sabato 22 febbraio 2014

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Insegnamenti di una partita: Fiorentina-Inter 1-2.

Una partita di calcio è legata a tali e tanti elementi imponderabili che costruire un'analisi di tipo generale a sostegno delle proprie tesi preferite o per contrastare quelle altrui, sulla base appunto dell'esito di un match, è di norma una scelta improvvida.

Ancor di più lo è operare una sorta di comparazione impropria  tra due partite che non hanno nulla in comune, per dimostrare che la squadra x è meglio della squadra y; il modulo x è meglio del modulo y, l'allenatore x è più bravo dell'allenatore y. Operazioni di questo tipo non sono mai matematiche (cioè verificabili), ma divengono più attendibili, pur  con tutti i loro limiti, quando si prende in esame un lungo periodo. Proprio a questo tipo di operazioni si ricorre quando si ingaggia, per esempio, un allenatore, o un giocatore. Si confrontano non gli esiti di una prestazione, ma il curriculum, cioè una serie di prestazioni. E nonostante questo si sbaglia tantissimo. Anche i dirigenti che sono considerati dei semidei sbagliano molto.

Perché nel calcio le variabili che determinano il successo o l'insuccesso sono infinite e anche le verifiche sono solo apparenti: non esiste mai la possibilità di controprove nelle identiche condizioni. E' appunto questo il fascino di uno sport che, proprio perché non ammette  verifiche, consente a ciascuno di improvvisarsi tecnico, dirigente, persino proprietario della società amata e di ritenere le proprie  valutazioni migliori di quelle altrui: non ci sarà mai possibilità di smentite assolute e definitive.

Tuttavia a mio parere, e fatte salve le riserve di soggettività sopra ricordate, stranamente la partita di Firenze ha detto – direttamente o indirettamente – alcune “verità” abbastanza credibili e ha smentito favole metropolitane assai diffuse.

Per prima cosa ha smentito che si vinca (o si giochi bene, per chi apprezza questo elemento) solo con un modulo.

Si può vincere e giocare bene con tutti i moduli: ti fanno vincere l'equilibrio tra fase difensiva e fase offensiva, l'attitudine dei giocatori di cui disponi a interpretare i compiti che affidi loro e infine la qualità dei tuoi interpreti (per esemplificare: Alvarez può essere un buon esterno che parte da molto lontano, ma se uno ha Alvarez e l'altro Eto'o, non c’è partita).

Poi contano la condizione atletica, le assenze, l'arbitraggio, i rapporti di spogliatoio, contano le voci di mercato, l'atteggiamento dei media e del pubblico, la disposizione psicologica degli interpreti, le ambizioni personali dei singoli, ecc.

Un mantra che la partita di Firenze sembra aver smentito è questo: se l'avversario conosce il tuo modo di giocare ti neutralizza più facilmente.

Be’, se fosse così la juve di Conte perderebbe tutte le partite.

E le avrebbe perse tutte il Barcellona di Guardiola, il cui gioco era ripetitivo fino all’ossessione.

Si potrebbe obiettare che se la tua superiorità è troppo indiscussa anche la conoscenza del modulo finisce per diventare ininfluente.

Tuttavia se la voce popolare avesse un qualche fondamento, dopo qualche partita quasi tutti i risultati sarebbero di parità, perché il modo di giocare di ogni squadra si conosce perfettamente.
Le contendenti, almeno quelle di livello tecnico atletico assimilabile,  si neutralizzerebbero reciprocamente.

Invece, con lo stesso modulo, capita che l’Inter batta Fiorentina e Milan, ma perda non solo con la Roma, pure con il Genoa e faccia 0-0 in casa col Catania.
Salvo poi, dopo poche giornate, vincere di nuovo a Firenze, in modo convincente.

Ma ammettiamo pure che sia così e prendiamo proprio il caso dell’Inter.

Tutti sanno che il punto di forza delle squadre di WM, almeno così si dice, è l’attacco sugli esterni, con un binario, sia a destra sia a sinistra,  formato dal terzino-ala più un laterale, con una punta che a volte si fa loro incontro svariando.

