Si
deve sgombrare subito il campo da ogni possibile equivoco:
la
juve si è confermata squadra di livello completamente diverso (nel senso ahimé
di superiore) anche se imbottita di seconde linee.
Poi,
noi potevamo pareggiare e anche vincere perché il calcio è uno sport che nella
singola partita concede possibilità imprevedibili.
Non
è vero che la juve abbia giocato questo match quasi per obbligo, e chi era a
San Siro non può dubitarne.
I
bianconeri sono entrati in campo fermamente determinati, ferocemente
determinati a vincere.
Il
commento migliore, a fine partita, secondo me è stato di Allegri: “Siamo
arrivati mentalmente al top proprio al momento giusto”.
In
questo la juve attuale ricorda molto l'Inter del Triplete: un gruppo coeso, fortissimo in tutti i suoi venti
elementi, consapevole della sua forza e assolutamente determinato ad arrivare
fino in fondo in tutte le competizioni, senza concedere nulla.
E
come l'Inter del Triplete, purtroppo,
possono farcela (non significa che ce la faranno, gli scongiuri sono leciti).
Molte
delle loro riserve in campo ieri sarebbero titolari indiscussi da noi, sempre
che, in un contesto fragile, pieno di insicurezze come il nostro, riuscissero a
fornire lo stesso rendimento.
Le
prospettive poi sono ancora più avvilenti: ieri, per esempio, in attacco hanno
schierato Morata, Matri, Llorente e hanno tenuto fuori Tevez. Per il prossimo
anno dovrebbero aggiungersi Dybala e forse Cavani.
Noi,
già inferiori come organico, cerchiamo una punta esterna veloce, che segni e che
costi poco.
Possibilmente
senza cedere Icardi.
A
centrocampo e in difesa il gap è ancora più evidente come pure le prospettive.
Il
giusto risentimento che si deve nutrire verso chi fa della sopraffazione e
della prepotenza, quando non dell'illegalità palese, il proprio continuum
non può e non deve impedirci di guardare in faccia la realtà, perché questo è
il primo passo per cercare di risalire e almeno attenuare il divario.
Nel
tempo, perché dobbiamo essere consapevoli che ci vorranno anni.
L'illegalità,
il condizionamento violento del potere esercitato su chi decide è nel loro dna.
Come
è nel dna della loro proprietà: chi non è d'accordo con l'azienda viene
cacciato dall'azienda e se deve rientrare perché c'è l'articolo 18 che tutela
dai licenziamenti ingiustificati, poco male.
Si
fa cancellare l'art. 18, in modo da avere solo... agnellini asserviti,
alle proprie dipendenze.
In
Italia tutti corrono in aiuto del potente, soprattutto se è anche prepotente.
Il
sistema calcio, non fa davvero eccezione.
Detto
questo e pur considerando le condizioni di estremo favore in cui operano,
bisogna riconoscere che i dirigenti
juventini sono pure bravi.
Basti
considerare quello che hanno costruito con la juve in 4 anni e paragonarlo con
il lavoro di PSG e City, per esempio, che dispongono dello stesso potere
finanziario e nel caso del PSG anche politico.
Questi
hanno costruito uno squadrone, con 20 elementi almeno di grande valore,
giocatori completi, forti tecnicamente, atleticamente e caratterialmente.
Giocatori
di personalità, che non sbagliano il gol determinante, che non commettono
leggerezze decisive.
Poi
c'è la questione allenatore.
Gli
allenatori italiani che arrivano in serie A sono tutti bravi, checché ne dicano gli altri 59.999.980 allenatori, ma
pochissimi costituiscono un valore aggiunto.
Il
successo di un allenatore, con poche eccezioni, è determinato dalla saldezza,
organizzazione e potere della società, nonché dalla capacità/possibilità dei
dirigenti di operare sul mercato.
Allegri,
che sta facendo cose fantastiche, è lo stesso che in un altro contesto
societario e di organico ha portato il
Milan alla rovina.
In
questo senso sono convinto che Mancini costituisca invece un valore aggiunto
per noi.
Come
al solito, dopo una sconfitta e in particolare dopo una sconfitta bruciante
contro la juve, ho letto e sentito allo stadio
accuse violentissime nei suoi confronti.
Ma
la realtà è che disponendo di una squadra inferiore, abbiamo giocato alla pari
con avversari fortissimi e avremmo vinto probabilmente se avessimo avuto un
arbitraggio equo.
