Dopo Marassi: dal Genoa al… 2016.

Nella telecronaca di Genoa Inter ho sentito i telecronisti esaltare questa partita “giocata ad alto ritmo da due squadre che volevano vincere, votate all'offensiva, che hanno prodotto spettacolo emozioni e gol in serie”.

 

Ho sentito di partita che sembrava tratta dal campionato inglese: gioco arioso, aperto, emozioni a non finire, pubblico soddisfatto per lo spettacolo.

Alla fine ha vinto il Genoa e il pubblico genoano è stato certamente soddisfatto.

Io un po' meno: avrei preferito un bel risultato di 0-1, povero di emozioni, con partita controllata e gol vincente di uno dei nostri campioni, lì davanti.

Come fanno le squadre vere, che vanno in trasferta, lasciano sfogare la furia avversaria controllandola e prima o poi colpiscono con la loro superiorità tecnica.

Oppure anche, sempre parlando di squadre vere, vanno a imporre il loro gioco, fanno la partita, senza trascurare gli equilibri, mantenendo in ogni momento le protezioni difensive atte a trasmettere sicurezza e solidità.

Il Genoa ha vinto, ha fatto un campionato esaltante, viva il Genoa.

Ma domenica il Genoa ha vinto grazie a nostri errori individuali, a limiti personali dei nostri, mentre avrebbe potuto, con quel modo di giocare, prendere tranquillamente otto gol, segnandone magari un paio.

Due li ha presi, poi ci sono stati due rigori negati, due gol annullati (per uno di questi ho sentito il commentatore dire: “Sì è fuorigioco, di poco, ma la punta del piede sinistro di Icardi è oltre il difensore avversario”.  Come a dire: che sfortuna non avere due numeri di piede in meno...), qualche grande parata di Perin e qualche altro gol sbagliato dai nostri.

Per contro, ripeto, forse un paio di occasioni costruite dalle loro giocate. Il resto, errori nostri.

Il Genoa ha disputato una grande partita offensiva, lasciando ogni volta praterie sconfinate per i nostri attaccanti. Ha vinto comunque, sfruttando le incapacità individuali clamorose dei nostri difensori.

In effetti gli errori di Handa, Ranocchia, Juan Jesus e persino Medel raramente si vedono, così sommati poi, su un campo di serie A, mentre Naga e D'Ambrosio, poverini, non hanno commesso forse errori individuali così clamorosi, ma hanno confermato la loro mediocrità.

Allora il discorso è questo, chi si diverte per i gol e le occasioni create da una squadra che attacca anche bene, a pieno organico e in velocità, ma lascia millanta palle gol all'avversario per la sua sprovvedutezza tattica, chi si diverte a vedere la banda del buco che annulla per la sua squadra i vantaggi prodotti dalla dissennatezza degli avversari, è giusto che sia contento per aver visto una bella partita all’inglese.

Io credo che il calcio sia un'altra cosa, quasi una partita a scacchi giocata da due soggetti consapevoli dei propri mezzi, attenti, solidi coperti e nello stesso tempo micidiali e velenosi.

In astratto, a livello tattico noi abbiamo giocato una partita più giudiziosa di quella del Genoa, a mio avviso.

Certo, anche le nostre coperture (parlo di quelle dei centrocampisti) non erano esaltanti, però forse sarebbero bastate per vincere, con dei  difensori  meno dilettanteschi.

Dietro schieravamo Handanovic, D’Ambrosio, Ranocchia, Juan Jesus e Nagatomo.

Allora il mio pensiero è andato a WM, l’insopportabile (anche per me) Walter Mazzarri.

Perché la difesa era quella che per 4/5 ha schierato lui lo scorso anno e in avvio di stagione. Il quinto, l’estraneo, era comunque più forte difensivamente di Jona, che giocava a destra con WM.

Ebbene, la mia conclusione è questa: WM è stato accusato di incompetenza, provincialismo, e quanto peggio, perché teneva la squadra troppo schiacciata sui difensori.

Vista la situazione, a posteriori, la sua era solo “conoscenza dei suoi polli”, cioè competenza.

Però su questo discorso voglio essere chiaro, per l’ennesima volta.

Io difendo tutti quelli che lavorano per l’Inter e vengono stroncati da una critica truculenta e ingenerosa.

Però anch’io provavo insofferenza per gli atteggiamenti dell’uomo Mazzarri.

Anch’io astrattamente trovavo troppo provinciale l’approccio alle gare del nostro ex mister, ma avevo il dubbio che potesse essere determinato da un’analisi realistica della situazione di organico.

Penso che tra il Mancio e WM il gap sia notevole e sono contento per come il Mancio pensa in grande, preparando già da ora la squadra a giocare in un modo che, quando ci saranno i giocatori giusti, potrà essere molto produttivo.