Allora l’allenatore avversario, che in ipotesi non conosce WM che fa?  Lascia che l’Inter abbia superiorità numerica sulla fascia oppure, supponendo che applichi una sorta di 433 di base, chiede a un centrocampista o a un esterno alto di raddoppiare in fascia?

E’ mai successo che siccome io schiero due uomini in fascia, l’avversario sia così ingenuo dal lasciar avanzare due miei uomini CON LA PALLA  fronteggiandoli con un solo suo elemento?

Ma il calcio è un gioco di movimento e qualunque allenatore, anche all’oratorio, predispone appunto movimenti e dislocazioni degli uomini, scivolamenti, diagonali ecc, che stabiliscano l’equilibrio difensivo in funzione dell’azione avversaria che si sviluppa.

Altrimenti basterebbe che, una volta conquistata palla, si spostino 10 giocatori tutti su una fascia: gli avversari osservano rigidamente la loro disposizione teorica e tu ti trovi in vantaggio almeno di 4-5 uomini…

Certo che l’Italia è il Paese sovrano nel calcio, per quanto riguarda l’assetto tattico, ma questo riguarda l’organizzazione dei movimenti che sono conseguenti, questo si, alla disposizione teorica iniziale (a gioco fermo) di entrambe le contendenti.

E poi contano le scelte nei duelli individuali (es: gioco contro la juve, metto un cagnaccio  a centro campo che va a marcare Pirlo oppure me la gioco con un ”regista” che prova a sviluppare il nostro gioco e sacrifico un attaccante nel doppio lavoro di copertura?).

E, nel caso di una difesa a tre, sul secondo incursore che si presenta in fascia, ci mando una punta che si allarga e si sacrifica, oppure un mediano (aprendo un piccolo buco nel mezzo) o esce uno dei tre difensori (rendendo più permeabile la difesa centrale?)

Dipende dalle qualità dei giocatori che ho a disposizione, dalla tipologia degli avversari, dall’intelligenza di chi deve scivolare o fare una diagonale e anche naturalmente dalla situazione contingente (nel senso di chi si trova più vicino all’azione)

E in fase di impostazione della manovra avversaria, se voglio continuare ad avere un vantaggio numerico nelle zone nevralgiche, devo lasciare quasi sempre un giocatore libero di impostare.

Naturalmente scelgo il meno bravo, il quale ha tutti i compagni marcati e di solito lancia lungo. Per anni gli avversari dell’Inter lasciavano liberi di impostare prima Paganin, poi Cordoba.

Altrimenti vado ad aggredire alto, da subito,  il portatore di palla. Ma per far questo tutti devono essere in grande condizione atletica e al massimo della concentrazione e devono avere un’ ottima tenuta, perché al primo rientro ritardato, (per stanchezza, appannamento dei riflessi,ecc.) prendi gol. E inoltre devo avere difensori veloci in progressione e attaccanti tecnici dotati di spunto breve, ma anche capaci di ripiegare con i compagni.

Sono solo esempi. Gli accorgimenti tattici possibili sono mille. Ma sono queste le scelte che decidono, non il modulo, perché ogni modulo ha una  contromisura (altrettanto teorica) possibile.

Si tratta di valutazioni complesse, che competono per fortuna agli allenatori. I quali possono sbagliare, è ovvio, ma decidono tenendo in considerazione la enorme complessità degli elementi possibili.

Quanto detto fino ad ora, spiegherebbe perché è possibile, almeno nel campionato italiano, che una squadra passi in due domeniche da una buona prestazione magari contro una squadra forte, a una sconfitta imprevista contro una squadra debole.

Spiega perché a volte giochi “male” o perda anche la Viola del grande   Montella, il Napoli del pluridecorato Benitez, qualche volta persino la Roma del nuovo mago Garcia. E perché Mandolini faccia il miracolo di fermare la juve.

Eppure tutti sanno come giocano queste squadre, le loro caratteristiche, i punti di forza.

