Interismi estivi

 

L'estate del tifoso interista più che a quella meteorologica, segnata dal predominio costante dell'anticiclone africano, assomiglia a quella delle borse, in perenne fluttuazione per il susseguirsi di eventi contraddittori.

L'umore dei tifosi inizialmente tendeva al brutto, perché i media diffondevano notizie di probabili mirabolanti arrivi per i nostri avversari e di contro per l'Inter si parlava di mancanza di denaro, di possibili cessioni importanti e dell'arrivo di giocatori mediocri.

Con tutta la fiducia nelle scelte del Mancio, i nomi di Motta, Melo e qualche altro facevano crollare il termometro dell'umore.

Eravamo anche su ottimi prospetti come Imbula e Kondogbia, ma, soprattutto per Kondo, noi tifosi eravamo i primi a non crederci.

Per questo aver superato una concorrenza agguerrita e spregiudicata riuscendo a prendere Kondo ha invece avuto un effetto termico espansivo.

Tanto più che questo indubitabile e inaspettato successo si è accompagnato ad altre buone notizie: l'arrivo di Miranda, sulla carta un altro top nel suo ruolo, e le grandi prestazioni di Murillo, con le sue nazionali.

Contemporaneamente per aumentare ancor più... la calura si diffondevano voci di trattative avanzate per Salah, Perišić, Jovetić e Mario Suarez.

Tre di questi sembravano in arrivo.

Ed erano annunciati altri... venti (da decidere se caldi o meno) che avrebbero portato Montoya e Zukanović.

Poi però qualcosa è cambiato e il prevalere della tramontana ha abbassato le temperature.

I giorni passavano e dei probabili nuovi nessuna traccia, a parte Montoya, che speriamo faccia bene, ma io personalmente continuo a preferirgli l'omonimo campione di Formula Uno.

Per contro cominciavano a circolare nomi come Quagliariella o Denis e non riuscivamo a chiudere neppure per Zukanović (annunciati a ripetizione sorpassi della... Sampdoria).

I giocatori che dovevamo cedere non hanno accettato il trasferimento e in questo modo altra liquidità indispensabile ci è stata sottratta.

Abbiamo dovuto cedere i giovani più importanti (e magari rinunciare a qualche arrivo futuribile nel settore).

Sono sorti problemi di immagine, per quanto splendidamente rintuzzati: la questione Salah con le vomitevoli esternazioni di dirigenti viola sconosciuti e in cerca di notorietà a nostre spese; le dichiarazioni di Imbula padre, poi ritrattate, le proteste di Standard e Schalke 04 per operazioni a loro dire scorrette.

D'altra parte il Milan dopo Bacca e Bertolacci (che alcuni giudicano forti e altri no) faceva circolare i nomi di Ibrahimovic, di Romagnoli, di Gundogan e Hummels, mentre la juve tra l'altro dopo i colpi già realizzati era data sul punto di acquisire, per esempio, Oscar e Benatia.

Entrambe le squadre poi sembrano aver ricostituito l'antico duopolio di potere per suddividersi il dominio sul calcio italiano, come dimostrerebbero gli arrivi di alcuni tra i pochi giovani davvero importanti prodotti dai nostri campionati giovanili.

Il Milan poi ha in canna il colpo del nuovo stadio, con un preventivo di spesa non inferiore a 250 milioni, ma anche con la possibilità di ampi ritorni finanziari provocati soprattutto dalle attività di contorno.

E la notizia che in tal modo noi avremmo potuto ristrutturarci San Siro, con una settantina di milioni a occhio e al confronto non pareva idonea a sollevare gli umori.

L'impressione, secca, è che i rossoneri dispongano ora di capitali importanti e veri, mentre noi firmiamo dei pagherò ricchi di speranze, ma comunque limitati e forieri di rischi per ora non quantificabili

Così al momento in cui scrivo il barometro del tifo nerazzurro tende al brutto moderato, anche se magari tra il periodo della scrittura e quello della pubblicazione, le condizioni atmosferiche potrebbero cambiare.

Vediamo però separatamente le questioni, che forse in alcuni casi potrebbero essere meno... tempestose di quanto appare.

La questione finanziaria

Premetto che di finanzia non capisco nulla, cerco di fare dei ragionamenti affidati al buon senso, sulla base di quello che sento dire.

Tifosi e commentatori sono divisi tra due ipotesi: ET non ha o non vuole investire grandi somme, secondo alcuni; ET è imbrigliato dal FPF, secondo altri.

