Vinto il... primo spareggio.

D'accordo, il titolo è un po' azzardato: in fondo prima della partita 16 punti ci separavano dal Sassuolo,  e ipotizzare un coinvolgimento nella lotta in fondo alla classifica era davvero eccessivo (allora cosa dovrebbe fare il Milan?).

La frase ha un senso, sia pure paradossale, se consideriamo i soli 8 punti ottenuti nelle 10 partite che hanno preceduto il Sassuolo.

Otto punti in dieci partite è una media da retrocessione, anche se il cospicuo bottino accumulato in precedenza in realtà metteva al riparo da questi rischi.

Anche il valore della rosa, non eccelso ma neppure disprezzabile, farebbe pensare a un rilancio verso situazioni di classifica più consone al nostro blasone, piuttosto che a un ulteriore tracollo.

Anche perché, nonostante il magro bottino complessivo di punti, al momento siamo pur sempre quinti.

La linea di tendenza era però preoccupante, soprattutto perché qualora non avessimo cambiato marcia almeno contro il Sassuolo, poi avremmo dovuto affrontare due trasferte consecutive durissime (Viola e Roma), in grado di affossarci definitivamente.

Un ulteriore insuccesso sarebbe stato preoccupante, anche in considerazione della situazione particolare che la società sta vivendo: presidente nuovo e lontano, che non ha ancora installato un management di sua fiducia; ambiente dei tifosi scosso da polemiche che hanno riguardato sia il mercato, sia alcuni operatori ancora al loro posto, o le modalità di liquidazione di altri (basta leggere gli striscioni esposti a San Siro nelle ultime settimane...); qualche giocatore che la maggioranza dei tifosi considera indispensabile e viene tenuto ai margini (Kovacic, Icardi, lo stesso Botta), ecc.

A questo si aggiunga il fatto che quando la squadra va male, qualunque tifoso si ritiene in grado di apportare le correzioni di modulo e nella scelta degli uomini, che potrebbero risollevarla con facilità.

Ma quello stolto di allenatore, in questi casi, è l'unico a non vedere l'ovvio (parlo in generale, non mi riferisco a WM).

Magari lo stesso allenatore che era idolatrato nella squadra precedente, mentre si accoglierà (inizialmente) con entusiasmo un allenatore appena esautorato, per gli stessi motivi, dalla sua squadra di provenienza.

Ma il calcio è bello anche per questi paradossi che offre e che appassionano.

Fatto sta che la situazione presentava prospettive inquietanti.

Il pubblico è comunque accorso numeroso e non ha fatto mancare il proprio sostegno, forse anche perché ansioso di valutare le novità di mercato (il Profeta, D'ambrosio, Botta) e di vedere finalmente in campo giocatori molto attesi, come Icardi e Kovacic.

Trattandosi di una partita che in modo inaspettato presentava risvolti importanti, WM, come da sua consuetudine, ha scelto non i più talentuosi sul piano teorico, ma gli undici che considerava, per motivi diversi maggiormente affidabili.

Leggendo la formazione, i miei dubbi di allenatore in pectore riguardavano alcuni ruoli: Jona e Naga mi sembravano in evidente flessione di rendimento, quindi avrei trovato uno spazio per D'ambrosio; a centrocampo essendo presenti Guarin e Hernanes (non dei mostri in copertura, per motivi diversi) avrei preferito il dinamismo di Taider alla compassata regia di Kuz; davanti, per quel che mi riguarda, il bonus concesso a Milito per meriti pregressi, era scaduto: contro una squadra che spesso si sarebbe arrocata, avrei voluto vedere un poderoso uomo d'area come Icardi.

Naturalmente non conoscevo le reali condizioni di forma di Icardi e dovevo considerare il fatto che Milito comunque garantisce una maggior partecipazione alla manovra della squadra.

E neppure conoscevo come D'Ambrosio avesse assimilato compiti e movimenti previsti dagli schemi di WM.