Un discorso a parte meriterebbe la juve, ma non è il caso di affrontarlo in questa sede.

Per tornare all’Inter, si deve ammettere che il “disastro” è durato in sostanza 5 partite: dal 6 gennaio (Lazio) al 2 febbraio (juve). Senza queste cinque partite la nostra classifica sarebbe accettabile, credo, persino da chi è convinto che abbiamo una forte rosa.

Il problema quindi è capire se in quelle cinque giornate gli avversari sapevano come giochiamo e ci hanno annullati, o se  abbiamo trovato/ritrovato una spina dorsale fondamentale per ogni squadra, composta dal centrale più forte del campionato (Samuel) da due laterali fortissimi e che si integrano (Hernanes, Guarin), da un play basso finalmente in condizioni di forma accettabili e da due punte di qualità, prima indisponibili, che si alternano, la prima con il suo gioco al servizio della squadra, anche se rallentato, la secondo con l’istinto del killer.

Magari aggiungendoci la ritrovata vena dei due esterni, che quando hanno ripreso a giocar bene, non sono stati più annichiliti dagli avversari “sapienti”.

La verità a mio parere è un’altra e ci introduce all’ultimo insegnamento fornito da Fiorentina Inter. In Italia la grande intelligenza tattica (che non vuol dire varietà di moduli) rende incerto l’esito di ogni partita, anche di quella - una all’anno - che poi finisce 0-7 e magari la stessa squadra soccombente,  due domeniche dopo ,va a pareggiare a Roma o Napoli)

La situazione mi sembra questa: c’è una squadra fortissima per vari motivi: la juve. Poi un gruppo di 4-5 squadre che possono vincere o perdere con tutti, ma più spesso vincono. Poi tutte le altre, che possono anche fermare la prima, in una singola partita, ma a gioco lungo remano più indietro.

Quindi una valutazione attendibile può essere fatta solo a fine stagione o comunque sul lunghissimo periodo. Attendibile, non oggettiva. Perché per esempio la valutazione della stagione di una squadra dipende anche dal giudizio, piuttosto soggettivo, che si dà sul potenziale della rosa.

Se, ad esempio,  l’Inter arriva quinta, per me ha fatto una buona stagione. Per chi è convinto che la sua rosa sia competitiva, ovviamente no.

Il discorso sulla difficoltà tattica del campionato italiano, mi porta a discutere un’altra dconvinzione, che per me è solo una  leggenda metropolitana: il nostro campionato è scarsissimo.

Intendiamoci: se ci limitiamo a considerare le squadre di vertice, il discorso è abbastanza vero. Solo la juve, al momento, può competere finanziariamente con i colossi tipo Bayern, Real, Barça, MU, MC, PSG, Chelsea.

E siccome i grandi campioni vanno dove ci sono i soldi, in quelle squadre pullulano i fuoriclasse, sempre più rari da noi. Questo è indiscutibile. Ma è il livello medio che rende duro un campionato di 38 partite. Per dimostrare la  mediocrità del nostro campionato si adducono due prove: Il percorso poco esaltante delle nostre squadre in El e il fatto che due nostre squadre su tre sono uscite in CL nei gironi.

Sul primo punto, basterà scorrere le formazioni delle nostre in EL: quelle partite sono l’occasione per fare turn over e dare riposo ai titolari più sfruttati. Sarà sbagliato, sarà frutto di una cultura sportiva modesta, ma è un fatto. Lo scorso anno in EL noi abbiamo fatto esordire dei giovani  che quest’anno non trovano spazio a volte neppure in squadre modeste.

Ma il discorso più interessante riguarda la CL: guarda caso, sono uscite le due squadre impegnate ai vertici della classifica mentre è rimasta in gara una che naviga nella parte bassa. Si ammetterà che è un controsenso apparente. Ancora di più se si considera che la juve è uscita con danesi e turchi che difficilmente una persona in possesso delle sue facoltà intellettive può considerare più forti della juve. E il Napoli, in un girone difficilissimo è uscito per differenza reti, e per un gol segnato agli ultimissimi minuti dell’ultima partita. Il Milan che in campionato non si era certo dannato e logorato, ha passato il turno e ieri ha giocato una partita ottima, anche se sfortunata nel risultato, contro una squadra di vertice in Spagna.