Io penso che qualunque imprenditore con un minimo di esperienza internazionale saprebbe aggirare con facilità, volendolo, le norme di un provvedimento sbagliato, iniquo, illecito (come sembra stia emergendo) e non praticabile se non nei confronti di chi accetta di essere acquiescente.

Io, che non si possano aggirare legittimamente i vincoli del FPF, proprio non ci credo.

D'altra parte constato che ET si è già impegnato con investimenti pesanti (i soldi per l'acquisto della società, per saldare il deficit di bilancio annuo, anche se questi sembra siano solo prestiti con tanto di interesse. Dando in garanzia... la società, ma se fallisce la società, lui ci perde comunque molti soldi...).

Il tutto dando per scontato che il saldo di mercato nell'immediato sia pari a zero e il possibile disavanzo futuro sia compensato dagli introiti per gli ipotetici successi sportivi.

Insomma io credo che ET stia spendendo oculatamente, perché a differenza di altri non dispone di capitali illimitati.

E voglio avere fiducia nel suo piano di espansionismo sportivo.

C'è poi la questione, sollevata da un bilioso e sconosciuto dipendente della viola e, in termini ben più civili, da un paio di giornali: qual è l'origine dei capitali immessi da ET?

Potrei cavarmela facilmente dicendo che se si facesse un'indagine rigorosa anche sulle società e sulle finanze dei padroni dei giornali citati, nonché di molti proprietari di squadre estere, emergerebbero certamente situazioni scabrosissime.

E potrei chiedermi perché certi interrogativi si sollevano sull'Inter e non sui padroni dei giornali citati (il colpo di calore è invece la spiegazione più benevola per le allucinazioni di qualche pseudo dirigente viola).

Però non è mia intenzione ricorrere a espressioni del tipo “lo fanno tutti” o simili cialtronerie.

Ci sono organi di vigilanza nazionali e internazionali preposti al controllo dei movimenti finanziari, e poi ci sono anche gli organi di controllo calcistici.

Facciano il loro lavoro serenamente, ma a 360 gradi.

Magari indagando anche sulle finanze dei Della Valle, perché no? Certo, sui movimenti finanziari nel calcio dei fondi di investimento è un po' più complicato, ma si può provarci.

In conclusione nell'immediato la questione non mi preoccupa, anche se personalmente, la mano sul fuoco non la metto per nessuno, data la mia ignoranza in materia.

Gli acquisti portati a termine

A oggi sono questi: Murillo, Miranda, Kondogbia, Montoya e, sebbene non compaia nella rosa ufficiale, Biabiany.

Tra i titolari per i quali si paventava la cessione (Handanovič, Kovačić, Icardi, Hernanes, Shaqiri e ci aggiungerei Brozović, nonché sfindado le ire di moltoi tifosi, Guarín) non se ne è andato nessuno.

Siamo più forti che a inizio mercato?

Di sicuro sì.

Bastano per completare una squadra che sia competitiva (chiaro che non possiamo impedire a chi ha i soldi di prendere giocatori importanti)?

Di sicuro no.

Quali sono i ruoli scoperti?

Un laterale difensivo (mentre scrivo sembra fatta per Zukanović), un centrocampista, due punte, di cui almeno una esterna.

Riusciremo a essere competitivi?

Oggi è impossibile dirlo. La competitività sarà assicurata solo se soprattutto i tre nomi di centrocampo e attacco saranno di autentico valore.

I giocatori che staremmo trattando

Detto che Zukanović a me non dispiace, soprattutto per i costi contenuti (sembra che prima ci sia stata risoluzione di contratto, quindi l'Inter ha risparmiato qualcosa sull'ingaggio, diciamo 500 mila euro? che vanno detratti dalla spesa sostenuta per Zuk.

Non mi piacciono i conti basati sulle voci, ma l'esborso effettivo dovrebbe essere sui 2 milioni (oltre all'ingaggio, naturalmente): una cifra abbordabilissima per un giocatore che ha esperienza (è un nazionale) corsa e forza fisica e un sinistro non disprezzabile.

Anzi, dirò di più, a rischio di impopolarità e di perderci la faccia: penso che Zuk farà meglio di Montoya.

A centrocampo, pur essendo sempre presente il pericolo Melo, oggi sembra vicinissimo Suarez.

Non è un fenomeno, ma un giocatore di rendimento ed esperienza.

