domenica 6 settembre 2015

205

Le semifinali del torneo Scirea (2001)

Ho pensato che valga la pena “spendere” un post per qualche riflessione in generale sul torneo Scirea (forse il più importante, a livello di una categoria strategica come quella dei giovanissimi nazionali, nel nostro Paese) e naturalmente in particolare sulla nostra squadra.

Avrei potuto aspettare la conclusione del torneo, ma direi che a mio parere le indicazioni fondamentali sono state tracciate.

Mi sbilancio con un pronostico, per quello che conta: l'Atalanta è più forte complessivamente del Barcellona: dovrà curarsi del loro centravanti: se riuscirà a bloccarlo vincerà, in virtù di un impianto di gioco non inferiore, unito però a una maggior concretezza.

Il Milan potrebbe vincere contro di noi per il terzo posto, perché psicologicamente arrivare a disputare una finale per loro è stato un successo imprevisto (poi vedremo il perché) e per noi una delusione che potrebbe lasciare il segno, anche se il derby dovrebbe farci trovare nuove motivazioni.

Vediamo come sono andate queste quattro partite, tutte molto interessanti, alcune anche piacevoli.

La prima è stata

Atalanta-Milan 3-0.

Il risultato non deve trarre in inganno: è vero che la differenza finale avrebbe potuto essere anche più netta, ma è anche vero che per un tempo (fino al gol del vantaggio bergamasco) abbiamo assistito a una bella partita, equilibrata e ben giocata da entrambe le squadre.

Poi il Milan si è scoperto, mettendo in evidenza, come avevo già visto nei gironi di qualificazione, la fragilità della difesa (nelle sue tre partite alle quali ho assistito ha subito 8 gol).

Il discorso sulle singole squadre non può essere una sentenza per molti motivi: sopratutto preparazione magari non omogenea, assenze che più o meno tutte hanno dovuto lamentare,  stato di avanzamento nell'assemblaggio  di gruppi a volte molto innovati.

Però a grandi linee si può dire che il Milan dovrà lavorare soprattutto sulla fase difensiva per un ulteriore progresso.

L'Atalanta nell'unica partita di semifinale che ho visto (in precedenza aveva battuto nettamente la Cremonese, realtà davvero interessante, che con Como e Renate testimonia la bontà organizzativa di nostre squadre non di primo livello) si è dimostrata fortissima, come complesso, come organizzazione di gioco e come individualità.

Giocatori come il numero otto (l'atleta di colore strappato al Parma – e a noi – è davvero fantastico: è una punta, decisiva, ma fa il lavoro di quantità di un centrocampista), come l'altro elemento di colore, il difensore centrale, ex Vicenza, che mi ha davvero insolitamente sbalordito, ma anche due giocatori già in organico, come Finardi, splendido regista basso e Cortinovis, trequartista dal passo rapido, dal dribbling ubriacante e dalle invenzioni incontenibili, anche se un po' fragile fisicamente), questi giocatori, dicevo possono legittimamente concorrere al simbolico riconoscimento di miglior giocatore del torneo.

Mi è stato detto che l'Atalanta ha speso moltissimo per i due nuovi che ho citato, perché su entrambi c'era una concorrenza di primo livello.

Bene, i bergamaschi forse per la prima volta da anni sono rimasti fuori da tutte le finali delle categorie nazionali.

Hanno capito che per risalire bisognava investire pesantemente e lo hanno fatto dal basso, cioè dalla categoria giovanissimi.

E lo hanno fatto bene.

Il Milan in questa partita mi ha fatto una buona impressione.

Come ho detto, per un tempo ha giocato alla pari con gli orobici. Poi, dovendosi aprire per cercare la rimonta, ha rivelato la debolezza della difesa attuale.

I rossoneri mi sono parsi forti in avanti, molto fisicati in mezzo al campo, con un esterno basso che è velocissimo spinge e mette dei buoni palloni.

Mi sono concentrato soprattutto sul nostro grande rimpianto, cioè Iglio.

Il giocatore ha tecnica, visione di gioco, potenza  e, al momento, un'accelerazione insostenibile per chiunque, in categoria.