La mia convinzione è che il campionato italiano, non bello ma impegnativo più di ogni altro,  logora chi lo affronta con ambizioni. E le nostre squadre, anche quelle di vertice, per carenza di finanziamenti non possono permettersi rose  in cui almeno 7-8 riserve siano grandi campioni come i titolari.

Questa considerazione darebbe ancor più merito al triplete interista: abbiamo vinto con 11 campioni, ma poi a Barcellona abbiamo dovuto schierare… Mariga.

La juve sta lavorando per creare una rosa con tanti giocatori di altissimo valore (parlo di valore concreto, non “estetico”, per cui sono di grande valore anche l’odioso e antisportivo Chiellini, o il traditore borioso Bonucci). La juve purtroppo è la più vicina a tentare di essere competitiva in tutte le competizioni; vedremo in estate, se riuscirà ad attrezzarsi con i 3-4 grandi giocatori ancora necessari. Ma la juve ormai è una multinazionale americana, olandese e londinese. Nulla a che vedere con il resto del calcio nostrano.

Noi dell’Inter dobbiamo sperare nelle finanze indonesiane, oltre che nella loro organizzazione e capacità (auspicabile) gestionale.

Luciano Da Vite

Nella foto (Inter.it): Walter Mazzarri e Vincenzo Montella, durante la sfida di sabato scorso.

222 commenti:

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sergio ha detto...

Avvocheto puoi tranquillizzarti, su christanval ha cannato pure il barcellona...e comunque da giovane prometteva tantissimo. Io preferirei Rodrigo perchè è il tipo di giocatore che forse ci serve di più come caratteristiche in questo momento

sergio ha detto...

Mentre Livaja temo che abbia imbroccato la via di Alibec e Stevanovic. Peccato...

Giuseppe ha detto...

@Avvocheto: Su Rodrigo concordo con Sergio.
Anche se in realtà avremo bisogno di due attaccanti (una seconda punta come Palacio, un Rodrigo che sa fare sia la prima che la seconda punta, due prime come Icardi e Morata), quindi l'ideale sarebbe comprarli entrambi :D.
E su Obi Mikel? Che ne pensi?

Chris ha detto...

ricordo qualche settimana fa quando rispondevo (non solo io) alle paure di qualcuno sulla vita privata di Icardi. ribadisco, non casualmente proprio oggi, che io mi preoccupo quando di un mio giocatore si parla di discoteche, risse, droga, alcool, non quando si parla di fidanzate e di bimbi. ogni riferimento a Balotelli non è casuale. per uno si parla un giorno sì e un giorno no di risse in discoteche, di Mauro abbiamo invece foto con la compagna e i tre bambini, di loro al parco a vedere i dinosauri, di loro a vedere i pony, e anche foto affettuose mostrate negli ultimi giorni.
uno la sera chissà dove va in giro per Milano e non solo.
l'altro la sera dorme sicuramente a casa insieme alla compagna e si prende cura anche di tre bambini.
tra l'altro, sulla vicenda gossip, anche qui Mauro è stato il buono della situazione, visto che la causa della rottura tra Wanda e Lopez sono stati i continui tradimenti da parte di Maxi Lopez nei confronti di sua moglie. poi la Wanda, andando a piangere da Icardi, tra un pianto e l'altro, è venuta fuori sta nuova storia.

lunga vita, proprio questa vita, a Mauro Icardi*


* che intanto sul campo quando ha giocato (e se ha giocato poco non è per colpa sua, e questo si sa) ha sempre fatto bene, tra gol, assist, pali, traverse e rigori procurati (poi non fischiati, ma questo è un altro discorso).
tra l'altro di recente abbiamo anche scoperto che Thohir apprezza molto Icardi, malgrado qualcuno voleva far passare il contrario.
come dissi un anno fa circa, abbiamo il nuovo Crespo.