Ci
fosse stato concesso il regolare gol del 2-2 (per non citare tutto il resto...)
non avremmo buscato il contropiede e il tempo sarebbe finito 2-0.
Magari
non sarebbe bastato, chi può dirlo.
Ma
questa opportunità favorevole ce la siamo costruita e meritata sul campo.
Se
poi vogliamo evitare i discorsi con i se e i ma e analizziamo la partita
serenamente, devo dire che per conto mio, considerata la forza degli avversari,
abbiamo giocato una delle più belle partite della stagione.
Il
dato inconfutabile che emerge è infatti
questo: quante volte loro hanno impegnato seriamente Handanovic su
azione?
A
me risulta una sua parata abbastanza normale nel primo tempo e basta.
Poi
un gol venuto da un nostro retropassaggio sbagliato e un altro da un errore da
principiante del portiere stesso, su un tiro che avrebbe comodamente parato un
nostro portiere dei giovanissimi.
Quante
volte noi a seguito di buone azioni offensive abbiamo impegnato il loro
portiere in parate difficilissime o strepitose?
Oltre
al gol, almeno il tiro centrale da due
passi di Palacio nel primo tempo, il palo con successivo gol annullato
ingiustamente, la violenta reazione dopo lo svantaggio che ha portato a due
parate consecutive da cineteca di Storari.
Difficile
pensare che sia colpa del Mancio se Handa non prende un pallone ridicolo al
quale non credeva neppure chi lo ha calciato o se due giocatori incompleti (uno
per limiti tecnici, l'altro di corsa) proiettano in porta l'attaccante
avversario.
Per
il resto, su azione, la juve ha fatto solo qualche tiro fuori, dopo che i
nostri meccanismi difensivi avevano fatto sfilare verso l'esterno l'attaccante
avversario incaricato di concludere.
Ma
c'è un altro dato da considerare.
Anche
calcolando i tre punti persi ieri, nelle ultime sette partite abbiamo fatto 14
punti, con una media di due a partita, che farebbero 76 in un campionato,
secondo posto sicuro.
Da
quando il Mancio ha individuato l'undici
base, i progressi realizzati sono indiscutibili e grazie all'organizzazione e
alle scelte oculate, riusciamo a giocarcela anche con chi ci è superiore.
Da
qui si deve ripartire.
Con
fiducia e sostenendo tutti insieme il suo lavoro: se la società sarà forte
finanziariamente, autorevole ed efficiente, se verranno fatte scelte ponderate
su giocatori di sostanza e qualità i risultati verranno, già dal prossimo anno,
anche se la lotta per lo scudo resterà fuori a lungo dalla nostra portata.
Sostenere
il mister e sostenere i giocatori, che se sentono fiducia indubbiamente
riescono a dare di più: i giocatori sono quelli che ci possiamo permettere,
stroncarli serve a poco.
Il
che non significa naturalmente non sottolineare errori e carenze: ma sempre in
senso costruttivo quasi per sferzare la società a far meglio, non certo per
sfogare umori violenti e sconsiderati.
Questo
lungo sproloquio anche per dire che è giusto
essere rattristati per la sconfitta, ma non per come abbiamo giocato, con
i nostri mezzi, che sono sicuramente inferiori
La partita
Il
Mancio sceglie l'undici che ci si
aspettava: fuori causa Hernanes e Guarin, dentro Kovacic e Shaqiri.
Del
resto non c'è molto da scialare, i giocatori sono quelli, se non si vuole
cambiare, almeno in partenza, un modulo collaudato.
L'Inter
inizia subito forte e già al 2' Icardi
impegna severamente Storari, che si fa trovare pronto.
Dopo
qualche fase alterna, con un paio di incursioni di Morata,
ancora
un bello spunto di Shaqiri, ma il tiro è alto.
Dopo
9 minuti siamo in vantaggio. Dagli spalti il gol sembra di Brozovic, ma poco
importa.
Il
gioco è aperto, da entrambe le parti e a fasi alterne. La juve è più squadra,
più consapevole delle sue forze e gioca quasi a memoria, sapendo che il gol può
venire da un momento all'altro.
L'Inter
è più nervosa, come mostra qualche incomprensione in fase difensiva, ma quando
accelera crea pericoli.
Fino
alla mezz'ora, di importante si registra una bella azione di Morata con tiro
parato abbastanza facilmente, e un grande azione corale nostra, che smarca
Rodrigo solo a cinque metri da Storari, centralmente.
Il
Trenza tira forte ma senza angolare e Storari si salva in modo incredibile.
