Alla ricerca dell'Inter perduta: a proposito delle amichevoli americane.

Qualche considerazione rapida non tanto sulla partita, che non ho visto, quanto sulle indicazioni fornite dalla Guinness Cup.

Superfluo ribadire che tutte le indicazioni, positive o negative, relative ai risultati o alle prestazioni debbano essere prese con le molle: troppe le situazioni che cambieranno, rispetto al pieno della stagione, in tutte le squadre.

E' pressoché certo, per esempio, che i rapporti di forza fra l'Inter e le sue rivali del torneo, non saranno quelli definitivi.

D'altra parte, sebbene non manchino i casi di un cattivo precampionato seguito da un'ottima stagione (e viceversa) è sicuramente meglio fare un buon precampionato, se non altro per dare tranquillità convinzione e aggiungere autostima.

Ma già da settembre-ottobre ci saranno, in tutte le squadre, altri uomini; le condizioni di forma dei singoli tenderanno a ottimizzarsi l'epoca degli esperimenti tattici e i dubbi relativi alla scelta dei singoli saranno alle spalle.

Tuttavia non credo che nessuno possa negare che sia in termini di prestazioni sia per quanto concerne i risultati (se confrontati con quelli dello scorso anno, poi...) si sia fatto meglio del previsto.

Tutti ci aspettavamo un'Inter più solida che in passato e questa solidità sembra avviata a una conferma.

Ho letto in rete i commenti più disparati: c'è chi dichiara che non salirà sul carro di un ipotetico WM vincitore (per vincitore penso si intenda che faccia abbastanza bene) ; chi inveisce o sospira nell'attesa di un modulo diverso.

Io registro con piacere e con cautela i progressi dell'Inter di WM e i miglioramenti nell'applicazione del modulo.

Personalmente sono disposto a saltare baldanzoso, non a salire semplicemente, sul carro di chiunque ci faccia vincere (sempre onestamente, chiaro): fosse pure Benitez.

Quanto al modulo firmerei per vincere sia con l'1-9 sia con il 9-1. Magari ho delle opinioni su quale modulo potrebbe consentirci più facilmente di progredire, ma considero una differenza tra ragionamento astratto (se dovessi scegliere prima il modulo e poi i giocatori sceglierei in ordine: 433; 442; 352, 4231) e scelte determinate dalla rosa.

In relazione ai giocatori di cui disponiamo e che in parte sono stati scelti, continuo a ritenere più produttivo il 532 (o 352 o 334, come preferite. Sempre dello stesso modulo si tratta).

In generale, come ho detto molte volte, considero fondamentale l'equilibrio e l'automazione degli interscambi che consente a qualunque modulo di essere interpretato in modo duttile.

Anche tatticamente le partite disputate in America si prestano a considerazioni interessanti: contro squadre forti abbiamo subito poco. Abbiamo anche segnato relativamente poco, soprattutto su azione. Ma contro queste squadre, ci sta: per segnare tanto ti esponi tanto.

Probabilmente a organico pieno faremo meglio dello scorso anno contro le squadre di prima fascia.

C'è un però (faccio l'avvocato del diavolo): tutti hanno elogiato il ritmo, la grinta, l'aggressività evidenziata, facendo un lusinghiero confronto con lo scorso anno. Però ci mancavano Hernanes, Kovacic Palacio e forse Alvarez (oltre a Medel e Osvaldo). Con in campo i primi quattro (cosa che auspico assolutamente, sia chiaro, almeno per i primi tre) potremmo avere lo stesso atteggiamento aggressivo e combattivo?

E secondo me da questo punto di vista anche Osvaldo è un problema. Perché se gioca al posto di Icardi, non cambia molto tatticamente. Ma se gioca al posto del Botta visto contro la Roma o più verosimilmente di Palacio, avrà la stessa attitudine al sacrificio mostrata dall'argentino desideroso di conquistarsi un posto, o dell'altro argentino, generoso di suo?

A parte il fatto che lo stesso Medel creerà un problema di sovrabbondanza a centrocampo. Ottimo problema, se la società (non l'allenatore che farà volta per volta le scelte tecniche senza guardare in faccia nessuno, giustamente), lo saprà gestire. Perché è inutile venir qui a raccontare storielle. Vai a dire a uno che si ritiene un campione che lui giocherà contro il Cesena, perché con la juve giocherà X. E ripeti questo giochetto a ogni occasione importante, poi vedremo. Rano, per esempio, l'anno scorso ha giocato abbastanza, ma non si sentiva titolare e voleva andarsene. Come mai? Forse perché Conte gli aveva promesso un posto da titolare nella juve?