E' un giocatore universale, nel senso che potrebbe  far bene da esterno, da centrale difensivo, da play basso, da mediano, giocando dietro le punte.

Forse in futuro farà l'esterno basso, ma non è detto: ha qualità per affermarsi anche altrove

In questa prima partita ha confermato le sue doti ma non ha inciso particolarmente.
Come nel precedente suo match cui avevo assistito, ha giocato di posizione e trovandosi qualche volta in ritardo nei recuperi difensivi.
Pochi, anche se significativi, gli sganciamenti.
Si è comunque subito imposto come il leader della squadra.

Prima della partita Milan Cremonese ho avuto modo di parlare con Calcaterra, artefice del suo trasferimento ai rossoneri.

Alla mia scherzosa accusa di “tradimento” ha risposto che l'Inter ha avuto la possibilità di assicurarselo prima dei rossoneri.
Anche la juve era in lizza, ma lui l'ha offerto prima all'Inter. In cambio il Calca, dal punto di vista personale,  chiedeva appoggio societario per trovare una nuova società dove lavorare, dopo il fallimento della sua ex squadra.

Dall'Inter, a suo dire, ha ricevuto promesse poi non mantenute.

Il Calca, presente il papà di Iglio, ha sostenuto che la scelta non è stata determinata da un esborso clamorosamente più alto verso la famiglia.

A me risulterebbe il contrario, ma chiaro che quando si parla ognuno dice le cose secondo il proprio tornaconto.

Una cosa è certa: anche a livello di giovani importanti, le cifre ufficiali di un trasferimento dicono poco o nulla, perché entrano in gioco molti altri fattori.

Un'altra cosa è certa: avessimo preso noi Iglio o il numero otto dell'Atalanta ex Parma, oggi saremmo noi in finale e comunque avremmo la squadra più forte.

La seconda partita è stata

Inter-Roma 2-0


Il match si presentava difficile, perché L'Inter arrivava da una qualificazione stentatissima contro due squadre di buona organizzazione ma tecnicamente inferiori: basti pensare che solo una paratissima del nostro portiere allo scadere della partita con il Renate ci ha evitato l'eliminazione.

Inter con molte assenze (Opoku, Vergani su tutti, due assenze da... 70 gol, più o meno quelli realizzati dal tandem nel campionato scorso).
Ma mancava pure il talentuoso Mangiarotti e Colombini, altro uomo fondamentale, era al rientro dopo un periodo di stop nel quale non aveva potuto allenarsi.

Anche la Roma faceva registrare un paio di assenze importanti (soprattutto Barbarossa) e teneva in panchina il talentuosissimo Cangiano, che entrato nel finale ci ha procurato parecchi fastidi.

Credo di poter dire con serenità che per tre quarti di partita la nostra superiorità è stata abbastanza netta, solo nel finale, un certo calo dovuto a stanchezza, a atteggiamento psicologico conservativo e all'ingresso di Cangiano, ha permesso ai romanisti di crearci qualche pericolo.

In ogni caso l'Inter si è schierata a mio parere in modo più equilibrato ed efficace, rispetto al girone iniziale, quando aveva attuato un velleitario 4231 poco efficace, anche se comprensibile, visto che prevedibilmente dovevamo attaccare squadre chiuse, delle quali però abbiamo finito per soffrire le ripartenze.

Questo il nostro undici iniziale:

Pozzer
Guedegbe Kajganic Ntube Colombini
Brigati  Duse Pojani
Burgio Sakho Ansani

(spero di ricordare bene, perché non davano le distinte).

Buona prestazione di squadra, dicevo, con una difesa solida, un centrocampo un po' più fitto e davanti soprattutto la pericolosità di Buba, autentico uomo match, con le due marcature al suo attivo e con la sua vena davvero ispirata.

Soprattutto, dopo le due prime prestazioni, mi tranquillizzavo abbastanza.
Non siamo forti come lo scorso anno, ma ce la possiamo giocare con tutti, come sosteneva il mister prima dell'inizio del torneo.