Insomma, magari io avrei cambiato qualcosa, ma la squadra aveva una sua logica.

Piuttosto c'è un altro fatto da considerare: nell'undici di ieri non trovavano spazio almeno inizialmente, giocatori come Campagnaro e Ranocchia, Cambiasso Kovacic e Alvarez,  D'Ambrosio e Icardi.

Ecco, sicuramente fa un po' specie che una squadra, disponendo di simili “riserve”, quindi avendo titolari presumibilmente migliori, incontri tante difficoltà in questo campionato.

Diciamo che è lecito aspettarsi un finale di stagione migliore, non tanto in termini di classifica (difendere il quinto posto sarebbe già un successo), quanto a livello di media punti.

I problemi, dal mio punto di vista, sono soprattutto nell'assortimento dell'organico, non in assoluto nella sua qualità, che non è eccelsa (quanti di questi giocatori avrebbero trovato spazio, non dico nell'Inter del triplete, ma neppure in quella del Mancio?), ma neppure disprezzabile.

Resto della mia opinione: il peccato originale è nella mancanza di una prima punta di peso e sostanza.

Senza scomodare Cavani o Falcao, quanti punti in più avrebbe questa squadra con al centro dell'attacco un Higuain anziché Milito o nessuno?

Perché l'assenza di una prima punta di peso costringe Palacio all'usura, a un super lavoro e a presentarsi meno lucido in zona tiro; costringe la squadra ad allungarsi per essere pericolosa in avanti, espone centrocampo e difesa a rischi maggiori, per evitare i quasi si richiede un equilibrio più prudente.

Noi abbiamo troppi giocatori, tra attaccanti e centrocampisti offensivi, molto diversi tra loro ma difficilmente integrabili: Palacio, Botta, Alvarez, Kovacic, Guarin e lo stesso Hernanes.

Tra questi ha forza solo Guarin, che però non la sa utilizzare in fase difensiva.

Considerando Palacio un punto fermo, tra gli altri si devono fare necessariamente delle scelte.

Considerando anche un altro fattore: nessuno dei nostri tre possibili centrocampisti difensivi è un mostro di velocità: né Cambiasso, né Kuz, né lo stesso Hernanes.

Taider avrebbe queste caratteristiche ma è evidente che deve ancora crescere per essere sul livello di affidabilità tecnico-tattica degli altri.

Insomma, a mio parere ci sono degli equivoci, in  questa rosa, che andranno risolti in estate, insieme al necessario potenziamento della stessa.

Provo dentro di me a immaginare dove sarebbe la squadra di ieri, con Fernando (che non mi piace particolarmente) al posto di Kuz e che so, Higuain - o uno come lui - al posto di Milito.

Sono condizioni  che diciamo da sempre, d'accordo, ma ora si tratta di vedere se finalmente ci saranno  le finanze necessarie per realizzarle.

Aggiungo una considerazione che so piuttosto impopolare: giovani come Icardi Taider e lo stesso Kovacic (il prossimo anno penso anche Ibrahima) sono fondamentali per garantire il futuro della squadra.

Ma se vuoi competere ai vertici, non possono essere titolari fissi e imprescindibili, fino a quando non dimostreranno con i fatti di garantire un rendimento costante di alto livello.

La partita di ieri

In considerazione dei limiti che ha la squadra in questa stagione, a mio parere  è stata una partita abbastanza positiva.

In campo si è visto un equilibrio tranquillizzante, la difesa ha retto meglio del passato, senza grandi affanni; il centrocampo ha costruito e tamponato, creando anche qualche buona occasione per le punte.

L'avversario era il Sassuolo, certo e già nelle prossime due domeniche, a Firenze e Roma, probabilmente una prestazione di questo livello non sarebbe sufficiente.

Tuttavia un passo avanti rispetto alle gare precedenti si è fatto.

La difesa ha retto bene perché meglio protetta e forse anche perché ha trovato il suo assetto ideale.

