mercoledì 13 agosto 2014

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Dopo Francoforte: problemi di tecnica, di tattica o di agonismo e intensità?

Allora, proviamo a fare il punto sulla situazione dopo queste prime uscite.

In America abbiamo giocato tre partite senza mai perdere: due le abbiamo pareggiate (i rigori finali non li conto) e una l'abbiamo vinta abbastanza nettamente contro una rivale diretta in campionato.

Poi in Germania abbiamo perso nettamente contro l'Eintracht, una squadra buona ma non del livello teorico delle tre incontrate negli States.

I risultati in questa situazione contano poco. Contavano poco in America, conta poco quello ottenuto in Germania. 
Contano le impressioni sulla consistenza della squadra, la messa a punto dei meccanismi tattici, la valutazione di come i nuovi si integrano, la crescita della condizione atletica, gli orientamenti sulla scelta di uomini e moduli nel caso in cui esistano dubbi.

In una parola contano le aspettative che queste prestazioni, giudicate comunque con prudenza, possono alimentare. 

In America mancavano, o hanno fatto presenze da comparsa, quasi tutti gli uomini di qualità. Spesso abbiamo giocato con a centrocampo l'inviso (ai tifosi) Kuz e ai suoi lati addirittura Jonny e Obi o Krhin.

Il Real mancava di quasi tutti gli uomini migliori, ma anche noi non scherzavamo. Si può giustamente obiettare che gli uomini migliori loro sono... molto migliori dei migliori nostri. Contro il Real abbiamo creato poco davanti, ma abbiamo tenuto abbastanza bene nelle retrovie, anche se l'unico loro attaccante veramente super (il “terzino” Bale) ci ha fatto male.

Poche occasioni abbiamo lasciato, ma c'era la spiegazione che gli attaccanti loro erano di valore mediocre. Poche occasioni abbiamo creato, ma ci mancavano i giocatori di qualità, in fase di costruzione e rifinitura. Nel complesso, prescindendo dal livello di preparazione fisica raggiunto dalle squadre, la sensazione era di un gruppo che aveva trovato equilibrio e solidità

Questo discorso è stato confermato dalla successiva prova contro il MU. Ancora molte assenze, ancora poche occasioni create, pochissime subite. Il “gioco” questa entità metafisica che appassiona molti tifosi, non si vedeva, ma la cosa non sembrava così grave.

Con la Roma forse la prova migliore, anche se sempre sullo stesso canovaccio: squadra sparagnina che rischia poco e crea poco. 
Al ritorno dagli USA si parlava di possibilità di inserimento nella lotta per la CL. 
I più ottimisti parlavano addirittura di un inserimento al vertice (soprattutto le PI mediatiche, perché per poter stroncare, prima è necessario illudere).

Vediamo comunque di confrontare l’undici iniziale messo in campo nelle quattro sfide:

Real Madrid-Inter:

1 Handanovic;
 23 Ranocchia, 15 Vidic, 5 Juan Jesus;
33  D'Ambrosio, 2 Jonathan ,17 Kuzmanovic, 20 Obi, 22 Dodò; 
19 Botta,  9 Icardi.

Manchester Utd.-Inter:

1 Handanovic;
23 Ranocchia, 15 Vidic, 5 Juan Jesus;
33 D'Ambrosio, 2 Jonathan, 17 Kuzmanovic, 44 Krhin, 22 Dodò;
19 Botta, 9 Icardi.

Roma-Inter

1 Handanovic;
6 Andreolli, 15 Vidic, 5 Juan Jesus;
55 Nagatomo, 2 Jonathan, 90 M'Vila, 17 Kuzmanovic, 22 Dodò;
19 Botta, 9 Icardi.

Un cambio in difesa (Andreolli per Rano nella terza partita).
Un cambio sugli esterni (Naga per D'Ambrosio nella terza partita).
Un cambio a centrocampo (Obi nella prima, Krhin nella seconda, M'Vila nella terza).

A Francoforte invece l'Inter era questa:

1 Handanovic;
23 Ranocchia, 15 Vidic, 5 Juan Jesus;
2 Jonathan, 10 Kovacic, 90 M'Vila , 20 Obi, 55 Nagatomo;
9 Icardi, 19 Botta.

Difesa e attacco sono in pratica rimaste le stesse o con cambi ininfluenti. E' cambiato il centrocampo con Jonny tornato sull'esterno, Naga a sinistra, Kovacic alla sua prima partita, quindi in ritardo di condizione rispetto agli altri al posto di Kuz e M'Vila confermato ancorché anche lui in ritardo di condizione e bisognoso di essere assistito più che disponibile a sorreggere altri. L'attacco ha costruito poco ma ha fatto un gol e se la difesa avesse tenuto, oggi leggeremmo quanto meno giudizi più sereni.