A me un centrocampo con Kovačić, Suarez e Kondogbia (poi metteteli come volete) sembra forte. E le seconde linee (Guarín, Medel, Hernanes) sarebbero titolari quasi ovunque.

Se poi arrivasse anche Duda avremmo un'alternativa in più.

Dove però si gioca la partita decisiva è davanti.

Si deve partire dalle parole del Mancio, che vuole le ali, ma dice anche che al City ha fatto bensisimo con due finte ali.

In più c'è anche l'alternativa del rombo (nel quale rientrerebbe in gioco anche Hernanes).

Tra i nomi che si fanno, se vuoi giocare con le ali, non c'è dubbio che dovrebbero arrivare Perišić e Salah

Jovetić è più tecnico di entrambi, ma non ha la velocità il recupero e la resistenza per fare l'ala.

Se la finta ala l'ha fatta Nasri, la può fare anche Jovetić, però sarebbe un adattamento.

Arrivando Jovetić e Perišić, in qualche partita potremmo fare il 4231, con Jovetić dietro la punta, sugli esterni Perišić e Palacio (ora tutti lo trascurano, ma sono certo che giocherà tanto): in questo modo tuttavia si dovrebbero sacrificare troppi centrocampisti.

Secondo me andrebbe fatto uno sforzo fino in fondo su Salah, sarebbe la soluzione ottimale.

Le cessioni

Non si può fare il processo alle intenzioni.

Di nessuno.

Se come alcuni paventano venisse ceduto Kovačić, a conclusione della campagna abbonamenti, non sarebbe solo un bluff presidenziale, ma ci sarebbe pure la responsabilità del Mancio.

Io non credo assolutamente a questa doppiezza di tutto l'ambiente.

Il Mancio attraverso i movimenti di mercato di Ausilio ha chiarito quali sono gli uomini supreflui: quelli che si sta cercando di cedere: quindi Naga, Santon o JJ, Shaqiri, forse Vidic. Oltre a Jonathan, Kuz, Obi già ceduti.

I giocatori veri (esclusi i giovani primavera), secondo il sito sono 23: con 3-4 cessioni compenseremmo i 3-4 arrivi probabili.

Ci sarebbe spazio per inserire anche un paio di Primavera per fare i 4 di scuola Inter.

Sono convinto che se accettasse il trasferimento Shaqiri dei big non partirebbe nessuno; nella peggiore delle ipotesi, restando Shaq, partirà uno tra il Guaro o Hernanes, ma se devo dire la mia impressione oggi credo che tra i più forti non partirà nessuno.

Si può discutere su perché vendere Santon e prendere Zuk: ma se Davide non ha giocato nelle ultime partite ed è stato escluso improvvisamente, un motivo ci sarà.

Io ho fiducia nelle scelte del Mancio e della società.

Le politiche sui talenti emergenti e sul settore giovanile

Credo che siamo tutti addolorati, in questo blog per alcune scelte, forse anche finanziariamente necessarie, ma avvilenti.

Lasciamo stare il passato, i vari Destro e Balotelli perché erano situazioni diverse.

Lasciano perplessi, se non allibiti le operazioni relative a Duncan, Benassi, Crisetig, Mbayè, Bonazzoli, Garritano, Bardi. E non cito Bianchetti e Biraghi che sono forse al momento una linea dietro

Nessuno può dire oggi se diventeranno da Inter, tranne forse per Benassi che lo sarebbe già.

L'unico su cui si è tenuta un'onerosa recompra è Bonazzoli.

E' sperabile che almeno per Crisetig si segua la stessa strada.

C'è comunque una (magra) consolazione.

Negli ultimi 2 anni abbiamo prodotto una quantità incredibile di giocatori di livello.

E in cantiere si preparano altri giocatori di prima fascia, 96 e 97, come Radu, Di Marco, Palazzi, Gnoukoury Camara Puscas. E qualche altro che esploderà a breve.

Vedremo fra un paio d'anni se le scelte, ispirate anche da necessità finanziarie, saranno state giuste sul piano tecnico. Quelli che non rientreranno in futuro varranno di sicuro di più.

Ma se ti servono soldi oggi, non puoi aspettare domani. L'importante è non perdere, oltre a Benassi, i 3-4 che hanno più prospettive.

Qualcuno si lamenta (dispiace anche a me) per qualche perdita in entrata di giovani e meno giovani talentuosi.

Tra i secondi Cerri.

La strategia che può permettersi la juve è evidente: prendere a 17-18 anni le vere promesse, soprattutto nei reparti offensivi.