La partita di Genoa ha detto (confermato) almeno tre situazioni.

a)     la difesa attuale è improponibile;

b)     il centrocampo attuale, chiunque giochi,  non svolge il doppio compito di protezione della difesa e sostegno alle punte;

c)      abbiamo diversi uomini di qualità che sanno attaccare, almeno in spazi larghi, ma disponiamo di sole due punte, di cui una si sfianca di lavoro. Un organico decente ne deve avere almeno 5; diciamo quattro “titolari” e un’alternativa.

Dalla consapevolezza di queste situazioni si deve ripartire se si vuole ricostruire una squadra da vertice, almeno in prospettiva.

Il Mancio sa sicuramente meglio di me che cosa ci serve e saprà scegliere le opzioni giuste, se l’Inter disporrà dei soldi necessari.

Non pretendo certo di sostituirmi alle sue valutazioni, ma esprimo dei pareri da tifoso.

Murillo e Zukanovic non mi sembra possano costituire i due quarti di una difesa di vertice. Nella juve attuale, per esempio, non li vedrei neppure come riserve.

Poi magari mi sbaglio e ne sarei ben lieto.

Il problema vero è a centrocampo.

Curiosamente tutti se la prendono con Rano, con Handa, con Vidic, con JJ, per i ripetuti errori determinanti.

Gli errori decisivi di Medel non li segnala nessuno. Forse perché il cileno svolge una grande mole di lavoro e piace per la sua generosità che esalta i tifosi.

Eppure io ricordo tanti gol (uno anche a Genova) presi per entrate fuori tempo di Medel, che lasciavano gli attaccanti avversari in superiorità numerica.

Se si considera che Medel è solo un incontrista (come costruttore di gioco è nullo), mi sembra grave.

Tanto più che noi non abbiamo lì in mezzo altri incontristi, se si eccettua… Gnoukouri.

Allora forse il primo provvedimento per rafforzare la difesa è costruire un centrocampo di grandi atleti-calciatori, un centrocampo da squadra vera.

Si dice che il Mancio sia disperato per la possibile rinuncia a Touré.

Se lui vuole Touré è perché sa che cosa può dare, anche se forse lui ricorda bene il Touré di un paio di stagioni fa.

Personalmente, visto che lo vuole lui e che la qualità del giocatore è fuori discussione (magari non così il rendimento attuale, ma anche il rendimento di Pirlo al Milan nelle ultime stagioni non era… ottimale), sarei felice dell’arrivo di Yaya.

Però se non venisse non mi vestirei a lutto.

Ci sono altri giocatori che ci possono far compiere il salto di qualità.

Si fa il nome di Kondogbia: da tifoso sprovveduto preferirei Kondogbia a Touré.

Poi, poche storie, per essere subito davvero competitivi servirebbero Kondogbia e Touré. Oltre a un grande attaccante.

A me sembra, a occhio, che a Roma non siano entusiasti di Nainggolan, che veniva dato come possibile alla juve, prima che i ladri chiudessero per un altro profilo simile, a costo zero.

Ebbene il mio centrocampo ideale sarebbe composto da Nainggolan e Kondogbia (giocando a due) oppure da Nainggolan, Kovacic e Kondogbia, giocando a tre.

Se non fosse possibile arrivare al romanista, si dovrebbe cercare un profilo simile, sul piano atletico e tecnico.

Lo so che due acquisti di questo livello costerebbero almeno 50 milioni ma forse con le cessioni questa cifra si potrebbe ridurre parzialmente.

E del resto, basta favole, per costruire squadre di vertice servono investimenti forti, altrimenti rassegniamoci alla mediocrità

Di centrocampisti offensivi ne abbiamo in abbondanza e anche di buona qualità.

Icardi non si discute e neppure Palacio, anche se per il Trenza va preparata da subito l’alternativa, per l’età e per il modo dispendioso di giocare.

Quindi due grandi e forti centrocampisti, una grande punta oltre a un attaccante giovane ma già collaudato.

A questo punto accetterei anche l’arrivo di Murillo e Zukanovic dietro, sfoltendo un pochino gli esterni bassi, davvero troppo numerosi e in qualche caso inadeguati

Lasciando perdere per un attimo la questione portiere, sarei entusiasta (come… primo passo) di una formazione con:

D’Ambrosio - Murillo - Vidic - Zukanovic (Santon)

Nainggolan (o chi per lui) - Kovacic - Kondogbia

                           Hernanes

             Lamela* (Palacio) -  Icardi  

* se arrivasse qualcuno più forte, meglio.

A giocarsela con questi,  poi: Ranocchia, Nagatomo, Guarin, Brozovic, una punta centrale giovane e, a quel punto, anche Biabiany.

Sarebbero 18 giocatori di movimento, oltre a qualche giovane.

Secondo me sarebbe una squadra forte subito e di prospettiva.

Naturalmente i nomi possono cambiare, ma il livello degli arrivi deve essere quello.

Diversamente il prossimo anno saremo qui  a piangerci ancora addosso.

Luciano Da Vite

Nella foto, Yaya Touré. Ennesimo "vorrei ma non posso" di questa Inter.