in campo insieme hanno fatto bene.

Ogni valutazione che pretenda di essere definitiva sarebbe comunque affrettata, ma certo con questo assetto difensivo abbiamo concesso pochissimo agli avanti avversari, anche se bisognerà attendere test con uomini più forti.

A centrocampo, dopo il forfait di Hernanes a di Kondo, si è fermato anche Mateo e il mister almeno nel primo tempo ha tenuto fuori anche Palacio.

Restiamo dunque col dubbio sulle intenzioni del tecnico di Jesi visto che appena disponibile Medel, Mateo è stato spostato di ruolo e si deve considerare che come play dovrebbe arrivare anche Melo.

Dove avrebbe giocato Mateo?

Trequartista in un 4312 verosimilmente visto che l'altro giocatore in ballo, Jovetić è una seconda punta o al massimo poteva venir schierato da falso esterno, sempre a sinistra però e Mateo sulla destra a comporre un ipotetico 433 è proprio da escludere.

Da qui la preoccupazione di molti.

C'è chi, tra i tifosi, sostiene che Mateo è un play e solo un play, chi invece è certo che sia una mezz'ala sinistra, ma tutti sono d'accordo che non possa giocare trequartista.

Invece il ruolo di trequartista è forse quello in cui, sulla base dell'organico attuale Mateo avrebbe più facilità di esprimere il suo talento, non sulla base di un'analisi tecnica, ma considerando la situazione dell'organico.

Da play c'è già Medel e forse arriverà Melo, appositamente richiesto dal Mancio.

L'impressione, magari sbagliata, è che il nostro mister al momento non consideri del tutto affidabile Mateo per quel ruolo.

Come interno sinistro c'è la concorrenza di Kondo e volendo quella di Brozović e Gnoukouri.

Può battere gli ultimi due, ma è difficile che si imponga sul francese.

Invece da trequartista dovrebbe sopportare solo la concorrenza di Hernanes, certamente più alla portata.

Si dice che da trequartista abbia sempre fatto male e che non sia il suo ruolo.

Probabilmente è vero, sarebbe un adattamento, ma forse si potrebbe modificarne la posizione lasciandolo libero di partire da lontano, quasi dalla linea mediana.

Il discorso tecnico per il quale non potrebbe ricoprire quel ruolo, personalmente non mi convince.

Si dice infatti che lui non sappia giocare spalle alla porta.

Ma io mi chiedo: a parte il centravanti boa, chi gioca con le spalle alla porta?

Qualunque giocatore che si trovi a chiedere palla da un compagno che si trova dietro ha due possibilità: gli va incontro e si fa dare il pallone sui piedi, oppure si allarga in diagonale per cercare di riceverlo sulla corsa.

Anche il play quando riceve palla da un portiere o da un difensore si trova nella stessa situazione.

Anzi, oggi persino il centravanti boa gioca spalle alla porta solo sul rilancio lungo.

Sull'azione manovrata, per esempio, Icardi (ma vale per tutte le prime punte) si allarga per ricevere palla davanti a sé sulla corsa e sullo smarcamento diagonale.

Lo so che queste mie considerazioni innescheranno polemiche e penso anche che forse sarebbe meglio, con un simile talento, rischiare di più nell'immediato e tenerlo nella posizione che gli è più congeniale e di prospettiva.

Però penso anche che con la rosa attuale possa adattarsi in quella posizione e avere maggiori possibilità di completarsi e progredire ancora.

Per questo mi dispiace non averlo visto in azione ieri.

L'alternativa, mai provata sino ad ora, potrebbe essere un 4231 con Mateo nei due insieme a uno tra Melo e Medel e nei tre Kondo, Jovetić e un terzo da scegliere (dovrebbe comunque essere un incontrista).

Però sarebbe una soluzione molto teorica, mai provata in pratica, sia pure forse per motivi contingenti.

Piuttosto c'è un altro discorso da fare, che pure susciterà polemiche.

Mancavano ieri Hernanes Kondo Mateo Palacio (nel primo tempo): cioè quattro tra i 5-6 giocatori più tecnici che abbiamo.

In quel primo tempo, protetta da Guarín, Medel, Brozović e Gnoukouri, la nostra difesa si è comportata benissimo, sia a livello di prestazioni individuali sia di movimenti collettivi.

Io non ricordo una sola palla gol per gli avversari.

D'accordo altri avversari, rispetto a Real e Bayern.

Però forse una riflessione si potrebbe tentare.

Gli uomini di classe o sono Pogba che ha classe potenza e corsa o pagano un po' in ambito atletico e a volte tattico.

In questo senso fanno la differenza se sanno essere determinanti, se si producono con una certa abitudine in giocate decisive.

Si ripropone qui l'esigenza di disporre, oltre a un buon complesso, di un paio di uomini capaci di spaccare davvero la partita, magari anche contro avversari molto forti.

Per dire, gli uomini decisivi dell' Inter del triplete erano Milito, Wes e Eto'o.

Certo, erano forti anche tutti gli altri, ma quante (e quali...) partite sono state risolte dagli spunti vincenti di quei tre?

Quando i due tre uomini di classe non riescono a essere determinanti, tutta la squadra va in sofferenza, anche se i singoli sono abbastanza forti.

E persino se sono molto forti.

In attesa che arrivi ancora qualcuno, gli uomini che teoricamente possono risultare determinanti per noi sono Jovetić, Kondo e Mateo, che potrebbe risultare tale anche nella posizione di Pirlo... se fosse Pirlo. Invece forse lo diventerà.

Tra gli altri Maurito è solo un finalizzatore (il che è tantissimo, se fa ancora più di 20 gol) e Hernanes ha dimostrato di poter essere decisivo anche in partite importanti, ma in modo troppo sporadico.

A mio parere i problemi veri sul tappeto sono questi, più che quelli relativi al fatto se giocherà Santon o Montoya, JJ o X.

La squadra è complessivamente buona e come impianto totale può vedersela quasi con tutti.

Forse con tutti, in Italia.

Serve qualcosa in più per fare un piccolo scatto tra i top.

Luciano Da Vite

Nella foto (Inter.it): Stevan Jovetić festeggia con i compagni il suo primo gol in una partita vera con la maglia dell'Inter.