Intorno
al 35' la pressione juventina cresce e ci sono le prime due ammonizioni, per
Ranocchia su Matri e Brozovic su Pereira.
Ma
l'Inter non cede: Shaqiri si impadronisce della palla poco fuori area e tira
colpendo un clamoroso incrocio dei pali.
Sulla
ribattuta Brozovic infila di prepotenza.
E'
il 2-0 meritato e pulito, ma l'arbitro sente il ..Doveri di difendere i suoi
colori e annulla la rete regolarissima.
Di
solito si dice “gol sbagliato, gol subito”.
Invece
in questo caso il detto cambia: “gol rubato frutta il doppio”.
Infatti
su una ripartenza la juve ottiene un calcio di rigore che Marchisio trasforma.
In
un minuto da 2-0 a 1-1 per una decisione arbitrale sbagliata (per così
dire...).
Il
gol subito però merita un commento: Medel gioca la palla a centrocampo e la dà
indietro a Vidic.
Il
passaggio è inutilmente rischioso, ma il nostro centrale ha almeno 3-4 metri di
vantaggio su Matri.
Basterebbe
interporre il corpo e lo juventino non potrebbe che urtarlo, facendo fallo. Invece Vidic si impegna
in una volata a due con l’attaccante
juventino che gli recupera i metri di svantaggio e se lo lascia dietro.
A
questo punto Vidic commette fallo, per l'arbitro per quasi tutti i commentatori
e anche per tanti interisti.
Quindi
sarà stato senza dubbio così.
Ma
la domanda è: in tutta la nostra metà campo c'erano solo Vidic e Matri: è
ammissibile una simile superficialità (che si somma a quella del passaggio
indietro azzardato) quando stai vincendo con la prima in classifica che sai
molto più forte di te?
Nella
ripresa il gioco si fa più confuso e si
registra una certa prevalenza juventina almeno come possesso. Soprattutto
Brozovic e Shaqiri sembrano in difficoltà.
I
nostri hanno dato tanto e non ne hanno da spendere, ma si battono
orgogliosamente.
I
cambi (prima Naga per Shaqiri, poi Poldi per Brozovic) rianimano un po' l'Inter
che costruisce qualche bella azione sulla sinistra, grazie alla verve di
Nagatomo.
Anche
dall'altra parte però l'ingresso di Pogba sembra dimostrare che entrambe le
squadre vogliono vincere.
Ancora
una volta come nel primo tempo, due minuti determinano la svolta: solo che là
un errore arbitrale ha innescato tutto, qui è un errore di Handa, clamoroso, e
una immediatamente successiva doppia incredibile prodezza di Storari, anche se
sul primo tiro, pure Rodrigo poteva far meglio.
Entra
Gnokouri per Ranocchia, ma non succede più nulla.
Ripeto:
la juve ha dimostrato di essere più forte, aldilà degli episodi che pure
avrebbero potuto portare a un risultato diverso. Noi abbiamo avuto la riprova
di possedere una base discreta, ma di essere ancora lontani dai più forti.
Poi,
che nel campionato italiano, quando si affrontano due avversarie anche con un
dislivello notevole, quasi sempre siano comunque determinanti gli episodi è un fatto.
Alcuni
episodi sono provocati proprio dalla
maggior forza e auto consapevolezza, altri, diciamo così dalla...sorte (fortuna
et... arbitri audaces juvent si dice. O no?).
Proprio
l’aver riconosciuto senza se e senza ma la superiorità degli avversari, mi
consente, credo di dire la mia su
L’arbitraggio
Forse
la mia è un’analisi faziosa, da tifoso di parte.
Però
posso dire solo quello che ho visto, non quello che hanno visto gli altri.
La
svolta della partita è indubbiamente al minuto 39 quando si passa per una
decisione arbitrale che tutti riconoscono errata, dal 2-0 per noi all’1-1.
Ci
sono stati anche errori nostri , ma all’origine del… misfatto c’è un errore
arbitrale. Senza di quello non ci sarebbe stato l’errore dei nostri.
Ma
questa storia dello “sbagliano i giocatori, possono sbagliare gli arbitri”, non
si può sentire.
Il
giocatore, se sbaglia subisce il gol o non lo segna.
L’arbitro
se sbaglia, che cosa subisce? Se sbaglia pro juve, poi, accelera la sua carriera.
Ho
sentito persino tanti interisti sostenere “si, ha sbagliato ma di poco”.
Ho
sempre sostenuto in tempi non sospetti che se un arbitro non vede un fallo o un
fuorigioco è grave, ma comprensibile.