Roma buona squadra, indubbiamente, ma un po' meno concreta e positiva rispetto a noi.


Si va così a giocare la seconda giornata dei due triangolari che qualificheranno le finaliste con questa situazione:

Atalanta qualificata. Milan e Cremonese si giocano l'ammissione alla finalina per il terzo posto, con i grigio rossi ai quali basta il pari, in virtù della miglior differenza reti

Nell'altro triangolare Inter e Barcellona si giocano primato e qualificazione. La perdente andrà alla finalina.
All'Inter basta il pari, per la miglior differenza reti.

Ma non è serata per le squadre alle quali basta il pari...

Milan-Cremonese 3-2


Rocambolesca partita nella quale il Milan va sotto di due gol, raggiunge il pareggio (che non gli basterebbe) in virtù di un golletto su mischia e di ben due calci di rigore (il primo, discutibile,  parato, il secondo cortesemente regalato dall'arbitro).

La partita si avvia alla fine sul risultato che qualificherebbe la Cremonese, ma inopinatamente l'arbitro concede ben 4 minuti di recupero del tutto immotivati.

Noi siamo abituati a queste cose, anche a livello giovanile. Ricordiamo tutti i 7 minuti concessi in un derby allievi, quando al Milan serviva recuperare un gol...

Proprio all'ultimo secondo il portiere grigio rosso controlla di piede un disimpegno, sbaglia il controllo e serve il numero sette del Milan che non può esimersi dall'infilare.
L'arbitro, soddisfatto, fischia il gol e la fine.

Aldilà delle polemiche (giuste) e delle battute, il Milan ha meritato di passare il turno, perché più forte, più quadrato più potente, soprattutto alla lunga, di una Cremonese brillantissima, che gioca bene, che ha giocatori leggeri, agili, rapidi che si cercano con efficacia, ma che saranno destinati nel tempo a venir ridimensionati, temo.

E' stata la grande partita di Iglio che  con questa prestazione si conferma uomo guida e leader del Milan.

Agevolato anche dalla insufficiente stazza fisica degli avversari, il ragazzo è stato l'uomo ovunque del centrocampo e ha dato il là alla riscossa rossonera, realizzando il rigore del pareggio, dopo che sul 2-0 i grigio rossi avevano fallito un paio di facili occasioni per triplicare.
Ma soprattutto si è messo in luce per le sue giocate in velocità e per le aperture di campo di 40 metri.

Questo si conferma ancora il problema del Milan attuale: la difficoltà nella copertura difensiva: su tre partite dei rossoneri che ho visto, hanno subito ben 8 gol (contro, se non sbaglio, gli zero gol subiti dall'Atalanta in tutto il torneo).

Ripeto ancora che la Cremonese ha presentato una buonissima squadra (pur avendo ceduto in estate i due migliori, proprio al Milan e alla juve).

In questo senso il torneo ha mostrato la vitalità del nostro settore giovanile.

Si arriva così all'atteso

Inter-Barcellona (2-1)


Pienamente recuperato Colombini, rimessi in campo con i cerotti Vergani e Mangiarotti, l'Inter si presenta comunque al match più difficile con una formazione squilibrata che stupisce se non il pubblico, almeno...me.

Si torna al 4231, che forse nelle intenzioni del mister è un 442, ma se gli esterni sono Ansani e soprattutto Burgio, è difficile considerarlo tale.

E' un azzardo, ma probabilmente calcolato.

Formazione:

Pozzer
Guedegbe Kajganic Ntube Colombini
Burgio   Duse Mangiarotti Ansani
Sakho Vergani


Nonostante la prestazione comprensibilmente non brillantissima dei convalescenti Mangiarotti e Vergani, diciamo subito che la partita è stata abbastanza equilibrata.

Gli esteti magnificheranno il solito gioco brillante dei blaugrana, ma la differenza, alla fine, l'ha fatta la vena davvero ispirata di un solo giocatore: il loro bravissimo e incontenibile centravanti di colore, che ha inventato un grandissimo gol e ha realizzato il rigore del vantaggio iniziale.