Se Samuel reggesse per questa parte finale di campionato, con il Rolando e lo Juan di ieri formerebbe un trio ben assortito. In caso contrario sarebbero pronte le soluzioni Campagnaro e Ranocchia.

Al momento le lacune maggiori in fase difensiva sembrano presentarsi sugli esterni, dove né Jona né Naga convincono in marcatura.

Chissà, forse anche questo è un motivo che induce a giocare con la difesa a tre.

La copertura dei centrocampisti non è stata ottimale, perché Hernanes non è rapidissimo, pur avendo senso della posizione e Guarin si spende molto in fase di attacco.

Anche Kuz, ieri l'uomo “posissionale” non è un mostro di velocità e quindi il filtro diviene efficace se si fa molta densità.

Ma la densità in mezzo (anche Milito ha un po' aiutato, in questo) implica che spesso nell'azione offensiva il portatore di palla si trova isolato o comunque con pochi compagni rinvenuti.

Tra l'altro questo centrocampo non riesce a giocare la palla con rapidità: solo Hernanes in alcune occasioni ha velocizzato l'azione con giocate improvvise: Guarin ama andare lui con la palla e Kuz secondo me ha il suo limite maggiore nel fatto che ha bisogno di toccare più volte il pallone prima di trovare la giocata che considera opportuna.

E' anche vero tuttavia che per giocare a due tocchi e velocizzare l'azione bisogna avere compagni che fanno molto movimento, offrendo più soluzioni al portatore di palla, cosa che all'Inter avviene di raro.

Le difficoltà dell'attacco sono state in parte attenuate dalla ritrovata brillantezza di Palacio, il quale però con a fianco un Milito poco reattivo, non riesce a sfruttare tutte le sue qualità.

L'attacco sconta anche il calo di lucidità nell'apporto degli esterni, meno efficaci rispetto a un paio di mesi fa.

C'è chi sostiene che questo derivi dal fatto che ormai gli avversari ci conoscono e attuano le opportune contromisure.

Sono più propenso invece ad attribuire al calo di forma degli esterni, la minore efficacia, perché come giocano le squadre di Mazzarri lo si sapeva anche quando Naga e Jona erano i nostri secondi e terzi goleador.

Per concludere, la partita di ieri a mio parere ha dato un paio di risposte positive.

Il primo, come dicevo è la solidità dell'assetto difensivo: ieri un solo vero rischio su punizione,  e nelle ultime sei partite, escludendo la juve troppo superiore, solo tre gol subiti.

Il secondo è la ritrovata vena di Palacio, tornato ad essere molto insidioso, con i suoi tagli velocissimi.

I problemi sono sempre gli stessi: il ritmo del centrocampo, la scarsa lucidità e incisività degli esterni, la ridotta efficacia di Milito e quindi della fase offensiva in più c'è il problema della gestione dei troppi centrocampisti offensivi in rosa.

Ma in questo si giocherà, tra l'altro,  la credibilità del mister rispetto allo spogliatoio

Le prestazioni dei singoli

HANDANOVIC:  una sola parata, importante, su calcio piazzato. Per il resto ordinaria amministrazione. 6.5

ROLANDO:  si conferma difensore affidabile, di grande rendimento. Non sarà elegantissimo, ma sa sfruttare fisicità ed esperienza 6.5

SAMUEL: se sta bene è ancora il numero uno. Implacabile sull'uomo e pericoloso sui calci piazzati. Spettacolari due interventi di mestiere con i quali blocca un possibile contropiede avversario: due lievissime trattenute, troppo lievi per essere punite, sufficienti per far perdere all'attaccante l'attimo fuggente. 7.5

JUAN:  aveva contro l'attaccante più pericoloso, l'uomo dei 4 gol al Milan. Lo ha chiuso autorevolmente e ha anche limitato le sue (di Juan) proiezioni offensive. 6.5

