Un mercato da Champions League?

Ci sono tanti modi di approcciare una valutazione di mercato:

per esempio, se pensiamo a pochi mesi fa, quando non si poteva acquistare nessuno e un eventuale arrivo sembrava subordinato alla vendita di un big, il mercato appena chiuso si deve considerare quasi strepitoso.

Però nella valutazione si può partire, per dare una scala di valori, da altre considerazioni:

Ci siamo rinforzati in relazione alle nostre rivali?

Gli acquisti sono stati indovinati in relazione anche alle possibilità di spesa? In altre parole, con quel budget, si poteva fare di meglio?

La rosa è da considerarsi completa e di buon livello, o ci sono dei “buchi” anche di un certo rilievo?

D'altra parte, era possibile colmare in un colpo solo tutte le lacune? E in caso negativo, abbiamo colmato le più evidenti e gravi?

Alla fine però la madre di tutte le domande resta: abbiamo una squadra che può credibilmente mirare al raggiungimento dell'obiettivo per cui è stata costruita, cioè la qualificazione per la prossima CL?

La risposta al quesito fondamentale la può dare solo il campo. Noi però possiamo fare delle previsioni, più o meno fondate, più o meno ragionate, più o meno emotive.

Soprattutto più o meno soggettive.

Per dire della soggettività del calcio e dei suoi approcci culturali (parlo di cultura calcistica ovvio).

Qualche giorno fa discutevo della passata stagione con un amico che compare spesso come commentatore interista nelle trasmissioni sulle tv private e che ha un suo spazio personale importante in rete. Lui sosteneva che lo scorso anno avevamo due soli giocatori di qualità, che perciò si dovevano considerare irrinunciabili, pur riconoscendo alcuni loro limiti dinamici e di temperamento: Ljajić e Jovetić.

In una squadra così povera di classe, senza il contributo di estro e inventiva di questi due giocatori, bloccarci la via della rete diventava fin troppo facile, sosteneva.

Io, pur riconoscendo le loro doti di imprevedibilità e di tecnica individuale, obiettavo che questi erano due giocatori che non avrei mai messo in campo insieme e quasi mai anche separatamente.

Giocatori così sono positivi intanto se combattono per tutti i '90 minuti, poi se una volta riuscita la (rara) giocata hanno la forza fisica, la progressione per sfruttare fino in fondo il vantaggio ottenuto.

Senza queste condizioni ti “diverti” per qualche giocata raramente influente, ma poiché in media la palla tra i piedi un giocatore l'ha per meno di 2 minuti, lasci la squadra in nove per tutti gli altri 93'.

Per me questi sono buonissimi giocatori da squadra media, che annovera 10 atleti forti ma non eccelsi tecnicamente i quali possono supportare un inventore a sprazzi.

Può essere che abbia ragione io, può essere che abbia ragione lui o che la verità stia nel mezzo. Non è questo il punto

Il fatto è che il calcio offre legittimità alle opinioni più disparate e non sempre persino il risultato del campo fornisce risposte valide universalmente.

Per fare un altro esempio, quasi tutti gli amici del blog vedrebbero molto bene Medel sulla linea dei difensori, magari in un modulo a tre.

A me questa ipotesi non piace sia perché non considero questo il ruolo di Medel, sia perché giocando a tre hai un solo giocatore per fascia e diventa arduo aggirare le difese avversarie.

Ma potremmo andare avanti all’infinito: per esempio c’è chi ritiene che Banega possa giocare da play basso (lo stesso mister, sembra) e chi come me lo vede trequartista o comunque libero di posizionarsi sulla verticale centrale che unisce idealmente le due aree.

Alla fine se la squadra in un modo o nell’altro riuscirà a trovare il giusto equilibrio e un completamento efficace, il mercato sarà stato valido, in caso contrario, ferma restando la svolta positiva costituita dalla capacità e volontà di investimento, risulterà inadeguato allo scopo.

Ci sono molti altri discorsi da considerare come la difficoltà di prevedere l'adattamento dei nuovi arrivi a una realtà tecnica e agonistica spesso tanto diversa da quella alla quale erano abituati: discorso che vale meno per i grandi campioni di livello internazionale, ma anche per loro qualche incognita esiste.

Naturalmente questo vale anche per i nuovi arrivi delle squadre rivali, ma la questione ci rimanda alla prima delle nostre domande: come si sono mosse le altre?

Tralascio Milan, Lazio, Fiorentina, che sarebbe troppo lungo esaminare ma che costituiscono comunque nostre rivali, piaccia e lo si riconosca o meno.

Esaminando i movimenti di juve, Napoli e Roma si deve partire da una premessa: queste squadre non hanno cambiato allenatore e possono contare su un impianto, un sistema di gioco, un equilibrio collaudati.