Ma perché la difesa non ha tenuto?

Ci sono molte spiegazioni possibili. Forse la verità la si ottiene prendendo qualcosa da ogni ipotesi. Ne cito alcune:

- I difensori sono improvvisamente imbrocchiti.

- Tutta la squadra era “legata” e poco brillante a causa di una preparazione pesante.

- Il centrocampo era molto cambiato, con Kuz infortunato,  Kovacic alla prima partita, M'Vila in ritardo di condizione, Jonny  riportato a destra dove servono altri movimenti, Obi in giornata poco felice, come Naga, non ha assicurato la necessaria protezione.

- Gli avversari erano (sul campo) più forti di quelli incontrati in precedenza.
In particolare giocando davanti al loro pubblico (50 mila) contro una squadra blasonata hanno dato tutto sul piano della grinta e del ritmo.

- Mazzarri ha preparato male la partita, non ha saputo predisporre schemi e movimenti difensivi adeguati contro una squadra che attaccava di norma con quattro uomini.

- L’approccio al match è stato psicologicamente (e quindi agonisticamente) sbagliato (quindi ancora responsabilità di WM).

Ci sarebbero altre spiegazioni possibili, ma mi fermo qui.

La mia spiegazione di fondo è invece questa: in Italia si tende a sottovalutare l'aspetto atletico e agonistico e ci si innamora delle movenze stilistiche aggraziate (è anche un'autocritica, perché io apprezzo per esempio Jonny che per me ha tecnica, in Italia può far bene, ma a livello internazionale viene travolto da elementi più ruvidi, magari, ma forsennati). Voglio dire che in Italia uno come Donati non potrebbe mai giocare in squadre di un certo livello, perché non è elegante e raffinato, mentre in Germania fa bene pure in CL.

Spesso vediamo anche in squadre estere importanti difensori dal piede ruvido, magari anche un po' lenti sul breve, ma terribilmente sostanziosi. Noi preferiamo cento volte l'elegante Rano a Chiellini, aldilà dell’odiosità dello juventino e della diversa posizione in campo. Per dire la tipologia di giocatore. A centrocampo mandiamo in nazionale un Montolivo, o giocatori di posizione come Pirlo e De Rossi. Bravissimi, ma due giocatori di posizione in mezzo sono troppi. Gli attaccanti sono tutti uomini che non tornano, non corrono, non lottano allo stremo con la squadra.

Poi affrontiamo squadre composte nella quasi totalità da onesti mestieranti con grinta corsa tenacia senso del collettivo, intensità e perdiamo contro l'Uruguay e persino contro il Costarica. Ai mondiali correvano tutti come disperati e correndo squadre improbabili sulla carta, hanno messo in difficoltà altre con un coefficiente tecnico molto superiore.

Tu puoi essere bravo finché vuoi, ma se quando hai la palla te ne ritrovi sempre addosso tre, per '90, fai una grande fatica. Se l'avversario esaspera i toni agonistici la tua tecnica rischia di diventare leziosa.

Messi è Messi quando lascia sul posto con scatti portentosi il suo avversario. Quando non è in condizione ottimale e non ce la fa, resta un giocatore tecnico che incide poco. Ma Messi quando da Mou è stato raddoppiato e triplicato, non è riuscito a essere decisivo. Neppure lui. Iniesta, come ho detto molte volte, con la velocità dei primi anni sarebbe un ottimo Dell'Anno. Del resto, anche senza parlare di aiuti chimici, le foto di Bale prima e dopo la cura sono eloquenti di quanto pesi l'aspetto atletico.

Non è un caso che ai mondiali sono andate avanti solo le squadre più tecniche, ma nei minuti finali, dopo aver debellato la resistenza atletica degli avversari. Quelle come l’Italia, che non avevano un quoziente tecnico agonistico eccellente, pur essendo superiori sul primo aspetto, non ce l’hanno fatta. La Spagna iper-tecnica, quella che aveva appena vinto mondiali e europei, calato il ritmo, con gli stessi giocatori è uscita subito, malamente.

Si è visto che il modulo conta davvero poco. C’è chi ha fatto bene con la tre, chi con la quattro, ecc.

Su una cosa posso dar ragione a Pap: è diverso se l’ala-difensore (l’esterno, insomma) è un fuoriclasse o un terzino. Solo che, per esempio, Eto’o lo ha convinto a partire dalla linea difesa, solo per una stagione, solo Mou. Perché Mou è bravo e perché forse Eto’o sapeva di aver iniziato la parabola discendente, sapeva che era l’ultima occasione per la gloria e per spuntare un mega contratto. Lo so che ci sono vie di mezzo fra un terzino ed Eto’o, ma, qualità non eccelse a parte, Naga, Jonny e Dodò si collocano proprio in quella via di mezzo.