Noi al momento non possiamo farlo, perché costano già come i titolari e quindi perdiamo i Cerri, i Pessina, i Manaj.

Come a suo tempo avevamo perso i Berardi, i Rugani, ecc.

Questo fatto però ci deve indurre ad apprezzare ancora di più il lavoro del settore giovanile.

Noi dobbiamo anticipare gli avversari che possono spendere tanto, prendere le promesse autentiche quando sono giovanissime.

E mi sembra che fino ad ora l'abbiamo fatto bene: di giocatori importanti è pieno il settore giovanile e altri arriveranno (ad esempio è stato ufficializzato Visconti).

Certo, abbiamo perso Iglio, per pochi (relativamente) maledetti dollari in... meno, visto che al progetto che incanta non ci crede più nessuno.

Rischiamo di perdere Adorante che sarebbe il complemento perfetto per il nostro reparto offensivo e che viceversa renderebbe quasi imbattibili insieme a Kean, gli allievi ladruncoli.

Sarebbe grave: ma loro non hanno i Merola e i Gnoukouri e qualche altro che sicuramente ci invidiano.

Scommettiamo che il prossimo anno saremo ancora in tutte le finali e produrremo, a livello di Primavera, nuovi campioncini?

Potremmo fare ancora meglio, con un po' di soldi in più, ma non possiamo certo lamentarci.

I problemi contrattuali

Si è parlato molto di Inter e di etica a proposito dei casi Salah, Imbula, Zinho e Kehrer.

Sono casi molto diversi, che non inquinano minimamente la fiducia e la stima che nutro per i nostri operatori.

Intanto voglio dire a Sergio (credo che abbia sollevato lui la questione) che almeno sugli ultimi due non sono in ballo i “metodi” di ET.

Il settore giovanile è composto dai dirigenti di sempre che operano in autonomia e il loro operato è sempre stato riconosciuto da tutti come al di sopra di ogni sospetto.

La “lettura” dei singoli casi, naturalmente è solo mia e non impegna minimamente la società.

Dunque, sul caso Kehrer credo proprio che l'Inter non c'entri. Se c'era davvero un pre impegno del giocatore a rinnovare, bisogna vedere se è legale, che cosa dice e certamente l'Inter non poteva esserne a conoscenza.

Dunque i casi sono due: o il documento non esiste (non è valido) e il giocatore viene all'Inter; oppure c'è, è valido e le due società trovano un accordo (un indennizzo). Diversamente il giocatore resta in Germania.

Del caso Zinho abbiamo già parlato. Il giocatore voleva andare via, fare altre esperienze che potevano accelerarne e migliorarne la crescita.

A fine luglio si sarebbe liberato ma la famiglia ha cominciato ovviamente con qualche mese d'anticipo a guardarsi in giro. Di sicuro ha avuto contatti con Milan Roma e con importanti società inglesi.

Poi si sono orientati per andare all'Inter.

Di sicuro ci sarà stata anche la promessa di un bonus, ma viste le condizioni economiche e il livello culturale della famiglia, non è stato questo il fattore decisivo.

Staremo a vedere come finirà, ma certo mi sembra difficile individuare serie responsabilità dei nostri.

Su Imbula, il padre procuratore ha dovuto prontamente ritirare le sue prime affermazioni.

Dalla vicenda si capisce che l'entourage del giocatore (che vale, il giocatore dico...) sperava in un rilancio dell'Inter che non c'è stato.

Normale un po' di rancore e di delusione, forse espressa in modo eccessivo, ma pazienza.

Infine la questione Salah si chiarirà a giorni: la querelle è tra la Fiorentina e il Chelsea, gli organismi preposti dovranno a breve decidere se il giocatore è ancora del club londinese o della Viola.

All'Inter, se libero, interessava e interessa, come a molte altre società che ritenendolo libero hanno fatto i loro passi.

Se sarà riconsegnato al Chelsea si vedrà: potrebbe venire da noi, andare alla Roma o altrove. Diversamente resterà della Viola. La quale comunque farebbe bene, lei sì, a fare pulizia nei suoi quadri dirigenziali dai quali la stessa proprietà ha preso le distanze.

Luciano Da Vite

Nella foto (Inter.it): la squadra presente ieri alla presentazione tenutasi a Riscone di Brunico, sede del ritiro nerazzurro. Ci saranno alcuni volti diversi nella foto ufficiale di inizio anno, vedremo quali.