Si può ragionevolmente pensare che la ricerca della quadratura ottimale ci costerà diversi punti, nei loro confronti e dunque la situazione costituisce un indubbio svantaggio a prescindere dai movimenti di mercato.

La juve ha ceduto Morata e Zaza, davanti, ma ha preso mister 36 gol in campionato. Difficile pensare (stiamo sempre parlando di valori sulla carta) che ci abbia perso.

Poi ha perso Pogba e ha inserito D. Alves, Pjanic, Pjaca, Benatia, Mandragora. Ha recuperato Cuadrado e, per motivi fisici, Marchisio e Khedira, poco presenti la scorsa stagione. Infine ha riscattato Lemina.

Chi vuol pensare che si sia indebolita è libero di sperarlo. Io la vedo sempre più fuori concorso

Il Napoli in una difesa che aveva subito solo 32 reti (seconda del campionato dopo la juve) ha inserito Maximovic e Tonelli, conservando tutti gli altri.

A centrocampo si è sicuramente rafforzato cedendo solo il deludente e poco utilizzato Valdifiori, rimpiazzato da Rog, Diawara e Zelinski.

Verosimilmente si è indebolito davanti, avendo perso Higuain, ma dispone di un gioco collaudato con due esterni quasi irresistibili (Callejon e Mertens) di due seconde punte di assoluto valore e fantasia (Insigne e Giaccherini) nonché di un centravanti interessante come Milik e di una “riserva quotatissima (Gabbiadini).

Secondo me visto che si tratta di tutte aggiunte e della sola sostituzione del pipita con Milik è pure lui migliorato, anche se la distanza dalla juve si è accentuata.

La Roma ha perso Pjanic, ma dovrebbe aver recuperato Strootman al top e poi ha portato a casa, a centro campo, Paredes e Gerson. Davanti è rimasta immutata e dietro ha sostituito per sua scelta Castan con Bruno Peres, Vermaelen e JJ.

Essendo due squadre già organizzate e funzionali, ritengo che per raggiungerle e superarle ci deve andare tutto bene.

Ma naturalmente è solo un’opinione che spero venga smentita dai fatti.

Comunque se sulla carta ci siamo rinforzati, ripeto, in relazione alle avversarie è quanto meno da vedere.

La seconda domanda è: con il budget messo a disposizione, si poteva fare meglio? E ancora: la rosa scaturita è completa e di ottimo livello o permangono dei buchi?

Va riconosciuto che lo sforzo per rinforzare la squadra è stato davvero considerevole.

Probabilmente si poteva far meglio, ma è difficile dirlo.

Sono arrivati giocatori importanti che colmano sicuramente delle lacune (Banega per il trequartista, Joao Mario per il centrocampista di manovra, Candreva per la fascia destra d’attacco). Poi si dovrà vedere quanto valore aggiunto è in grado di dare Barbosa subito e il rendimento che potrà fornire Ansaldi.

Se: Joao Mario si confermerà di primissimo livello, Banega troverà la collocazione ideale per sé e per le esigenze della squadra, Candreva ripeterà l’ottima stagione con la Lazio, Ansaldi disputerà almeno 25-30 partite di buon livello e Barbosa comincerà subito ad incidere, il valore aggiunto sarà di sicuro notevole e ci porterebbe a ridosso delle due nostre principali rivali o forse anche oltre.

Resta il problema di almeno un terzino forte e affidabile, di un centrale che dia sicurezza e volendo essere esigenti di un regista (per me, visto che non credo a Banega basso).

Dopodiché bisognerà che un allenatore nuovo costretto necessariamente a sperimentare, trovi subito la quadra ideale, senza perdere troppi punti nella ricerca.

Per intenderci se pareggiassimo a Pescara e perdessimo contro la juve (ipotesi abbastanza realistica), dopo 4 giornate ci troveremmo con due punti (e ben 10 di distacco dalla juve), con un ambiente forse un tantino depresso e   con diversi problemi ancora aperti, anche se si deve ricordare che Frank non ha potuto ancora schierare ben 3 nuovi acquisti (Ansaldi JM e Barbosa).

Insomma, non è possibile dirsi insoddisfatti del mercato, si deve aver fiducia nel “progetto” avviato, ma solo un ottimismo abbastanza marcato può far pensare che l’obiettivo CL sia subito a portata di…piede.

So che molti tifosi sono più ottimisti di me, che preferisco restare con i piedi per terra, onde evitare delusioni troppo cocenti, ma sono ovviamente pronto ad accogliere con gioia il meglio, se arriverà.

Lasciando da parte l’ottimismo della volontà, a meno di nuovi arrivi a gennaio (per esempio un grande terzino e un centrale) considero problematico il raggiungimento del terzo posto.

Direi molto problematico: non impossibile.

Luciano Da Vite

Nella foto: João Mário, colpo più costoso del mercato di quest'anno, durante la presentazione a San Siro.