Si è parlato molto, anche nel nostro blog su chi sia il colpevole dei gol presi in Germania. Individualmente, Naga si è fatto superare, Juan ha chiuso in ritardo, Rano ha le sue colpe.
WM non ha insegnato gli schemi difensivi.

Tutto vero, probabilmente: ma i casi sono due: o WM non ha insegnato neppure le cose elementari (che al Napoli e alla Samp insegnava) oppure semplicemente i nostri NON CE L’HANNO FATTA.

Non ce l’hanno fatta a far che?

A fare quello che fanno tutte le squadre di spessore atletico e agonistico: raddoppiare, triplicare. Io non vedo quasi mai un nostro attaccante libero di vincere l’uno contro uno.

Juve e Roma sono frenetiche come gli stranieri, pur avendo ottimi giocatori. Le piccole puntano tutto sulla corsa non avendo campioni e ci mettono in difficoltà spesso.

Naga è stato saltato, ma doveva esserci Juan a uscire tempestivamente e/o il laterale sinistro, con tutto il centrocampo che scivolava. Se i movimenti non li fai o li fai in ritardo, paghi, fatalmente.

Stessa cosa per gli schemi offensivi: in tanti anni di calcio non ho mai visto, neppure guardando Zeman, uno schema che non conoscessi dalle… elementari. Conta la velocità della pensata e del passaggio, l’intensità del gioco di smarcamento e di recupero, il numero di giocatori disposti a scattare senza ricevere palla, oltre che, naturalmente, la qualità tecnica.

Su 11 giocatori uno è il portiere, gli altri 9 e mezzo devono essere tutti impegnati a difendere, in situazioni di non possesso e devono farlo tempestivamente. Non devono essere marcatori: devono semplicemente ESSERCI per impedire la superiorità numerica avversaria o semplicemente l’uno contro uno. Otto almeno di questi undici devono altresì essere pronti, a turno, a sganciarsi a proporsi, a scattare anche a vuoto e a riprendere posizione.

Bisogna cercare (forgiare?) atleti veri e tra questi preferire quelli che hanno anche tecnica. L’eleganza fine a se stessa incanta i tifosi, difficilmente i tecnici. Secondo me a livello di giovanili si deve lavorare di più in questo senso, perché per quanto riguarda la tecnica, almeno all’Inter sono certo che si fa il massimo.

Ci vuole umiltà. 
Non si può più vincere con la sola classe. Dobbiamo avere qualche tocco di classe in più degli altri in un contesto di squadra aggressiva, intensa, atletica almeno come gli altri. Come Inter e come nazionale. Come calcio italiano in genere.

In una squadra si può tollerare un giocatore che non abbia intensità di movimento di ritmo, di continuità. Ma deve risultare decisivo a livello di giocate.

Di queste cose sono convinto e come Inter in particolare penso che nel dopo-triplete abbiamo pagato l’eccessiva staticità o la mancanza di ritmo e continuità di molti giocatori.

E a Francorforte oltre a tutte le altre cose questo abbiamo pagato: la cattiva giornata di Obi e Naga; il riadattamento al ruolo di Jonny, la pesantezza atletica di M’Vila, la carenza di condizione (prima partita) di Kovacic, la generosa vacuità di Botta; l’assenza di Dodò che era uno tra quelli che correvano di più e di Kuz che corre poco ma più del M’Vila attuale.

Tutte queste cose insieme. Poi ci sono sati gli errori individuali e tutto il resto. Ma se qualcuno avesse raddoppiato con Naga, forse tutto sarebbe finito lì.

Sapete perché avevo paura che Rano andasse alla Juve?  Perché lì lui sarebbe sempre stato protetto (con Pirlo davanti, due mediani come Pogba e Vidal, un esterno atletico come Lichtsteiner e uno velocissimo come Asamoah, altri due centrali pronti a stringere… e di conseguenza avrebbe fatto benissimo.

Insomma, so che si tratta di una visione assolutamente minoritaria, numericamente infima. Ma io per mia sfortuna il calcio di oggi lo vedo così.

Luciano Da Vite

 

Nella foto (Inter.it): Rubén Botta esulta dopo il gol siglato a Francoforte. 

216 commenti:

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Giuseppe ha detto...

@Claudio: in streaming su wiziwig...ottimi link!

Everybody Hertz ha detto...

@Luciano:

Sopravviveremo è chiaro ma comunque dispiace se un ragazzo promettente, per giunta interista sfegatato, si accasa altrove. A me particolarmente essendoci legato.
Per precisione però è un 2001 che ha giocato titolare con 1999 del Benevento l'anno scorso, permettendo ai campani (insieme ad altri, ovvio, richiesti da altre società di A) per la prima volta nella storia dei giovanissimi nazionali giallorossi di arrivare primi in campionato e guadagnarsi una Nike Cup in cui sono stati una piccola sorpresa.
Su quale sarà la sua evoluzione non lo so. Lo sviluppo fisico importante gli ha permesso di bruciare le tappe ma la sua forza è la testa: riservato, umile ma allo stesso tempo di gran compagnia e con una fame agonistica e impegno insolita per un tredicenne.