Sullo zero a zero e poi anche sull'uno a zero, Buba Ansani e lo stesso Mangiarotti in un'occasione, si sono mangiati chiarissime palle gol che avrebbero indirizzato diversamente il match.

C'è da dire anche che il rigore era assolutamente inesistente, anche a detta del pubblico non di parte.

Kajganic riceve un disimpegno di un compagno, cerca di giocarlo e serve il loro 9, ma ritorna su di lui e libera in calcio d'angolo. Tra lo stupore generale l'arbitro indica il dischetto.

Sul 2-0 giochiamo il tutto per tutto, anche con alcuni cambi: ma si vede chiaramente quello che si era già intuito dalle partite iniziali: questa è una squadra destinata a far bene contro le avversarie che giocano la partita (Roma e Barcellona fino al 2-0), ma a incontrare grandi difficoltà quando siamo noi a dover attaccare in massa (Lumezzane, Renate, Barcellona dopo lo 0-2).

Le nostre punte sono brave se vanno in velocità. Meno se devono attaccare spazi stretti.

Forse le cose cambieranno quando ritroveremo uomini d'area come il miglior Vergani e Opoku, gente capace di fa valere in mischia la propria fisicità.

Un errore del loro portiere, che litiga non la palla e la caccia in fondo alla sua rete su un tiro abbastanza innocuo, riapre per i pochi minuti finali la partita, ma il pressing offensivo dei nostri non porta a nulla di concreto e in finale vanno, meritatamente, i blaugrana.

Un breve cenno alle PRESTAZIONI INDIVIDUALI dei nostri, o almeno di quelli che hanno giocato di più

Pozzer: mi ha dato una sensazione di grande sicurezza. Un notevole intervento, decisivo,  contro il Renate e poi non ha sbagliato nulla

Guedegbe: terzino destro, ha forse trovato il suo ruolo. Insuperabile nell'uno contro uno, buono nelle diagonali, straordinariamente capace di uscire sempre con la palla.
Uno dei migliori e ha dovuto affrontare clienti pericolosissimi

Kajganic: mi era piaciuto molto fino al match col Barcellona, nel quale ha sofferto sin dall'inizio la superiorità di un centravanti imprendibile. Ancora acerbo con i piedi, ha margini di miglioramento. Purtroppo un suo errore ha propiziato il gol del 2-0. Ma a quel punto era chiaramente in affanno

Ntube: ottimo acquisto si è subito imposto con sicurezza al centro della difesa. Preciso in marcatura, buono anche nelle chiusure in aiuto dei compagni, ottimo sulle palle alte.

Colombini: dopo il ritorno con la Roma, nel quale è stato comprensibilmente sulle sue, contro il Barça si è rivisto il solito Colo: veloce, preciso con i piedi. Addirittura più grintoso e efficace del solito in copertura. Deve rafforzarsi atleticamente (è un longilineo che deve migliorare il tono muscolare) ma il giocatore c'è e il piede mancino è ottimo.

Duse: altro ottimo arrivo. Giocatore di qualità e quantità, capace di aperture di campo precise ed efficaci, buono nel contrasto nonostante la struttura non eccelsa, avrebbe bisogno, per rendere al meglio, di due compagni di grande corsa e fisicità. Comunque conferma di essere un prospetto di sicuro valore

Mangiarotti: è il nostro uomo più qualitativo (tra l'altro un 2002 come Guedegbe e Sakho) ma chiaramente non era al meglio della condizione e il dover coprire una vasta zona di campo, in un centrocampo praticamente a due non gli ha giovato. Prova sufficiente ma può e deve essere ben più decisivo.

Burgio: è il solito giocatore che alterna ottime iniziative a momenti di quasi assenza. Trovasse qualità e cattiveria sarebbe molto forte, perché ha fisico, progressione, tiro e buon controllo di palla. Contro il Barcellona ha iniziato bene, con insolita grinta, ma poi è calato fino alla sostituzione.

Ansani: giocatore dotato di grande spunto e progressione, possiede anche buona tecnica (una sua giocata splendida ha creato una delle migliori occasioni da gol, contro il Barça).
E' un brevilineo, robusto e già pronto fisicamente.
Deve completare l'inserimento negli schemi della squadra ed essere più lucido sotto porta.