Unknown ha detto...

@Chris

wow..che quadrettino da Mulino Bianco hai dipinto per i due piccioncini.....:).....cmque se Icardi entra in campo con la voglia di domenica...mi sta bene tutto....

E poi devo dire che ET mi da sempre più fiducia ....

Chris ha detto...

guarda Marco, sai qual è il problema? che Icardi veniva quasi dipinto come un mostro assassino per la sua vita privata. io ho sempre provato a chiedere quali fossero nella sostanza gli sbagli, perchè sinceramente non ne vedevo. ok, condivideva su twitter qualche "ti amo", e dovrebbero essere questi i problemi. i problemi è quando si parla di risse e discoteche (quello lì del milan ci va a nozze con queste cose, per non parlare della storia della figlia, che se fosse capitato a Maurito...)
alla fine la sostanza è che Mauro continua tranquillamente a twittare mostrando uno stile di vita da famiglia mulino bianco, come hai detto tu. e in campo fa sempre bene.
magari durasse sempre cosi, altro che "problema".



ps domani vado da Mauro a riscuotere l'assegno. paga bene e puntuale. :)

luciano ha detto...

Chi frequenta il blog con una certa regolarità, conosce la mia avversione per l'abitudine di giudicare i giocatori sulla base dell'anno di nascita.
faccio il tifoso e non l'impiegato dell'ufficio anagrafe.

Non mi piacciono né i giovani né i vecchi.
Mi piacciono quelli bravi.

Ho accolto con gioia l'arrivo di Figo e di Lucio: due grandi campioni che potevano ancora darci una mano.
Come è stato.

Ho accolto con gioia l'arrivo di Forlan.
Forlan che non mi era mai piaciuto neppure quando era al top, ma aveva un curriculum di tutto rispetto che faceva premio sulle mie opinioni di tifoso
Nelle condizioni tecniche e finanziarie in cui ci trovavamo, poteva darci una mano.
Così non è stato.

Ho accolto con vero entusiasmo l'arrivo di Cou prima e Kovacic poi. Anche quello del Rano, di Icardi e Belfodil

Poi Cou è stato ceduto (e sono in lutto ancora adesso), Rano ha piuttosto deluso, Kovacic deve ancora affermarsi in pieno, come Icardi, Belfodil potrà riproporsi più avanti.

Avrei voluto Casemiro quando era giovane (anche adesso ci proverei, se a basso costo), Rodrigo e Capoue, per dire.
Qualcuno dei giovani che mi piacevano si è affermato, qualcuno no

Nel calcio, delusioni e conferme le danno i vecchi e i giovani.

Confermo che non apprezzo i progetti fondati sullo sforzo di perdere oggi, in modo tale che (forse) vinceremo domani.

Voglio un allenatore che faccia giocare i più forti che ha, indipendentemente dall'età.

Se poi l'allenatore fa scelte sbagliate (è sempre possibile) chi lo paga e conosce la situazione reale dall'interno, lo licenzia.

I tifosi sono un discorso a parte.

Per noi, se non vinciamo, i più forti sono sempre quelli che non giocano. salvo subissarli di fischi e imprecazioni al primo errore, se vengono messi in campo.

Tutta questa premessa per parlare del mercato che, almeno secondo le PI si sta profilando per il futuro: Vidic Sagna Mikel. Ma anche Morata, Rodrigo, Schar e Kaya. E di nuovo voci su Casemiro e Capue.

I giovani citati mi vanno tutti bene, anche se Kaya non lo conosco, ma ...mi piace sulla fiducia.
Quanto agli "anziani, va bene Vidic, soprattutto se arriva anche almeno un centrale giovane e forte, ma tre sarebbero troppi anche per me.

Personalmente, come dicevo ieri, condivido l'idea che mi pare fosse di Mazzola: ET ha alle spalle un consulente tecnico di cui si fida e che lo orienta anche nelle uscite pubbliche su giocatori e allenatori.

Se è vero, prima o poi questo nome uscirà allo scoperto. Intanto la partenza mi pare buona e la curiosità per l'operato della nuova proprietà in me è crescente.

luciano ha detto...