Il
non vedere può essere causato da tante situazioni di gioco. L’inventare ciò che
non c’è stato, non ha giustificazione alcuna.
Fischiare
un fuori gioco che non esiste è molto più grave che non fischiare un fuorigioco
che esiste.
Di
fatto quell’errore ha cambiato completamente la partita: questo è
incontestabile.
Ci
sarebbero altre cose da dire, per me anche sul rigore, e sul sistema dei cartellini, ma mi taccio.
Dico
solo che sarei per l’abolizione dell’auricolare mediante il quale gli arbitri
ricevono ordini, come dimostra il fatto che molte decisioni sono prese con
colpevole ritardo, quasi su comando.
Le pagelle
Handanovic: questa volta il portierone anziché salvarci ci
condanna. Si dice che non gioca tranquillo per la situazione contrattuale
incerta e per la voglia di andare dove si disputa la CL. Non credo molto a
queste cose, ma se così fosse sarebbe
una specie di suicidio.
Handa deve sapere che solo grandi prestazioni
possono indurre squadre da CL ad avanzare per lui le proposte finanziarie
vincenti. 5
D’Ambrosio: cuore d’acciaio e piedi di piombo.
Percorre la sua fascia decine di volte, senza mai aprire buchi dietro e
facendosi trovare sempre pronto in appoggio.
Sbaglia
quasi tutti i passaggi e i cross, ma non è aiutato dai “nuovi” movimenti di
Icardi che spesso esce dall’area dove non si inserisce nessuno (o al massimo
Palacio che non è uomo da cross alti).
D’Ambrosio
non è Maicon, Cafù e neppure Dani Alves, ma è un giocatore di sostanza e
rendimento.
Si
può trovare di meglio, in quel ruolo, ma non è facile, soprattutto con pochi
soldi. 6+
Ranocchia: probabilmente soffro di simpatie (per i
perseguitati) ma personalmente a dispetto di tutte le pagelle e i giudizi
orecchiati ho visto una sua ottima prestazione.
Si
dice che Morata abbia portato a spasso i nostri difensori. Addirittura ho letto
che “li ha scherzati”.
A
parte l’italiano un po’ forzato, se un giocatore come Morata, che ha disputato
una grande partita, si limita a tirare
in porta due volte da posizione defilata e poi segna un gol con un tiro da
fuori senza pretese, per gentile omaggio
del portiere, significa che il centrale lo ha limitato piuttosto bene. 6.5
Vidic: il suo errore nell’occasione del gol del
pareggio è imperdonabile. Dal mio punto di vista ne dimostra l’inaffidabilità a
grandi livelli, ormai. Che poi l’errore dell’arbitro nell’azione precedente
invece agevoli la carriera di questo personaggio è un altro discorso.
Insomma,
il problema, in prospettiva, mi sembra
questo: Vidic e Ranocchia insieme non possono giocare e tra i due, anche per
ragioni di età sceglierei il Rano, a fianco del quale deve giocare uno esperto
tecnico e soprattutto potente e veloce.
Ma
esiste? E quanto costa? Per esempio quanto ha pagato il Bayern Benatia? 5
Juan Jesus: nettamente il migliore della difesa.
Attento, concentrato, potente sembra aver lasciato alle spalle il periodo nero.
Resta
sempre una questione da risolvere: come centrale si è visto che non dà
affidamento, come esterno fa meglio, a volte benino, ma in fase offensiva non
incide, mancandogli i tempi e l’agilità per gli inserimenti.
Non
a caso su quella fascia i pericoli per gli avversari sono venuti dopo
l’inserimento di Nagatomo 6.5
Kovacic: ancora non incide come i suoi numeri
tecnici gli consentirebbero, ma mi sembra in chiaro progresso. Senza avere la
ferocia agonistica degli avversari, tiene bene la posizione, limita i dribbling
avventurosi e prova a costruire qualcosa di sensato anche geometricamente, cioè
come apporto al collettivo. Bisognerebbe avere la forza finanziaria per
lasciarlo completare in tranquillità il processo di crescita che verrebbe
accelerato se gli si mettessero al fianco uomini di peso ed esperienza come
Tourè e Allan o Leiva, per dire. 6+
Medel: nella valutazione complessiva pesa il suo
passaggio indietro che viene considerato errato, in occasione del gol del
pareggio.
A
mio parere la giocata era solo
rischiosa, perché indirizzata su Vidic che era in netto vantaggio, anche se
alle prese con un avversario e senza copertura.