JONA: nel primo tempo spinge, e pur sbagliando qualcosa, imbastisce alcune belle azioni con Guarin. Nella ripresa resta sulle sue e fa correre qualche brivido per cattivo posizionamento. Ma chiude anche in maniera provvidenziale con una bella diagonale. 6

GUARIN: primo tempo debordante: potenza e lucidità. Il pubblico gli perdona subito le sue trattative con i ladri, come si poteva immaginare (ma i problemi torneranno alla prima prova negativa). Nel secondo tempo cala considerevolmente, ma trova il modo di esplodere un tiro omicida, nel finale. 6.5

KUZMANOVIC: una volta accettati i suoi limiti di lentezza, la prova va considerata positiva. Al suo passo, mette ordine, contrasta e governa bene il centrocampo. Naturalmente andrebbe rivesto contro centrocampi più consistenti. Riflettevo sul confronto tra lui è Cambiasso. L'argentino ha ancora meno mobilità, ma sa giocare di prima, che a centrocampo è fondamentale, per le ripartenze. Kuz ha bisogno di controllare la palla girarsi, toccarla 3-4 volte e poi decidersi a passarla. Comunque ieri una della sue prove migliori. 6.5

HERNANES:  è la stessa storia di Guarin e di Kuz (con ben altre qualità). Questo è giocatore, fatto e finito, importante. Con qualche limite, ma sempre decisivo quando serve e capace di giocate importanti (una sua apertura di prima, da applausi) e di tiri e cross terribili (per gli avversari) 7

NAGATOMO: spinge come sempre, ma non con la lucidità di una volta; quando era vice capocannoniere e uomo assist. In fase difensiva lascia, anche qui come sempre, molto a desiderare. 6

MILITO: il principe non ha perso l'Intelligenza calcistica e la voglia di lavorare con e per la squadra. Ma non è più un atleta e di fatto in campo incide ben poco.  WM sa cosa potrebbe dare in teoria e insiste perché non ha un altro attaccante con queste caratteristiche. Forse non ha un altro attaccante, al momento. Infatti l'ha sostituito con Botta e non con Icardi. Forse sbaglia e forse no. Vedremo nelle prossime giornate. 5

PALACIO:  a parte il gol che non è venuto sembra tornato il Palacio dei tempo migliori. Contro le difese di Fiorentina e Roma la conferma auspicabile. Alcuni suoi tagli sono stati entusiasmanti, ma la sua superiorità rispetto al controllore lascia qualche sospetto: troppo scarso Bianco? 7

TAIDER: pochi minuti in pratica ingiudicabile

BOTTA: bellino e leggerino, da rivedere

CAMPAGNARO: anche per lui insufficienza di elementi da valutare.

MAZZARRI:  ha vinto finalmente una partita, interrompendo la maledizione post derby. In tempo normali sarebbe ordinaria amministrazione. Oggi la prova dei suoi va giudicata incoraggiante e lui sembra aver finalmente sistemato qualche problemino. Purtroppo lo aspettano verifiche quasi impossibili a Firenze e Roma. 6

L'ARBITRO:  faccio un'eccezione e do un voto anche all'arbitro: 5- Non perché ci ha negato due calci di rigore che a Milan e juve avrebbero concesso, lui e i suoi sodali, no. Abbiamo visto negarci rigori ben clamorosi per avanzare pretese su questi.

Il fatto è che ha diretto la partita con grande sapienza...punitiva.

Ha deciso di utilizzare un metro di valutazione equo, fondato sulla grande tolleranza verso gli interventi rudi, diciamo con un eufemismo.

Bene così, dunque.

Si, peccato che giocando noi in casa gli interventi rudi avversari sono stati 10 volte più numerosi.

Quando avremo un arbitraggio così in trasferta, rivaluterò il suo voto, ricordatemelo.

Luciano Da Vite 

Nella foto (Inter.it) un nome, una garanzia: Walter ''The Wall'' Samuel.