Sakho: è l'elemento determinante, al momento, di questa squadra, in attesa della crescita di Vergani e del ritorno di Isma. Può vincere la partita da solo o quasi, con la sua velocità e la sua tecnica. Ispiratissimo contro la Roma, dove ha disposto a suo piacimento dei difensori avversari, ha fatto la differenza...in negativo (si fa per dire) contro il Barcellona.

Nel senso che, paragonato al suo omologo blaugrana, è risultato altrettanto tecnico, altrettanto veloce, ma meno lucido e preciso al momento della conclusione. Comunque un giocatore di qualità assoluta.

Degli altri due nuovi, mi è piaciuto Brigati, giocatore di sostanza e con buona qualità, mentre Rossi è parso ancora spaesato, alla ricerca di un ruolo e di una collocazione ben definiti.

Infine il mister: personalmente avrei confermato il centrocampo a tre, con Mangiarotti dietro le punte e Buba Ansani davanti (il convalescente Vergani poteva entrare per l'ex barese nel secondo tempo). Lui ha preferito giocarsela così e conoscendo i suoi ragazzi e la loro condizione verosimilmente avrà fatto la scelta giusta

Per concludere: un'Inter buona, competitiva, ma non straordinaria.

Una rassegna importante che ha confermato la vitalità del calcio giovanile italiano.

Luciano Da Vite


Nella foto: Gaetano Scirea, da cui il Memorial prende nome, con la maglia della Nazionale.

205 commenti:

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Seu Jorge ha detto...

Bé, il gol nostro direi che mette fine alla annosa polemica guelfi-ghibellini del blog: azione da gol che parte con un fraseggio prolungato stile barcellona/tiki-taka (con molta meno padronanza e coscienza ok) dalla nostra aerea e poi si trasforma in un contropiede micidiale come piace a Luciano, 2 tocchi e gol... Tutti d'accordo ora? :)


Invece, mi scuseranno tutti e sergio (con il quale ho ormai un conto in sospeso), ma in tutti i suoi post io percepisco tra le righe qualcosa che non va.
Non puoi commentare così un derby vinto, affossando Murillo (22 enne promessa riconosciuta della coppa america!!!) ed esaltando per l'ennesima volta un avversario, tra l'altro pagato il triplo se non di più...
#aridatecelaltroSergioconlamaiuscola

luciano ha detto...

D'accordo con Seu sul secondo punto.
Sul primo no: il gol è stato grande calcio, in contropiede. L'unico modo in cui si potesse segnare. Che prima sia stato preceduto da un disimpegno difficoltoso, conta poco

sergio ha detto...

Caro Seu come ho gia ribadito in passato i dubbi relativi a Murillo sono sostanzialmente dovuti a cali di concentrazione costanti durante l'annata calcistica. In spagna ha fatto altrettanto. La speranza che possa emendare i suoi atavici errori alla juan (con tutto il rispetto per la grande prestazione di juan di ieri)esiste naturalmente perchè è giovane. Perchè ci è riuscito niente di meno che bonucci e devo dire che Murillo ha una personalità forte come quest'ultimo piuttosto che come ranocchia. Però queste disattenzioni sono frequenti da tanto tempo e non ha caso mancio ha confermato questo definendolo vizio di murillo. Detto questo, e ammettendo la responsabilità di Romagnoli sull'infilata del Guaro, continuo a ritenere (opinione personale e legittima) Romagnoli di un'altra categoria rispetto a Murillo. Soprattutto come potenzialità, anche adesso sembrano equivalersi. Mi permetti di avere un'opinione senza essere tacciato come untore? Poi puoi pensarla come vuoi, ma ti chiedo: se adriano su quell'errore (e sulla distrazione successiva) avesse segnato cosa ne pensavi? Detto questo. Grande inter

luciano ha detto...

nel post spedito, mi sono dimenticato di telles, ma nell'insieme penso che anche la sua prova non sia giudicabile

Everybody Hertz ha detto...

Nuovo post dedicato al derby online

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