@Des:

convinto che vivessi a Milano ed invece siamo ad un tiro di schioppo l'uno dall'altro.

AL82

luciano ha detto...

Lo so, Al, ma che ci possiamo fare? Giavardi in persona mi aveva assicurato che era fatta, anche se per la verità Calca mi è sempre sembrato più orientato verso il Milan. E' una questione di soldi e non solo per la famiglia...

Everybody Hertz ha detto...

@Luciano:

Non mi sono permesso di chiedere ma posso immaginare come vadano queste cose.
Ma pensiamo al presente.
C'è un po' di spazio domani per un pezzo sullo Stjarnan?

AL82

luciano ha detto...

E' il benvenuto, AL. A parte il fatto che lo spazio per i tuoi scritti c'è sempre, come sai

luciano ha detto...

Al, ti dico che i soldi non li ha presi solo la famiglia, ma anche qualche intermediario. Comunque, come dici tu, pazienza.
Piuttosto sono molto curioso di vedere i 2000 che dovrebbero essere un ottimo gruppo

Daniele ha detto...

Tinho, non venire a trollare nel nostro blog e pulisciti le scarpe prima di entrare......conosci benissimo la differenza tra un atteggiamento vittimistico e la consapevolezza di essere stati truffati in modo scientifico e reiterato, vatti a rileggere un paio di sentenze......ne trovi sia in ambito sportivo che civile.

Chris ha detto...

pare che siamo vicini ad Emiliano Marcondes, promettente attaccante danese classe 95.

Avvocheto ha detto...

@ Chris: ecco un video di un paio d'anni fa, pare un classico trequartista/ attaccante esterno di fantasia

https://m.youtube.com/watch?v=MGUtzJ8i9_Y

Chris ha detto...

https://www.youtube.com/watch?v=4yjt8aXVbM8

bè, davvero un bel biondino... a Conte questi starebbero bene :D

Tinho DeLù ha detto...

Luciano, cosa vuoi che ti risponda, hai ragione........... :)

luciano ha detto...

Salvo rarissime eccezioni (i ladri prima di Tevez, ma solo in Italia ad esempio e rubando) la differenza la fanno gli attaccanti: dietro e in mezzo tra i vari pacchetti della serie A non c'è sta differenza determinante.
Guardate dove è arrivato il Toro con la stagione strepitosa di Cerci Immobile.
Guardate la flessione della Viola quando si sono fatte male le due punte; guardate il crollo dell'Inter quando si sno infotunati Milito Cassano e Palacio.
Per questo non mi lascia tranquillo l'eventuale arrivo di Cerci al Milan. E' vero che Cerci ha fatto bene solo nelle provinciali, ma appunto, la squadra di Arcore provinciale è.
Se il faraone torna ai suoi livelli, un attacco con Cerci balotelli e il faraone fa davvero paura.
Almeno a me

luciano ha detto...

Intanto Terrani è tornato al gol, nella partita di coppa Italia. Dai Gio, sono certo che ti riprenderai al meglio

luciano ha detto...

Bah, non conosco il danese, ma da questo scritto (fc Inter 1908) non sembra un trequartista esterno

"Attaccante classe ‘95, metà danese e metà brasiliano, di proprietà del Nordsjaelland. Mossi passi importanti, con l’Inter che potrebbe anche decidere di bloccare il giocatore in ottica futura. Attaccante centrale dal fisico imponente, Marcondes è stato capocannoniere del campionato Under 20 danese, ed ha già esordito in prima squadra collezionando tre presenze nel coso dell’ultima stagione. Prestazioni che hanno convinto l’Inter, che lo osserva da vicino. Pronto a sferrare l’attacco decisivo".

I-Love-Inter ha detto...

Stagione '53-'54

Blason da perno della squadra a desaparecidos insomma, visto che vanta solo 1 presenza. Come mai Luciano?

Vincenzi gioca nel ruolo di terzino? Perchè effettivamente ha un buon numero di presenze, ma di più ne ha Giacomazzi quindi non credo fosse l'alternativa.


----------Ghezzi

---------Padulazzi
Armano--Giovannini--Giacomazzi

Neri-----Mazza(Fattori)-----Nesti

Lorenzi--Skoglund--Brighenti(Nyers)


"L'unico" dubbio quindi riguarda Vincenzi.

Everybody Hertz ha detto...

Online breve post sullo Stjarnan.

AL82

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