Il
cileno non è in una gran giornata ma conferma di avere grinta, personalità, non
un gran passo.
Insomma
si tratta di un buon gregario, utile, forse al momento indispensabile, ma certo
inadeguato alle ambizioni di una squadra che voglia essere importante. 5.5
Brozovic: non è da tutti i centrocampisti segnare
due gol contro la juve (a mio parere la deviazione di Icardi sulla prima rete
non è determinante).
Si
inserisce bene, è pronto nel tiro.
Fatica
di più quando deve recuperare e finisce davvero sulle gambe.
Però
è giocatore, possiede numeri e personalità: irrobustendosi, migliorando in
velocità e tenuta può diventare davvero elemento interessante. 6+
Shaqiri: parte alla grande, facendo molto
movimento, tra le linee, sia pure in modo un po’ confusionario, e impegnando
severamente i difensori avversari. Dopo venti minuti però la sua verve si
spegne e i collegamenti tra centrocampo e attacco ne risentono.
Da
lui ti aspetti sempre la giocata (che gli riesce al 39’, quando coglie un
clamoroso incrocio). Forse anche per questo il Mancio lo lascia in campo un po’ più di quanto da fuori appai
opportuno.
Per
quello che è costato e per la fama che lo ha preceduto la sua prestazione deve
considerarsi a mio parere insufficiente.
5+
Palacio: se si deve valutare l’impegno, la
generosità, anche la raffinatezza di palleggio (alcuni controlli difficili, in
corsa sono stati di alta scuola) la sua prova è da nove.
Purtroppo
però fa l’attaccante e in una partita come questa non può sbagliare due volte
trovandosi solo davanti al portiere.
Certo,
ha l’alibi della scarsa lucidità dovuta al super lavoro (anche se nella prima
occasione non poteva essere stanco…). Ma una seconda punta deve essere prima di
tutto concreta in fase realizzativa. 6.5
Icardi: ha il merito indubbio del gol, anche se
personalmente dubito che la sua deviazione sia stata decisiva. Divide i
tifosi ed entrambe le fazioni hanno un
po’ di ragione: segna 19 gol in campionato e a 21 anni, con una squadra
mediocre che lo supporta è davvero tanto.
Però sbaglia ancora troppo e soprattutto deve migliorare ancora nei
fondamentali: gli stop a 5 metri sono un’abitudine. Non sembra al top della
condizione e soprattutto non è un attaccante che sappia liberarsi con una
giocata individuale. 6-
Nagatomo: davanti ha un altro passo e un’altra
agilità rispetto a JJ. Purtroppo però difende con molta difficoltà.
Certo,
giocare solo l’ultimo quarto d’ora di una partita tirata, con compagni e
avversari stanchi, è diverso dallo
scendere in campo dall’inizio. Ma quello che gli si chiede, questa volta lo fa…
6
Podolski: pochi minuti senza incidere, anche se
sembra in giornata si. Sv
Gnoukouri: non si possono valutare i suoi pochi
minuti, ma dimostra personalità nell’affrontare senza timore nientemeno che
Pogba. Sv
Mancini: Non so cosa potesse fare più di così. Secondo me non sbaglia
nulla. Schiera la formazione migliore disponibile, secondo il modulo base
rivelatosi più affidabile. Nel secondo tempo prova anche a cambiare più volte
modulo per tentare di vincere.
Le
sostituzioni erano le uniche possibili.
Non
vedo che colpa possa avere se l’arbitro non ci concede un gol regolare, se
Medel-Vidic prima e Handa poi
commettono errori da principanti. 6.5 per il lavoro svolto sino ad ora.
Luciano Da Vite
Nella foto, Marcelo Brozovic segna il gol del 2-0 per l'Inter, ingiustamente annullato per un fuorigioco inesistente. Errore arbitrale che chiama subito dopo un errore di gioco altrettanto grave da parte dei giocatori interisti. La svolta della partita, senza dubbio, che passa così in un solo minuto dal doppio vantaggio nerazzurro al pari juventino.