E Guarin lo stesso.

Ripeto sono convinto che una squadra deve avere alternative forti, in qualche caso davvero equivalenti al titolare.

Ma bisogna che ci siano le condizioni societarie perché questo riesca. In ogni caso staremo a vedere. Certo che vincere o comunque far bene attenuerebbe le polemiche. Al Real, per esempio, anche chi non gioca resta volentieri (quante volte abbiamo letto dichiarazioni del tipo: “qui sto bene, voglio affermarmi qui?”). Perché il giocatore forte che si sente sacrificato sa che avrà comunque spazio spazio in una squadra vincente e in competizioni importanti e sa che andando via andrebbe a perdere competitività.

Dunque il discorso è che quando avrà la squadra al completo e tutti in una buona condizione  WM dovrà rivedere gli uomini e quindi i meccanismi che hanno garantito questo tipo di equilibrio e di solidità.

Ribadisco: sono convinto che sia molto meglio così, che dopo saremo più competitivi ancora, ma anche che sarà necessario trovare nuovi equilibri.

Le partite americane dovrebbero anche aver portato con sé un altro insegnamento: la necessità di muoversi con prudenza nei giudizi.

Si è parlato di Didi e Didò e si è detto che era meglio tenere Biraghi e risparmiare. Io non vedo l'ora di ammirare in nerazzurro il grande Biro, un ragazzo che conosco benissimo anche caratterialmente. Uno che è riuscito a risalire da un prestito alla Pro Sesto che aveva fatto vacillare persino il padre. Ma Biro, ferreo, gli ha detto a muso duro "papà, io divento giocatore". Aveva 15 anni. Però Biro sarebbe venuto dopo aver giocato un mezzo campionato nel Catania, Didi e Didò due mezzi campionati nella Roma (anche per infortuni).

So benissimo che aver ben meritato in estate non significa nulla. Ricordo per esempio un esterno olandese che fece una gran partita sul terreno dell'Arsenal realizzando un gol dopo il quale ha sparato ai piccioni. Poi è sparito nel nulla. Forse la caccia come sport gli era più congeniale.

E ricordo tanti altri casi. Di chi ha cominciato bene e proseguito male o viceversa.

Quindi non mi esalto, ma spero. Perché un Interista non deve sperare, ma deve liquidare subito un suo giocatore?

Lo stesso discorso si potrebbe fare per Kuz: secondo alcuni contro la Roma ha fatto benino ed è stata una sorpresa. Io ho sempre sostenuto che Kuz non è un grande giocatore, ha molti difetti (soprattutto la lentezza e una certa mancanza di creatività). Oggi dovessi andare a spendere soldi per prenderlo non lo farei. Avessi qualcuno più forte per sostituirlo lo sostituirei. Ma penso anche che nella nostra situazione sia una riserva abbastanza affidabile. Soprattutto è un giocatore, al contrario di altri che in futuro potranno superarlo, anche di molto, ma al momento studiano ancora da giocatori veri (e non per colpa loro, anche perché hanno perso intere stagioni per infortunio).

La mia opinione può essere anche sbagliata. Ma non è strano che chi lo vede lavorare e in campo, da vicino, lo consideri inamovibile (in assenza dei titolari, certo)?

Anche qui: un po' più di misura. Giusto che ogni giocatore piaccia un po' di più a uno un po' di meno. Come per Alvarez, come per Guarin, come per Jonny.

In rete si discute e ci si confronta.

Sono le posizioni estreme, che sanno di pregiudizio, a stonare un pochino, a mio parere. E non giovano alla squadra. Jonny è sicuramente migliorato quando si è sentito rinfrancato da un minimo di sostegno del pubblico: stava per essere svenduto.

Insomma, per concludere secondo me usciamo da questo ciclo di incontri con buone impressioni e con la consapevolezza che c'è ancora tanto da lavorare.

Vogliamo provare a seguire questo lavoro con fiducia, almeno per i primi due mesi?

Luciano Da Vite

Nella foto (Inter.it): la formazione dell'Inter scesa in campo la scorsa notte contro la Roma per l'ultima gara del girone di Guinness Cup.