Avvocheto: ti do un altro indizio: verrebbe da uno dei pochi Paesi al mondo dal quale L'inter non ha mai tesserato o anche solo contattato un giocatore (ricordo che per esempio abbiamo o abbiamo avuto giocatori del Nepal, delle Filippine, di Panama ecc e abbiamo "provinato" giocatori del Canada, di Hong Kong, della Cina e di vari Paesi dell'Asia islamica)

Tinho DeLù ha detto...

sara un thailandese Luciano.......

luciano ha detto...

Più a est, Tinho

luciano ha detto...

Tinho: ma sono le sei e mezza del mattino, lì: ancora in vita?

Tinho DeLù ha detto...

Felicissimo per la convocazione di Senna nel Belgio.... ha un fisico della madama.....

sfortunato per i continui infortuni, e un gran bravo ragazzo un piacere parlarci insieme, in bocca al lupo.

Tinho DeLù ha detto...

@luciano

se vado alle 22.00 a letto come un bambino, chiaro che alle 5 de madrugada sono già in piedi..... con tutte le galline che hanno i vicini, quelli cantano come i vecchi tempi.....della mia infanzia ehhehehe da qunato tempo LUCIANO non ti scegli con la suoneria del GALLO? :)

luciano ha detto...

Intanto da Parma buone notizie sulle prestazioni di Lomba. Lui e Steffè si possono considerare sicuri innesti per la prossima Primavera, ma altri si giocheranno la possibilità.
Invece qualche dubbio su Cerri, che non piace a tutti. Per lo meno, non come a me.
certo che Senna, il quale non ha mai giocato una partita,per infortunio, deve essere molto considerato se lo convocano ugualmente. Io sono ansioso di vederlo alla prova in buone condizioni di forma.

Intanto ho ultimato il post con le considerazioni su Inter Cagliari. Ora lo rileggo e, se lo ritengo abbastanza pacato, lo invio.

luciano ha detto...

Che è la madrugada?

Tinho DeLù ha detto...

@luciano

alba :)

non mi invidierai certo che i galli mi svegliano all' alba :)

p.s. per me cerri.....e meglio di Petagna, più tecnico, meno statico..... mi modesto parere, magari venisse all'inter, per me rimane a parma, al massimo lo vedremo all' inter in futuro nella prima squadra, però mai dire mai......io se viene all' inter esulterò. Perchè e il miglior ariete a livello naizonale oggi.

luciano ha detto...

spedito il post.

Everybody Hertz ha detto...

@Luciano:

Più a est rispetto all'Italia o rispetto alla Thailandia?

Fra Roma e Bangkok penso nazioni che a livello giovanile hanno fatto ben-e/ino nei vari mondiali (Uzbekistan, Iran, Iraq, Emirati Arabi) o che hanno sfornato qualche talento interessante (Armenia).
Più a est ancora vedo solo la Corea del Sud, altrimenti andiamo dritti in Oceania.

A naso dico che gioca fra Germania, Turchia o Russia.
''Ho vinto qualche cosa?'' (cit.)

:-)

AL82

Everybody Hertz ha detto...

@Luciano:

Manca l'allegato ;-)

p.s.
Se me lo mandi subito riesco a pubblicarlo prima delle 14.
Ho preparato qualcosa anch'io ma la posteremo domani o dopodomani.

AL82

luciano ha detto...

Al, te l'ho mandato. Se vuoi manda pure prima il tuo post, penso che sia più legato allo specifico della partita.

Non hai vinto nulla: il Paese infatti è il Viet Nam, anche se la scuola calcistica è europea

Everybody Hertz ha detto...

@Luciano:

Ho visto che il tuo post è già in fase di pubblicazione (Gimon mi ha anticipato :-D). Rimando il mio contributo ai prossimi giorni.

AL82

Gimon24 ha detto...

Ciao a tutti!

Giocando d'anticipo su Nello, ho messo online il nuovo post di Luciano su Inter-Cagliari! :-D

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