Guido Montana
Guido Montana
211 commenti:
«Meno recenti ‹Vecchi 201 – 211 di 211 Nuovi› Più recenti»Scusate. Onestamente. Se sei un giocatore affermato in una squadra scegli di andare o x le ambizioni sportive o per un ingaggio vantaggioso. L'Inter al momento non offre nulla di questo. Siamo pure (x fortuna) al di fuori dei circuiti mafiosi. Quindi? Primo: cercare di tenere i nostri giicatori forti (assurdo x me mettere sul mercato guarin handa o hernanes x me); secondo: cercare di pescare qualche occasione come poteva essere mvila o podolski senza strapagarli; terzo: vslutare BENE i nostri giovani, perché un Donati (per me ovvio) nulla ha da invidiare a D'Ambrosio e aver sacrificato Benassi lo rimpiangeremi. Tutto lì. Ma sono considerazioni così ovvie che non andrebbero scritte. E i nostri dirigenti sono di sicuro molto competenti. Sarei preoccupato solo se Mancini facesse come Leonardo. Ricordate: non siamo mafiisi e a me diventarlo non piacerebbe.
A me preoccupano le dichiarazioni di Tronchetti Provera come espressione di un sentimento sempre più diffuso, è come se fossimo condannati alla mediocrità.
Io confido in Mancini, un suo abbandono sarebbe veramente insistenibile.
Stasera vado con mio figlio a Inter Night ma temo che non ci sarà un gran clima di festa
Riccardo, raccontaci poi i dettagli e i "dietro le quinte".
Leggo che siamo finiti alla solita carrellata di affari col Genoa, pacchi famiglia di buoni elementi ma Motta-Milito è una roba più unica che rara. Forse sarebbe il caso qualcuno se lo ricordi prima di strapagare Iago confettino Falque.
Rettifico, anche Kondogbia o un centrale del Wolfsburg non sarebbe male
Chris in realtà c'era un bel clima,di fiducia per il prossimo anno (Mancini è stato il più applaudito dopo Zanetti). Bella anche la presentazione, è stato bello rivedere alcuni giocatori della squadra vincitrice della nostra prima Coppa Uefa. Purtroppo nessuno dietro le quinte...:(.
p.s. Karlito mio figlio si è fatto firmare la nuova maglietta (veramente bella) anche da Carrizo, devo preoccuparmi ?
Vedendo i giocatori con la nuova maglia mi domandavo quanti la indosseranno il prossimo anno ?
Complimenti ad Al ed a Pizzi per il resoconto sull'europeo u. 17!
Se riesco ora mando un post di fortuna, tanto per interrompere la pesantezza di questo.
Ho incontrato, di sfuggita il Casi: mi ha detto che non ci sono novità sul suo contratto. l'ho pregato di tenermi informato perché sul blog siamo in ansia (anche se l'ev. rinnovo sarà pubblicizzato subito dai media.
Lunedì ho visto una bella amichevole dei berretti contro una squadra bulgara. Buona prestazione dei nostri, anche se ilt est none ra granché probante.
La berretti giocherà il Dossena, prova interessante per i nostri che aspirano al passaggio in primavera, visto che incontreranno Primavera attuali. Forse vedremo anche qualche nuovo arrivo (ad esempio potrebbe esserci Radaelli, di ritorno dal Team Ticino).
Ieri interessante partitella dei 2001 con 5 provini arrivati dall'Accademia Como.
Importantissimo il torneo che inizierà sabato a Lodi con gli squadroni di cui ho detto. Spero sabato di passare lì la giornata visto che giocheremo due incontri, mattina e pomeriggio, e che saranno di scena anche Real e MU, tra gli altri.
A proposito di U17: vorrei il centravanti della Francia, ma mi dicono che è del PSG...
per i 99 fino ad ora confermati ufficialmente, come anticipato, gli arrivi di Gallina, Ryan, Zinho, Emmers e dell'attaccante sloveno, di cui non ricordo il nome. Da confermare i centrocampisti ghanese e croato e l'altro giocatore slovacco.
Per i 2001 mi piacerebbe che a Lodi ci fossero i due nuovi centrali difensivi, Duse e l'attaccante barese (sempre che si possano schierare prestiti). Anche perché Vergani è stato definitivamente aggregato ai 2000 e Sakho sale e scende, ma domenica penso che sarà a Roma per il delicato match con la Lazio.
Sempre sui 2001 in allenamento visto in grande progresso tecnico Sironi che a questo punto, con il fisico che ha (1.92) potrebbe anche riservarci delle sorprese, in prospettiva.
@ :D Riccardo
Non devi preoccuparti, tranquillo, immagino sia piccolo, lascia che si goda la sua beata innocenza--- ;)
Ciao a tutti!
Online il post di Luciano Da Vite che compie alcune riflessioni sul post Genoa-Inter, soprattutto in prospettiva della prossima stagione nerazzurra.
Tutti vogliamo e speriamo che sia migliore.
Non sarà così semplice, però.
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