Si riparte, con un elenco dei convocati che sarà molto lontano
da quello dei componenti la rosa al termine del mercato.
Per altro allo stato è difficilissimo prevedere quali
movimenti, in entrata e in uscita si concretizzeranno e dunque non si possono
fare previsioni sulla forza effettiva del gruppo che affronterà la prossima
stagione.
Per ora possiamo dire che sono arrivati Erkin, Banega e
Ansaldi e che non è partito nessuno, anche se un paio di giocatori dello scorso
campionato non sono stati riscattati e hanno fatto ritorno al mittente (Telles,
Ljajić).
Difficile orientarsi nel panorama delle voci che si
susseguono: alcune sono messe in circolazione da procuratori interessati a far pubblicità
ai propri assistiti, altre sono invenzioni delle PI finalizzate a creare attesa
nei tifosi per poi criticare i “fallimenti” della dirigenza.
Altri ancora nascono dalla necessità degli operatori mediatici
di raccontare qualcosa ogni giorno, se del caso inventando trattative mai
esistite, ma considerate (da loro) teoricamente possibili.
Poi ci sono le dichiarazioni della proprietà, da interpretare:
“prenderemo giocatori forti e giovani”.
Prese alla lettera, queste dichiarazioni escluderebbero
trattative per Garay (30 anni), Vermaelen (30) e persino Candreva (29).
C'è poi Witsel (27) che sembra tramontato ma sarebbe in una
posizione anagrafica intermedia.
Sarebbero profili ottimi, invece, sempre in relazione a quelle
dichiarazioni, G Jesus, Berardi, Bernardeschi, Joao Mario e la new entry Tielemans.
Ma, naturalmente, anche le la dichiarazione di intenti fosse
da prendere alla lettera, esiste sempre la possibilità di compromessi, magari
per accontentare il mister che probabilmente vorrebbe giocatori in grado di
dare subito il meglio.
Tutti parlano della necessità di lanciare i giovani, ma poi
quando ti chiedono di vincere o fare molto bene, non esiste allenatore che
punti su scommesse avveniristiche, a meno che non si tratti di giocatori che il
mister personalmente ritiene già pronti.
Un compromesso possibile sarebbe quello di prendere un paio di
giovani top e un paio di ottimi giocatori d'esperienza, soprattutto in alcuni
ruoli e in relazione alle possibili uscite.
Un amico del blog si chiedeva, viste le difficoltà, se è
proprio necessario andare a svenarsi per un giovane italiano, viste le
difficoltà frapposte dai poteri costituiti.
Secondo me l'idea, pubblicizzata dalla proprietà, di mirare a
un top giovane italiano e a un top giovane internazionale sarebbe non solo
efficace tecnicamente, ma significativa sotto il profilo d'immagine ed
esprimerebbe la volontà da un lato di non rassegnarsi alla supremazia para-legale
dei poteri calcistici forti, in Italia; dall'altro indicherebbe addirittura
l'intenzione di competere alla pari con i grandi club internazionali.
Un successo, in entrambi questi settori, segnerebbe l'avvio di
un processo davvero rivoluzionario.
Darebbe entusiasmo ai tifosi.
Comincerebbe a infliggere un primo duro colpo ai poteri del
palazzo.
Manderebbe un messaggio di serietà di intenzioni che non
potrebbe venir ignorato anche in futuro, cioè in altre trattative, da
procuratori di giocatori importanti e degli stessi atleti.
Il messaggio, per tutti sarebbe questo: ora ci sono sia i
soldi sia l'intenzione di fare sul serio, lottando alla pari con chiunque, per
conseguire obiettivi tornati ad essere ambiziosissimi.
Naturalmente per far questo i nomi dei due acquisti top
dovrebbero essere Berardi (primo smacco per la juve dopo anni di prepotere) e G
Jesus, che non so se sia il giovane più forte, ma di certo è il giovane più
inseguito dai grandi club.
Le alternative, su livelli però inizialmente diversi,
potrebbero essere Bernardeschi e Tielemans.
I Della Valle per altro hanno imparato a loro spese ai tempi
di Moggiopoli, che cosa vuol dire mettersi contro la juve, tanto che in modo
tempestivo hanno fatto rapidamente
retromarcia e si sono salvati...diciamo con molta fortuna, dalla retrocessione.
Da allora l'acquiescenza al potere non è mai stata messa in
discussione (dal caso Luca Toni – e per fortuna, perché poi è arrivato Ibra -
fino al più recente episodio Salah).
Ho avuto la fortuna di poter seguire dal vivo e da vicino
Bernardeschi e devo dire che sinceramente mi ha molto colpito.
Poi ho espresso questa mia impressione a un tecnico che lavora
per le nazionali.
Mi ha risposto che Berardi vale due Bernardeschi.
Posso aver sbagliato io (più probabile), anche se pure io
preferirei Berardi; ma può aver sbagliato lui.
Nel calcio sbagliano tutti.
Mi piacerebbe sapere ad esempio, tra gli amici del blog, ma
anche fra giornalisti e tecnici, chi, ai tempi del Bari di Ventura, potendo
scegliere avrebbe optato per Bonucci e non per Ranocchia...
Poi ripeto, molto dipende dal ruolo di chi si esprime.
Da tifoso sceglierei Tielemans rispetto a Witsel; da
allenatore... licenziabile nell'immediato, Witsel. Per esempio.
Ma personalmente, fossi un magnate cinese e volessi mandare un
messaggio inequivocabile all'Italia e al mondo farei qualunque sforzo per
arrivare ai due giocatori anche pubblicitariamente più significativi: G. Jesus
e Berardi.
Non considero Pjaca perché ormai sembra fuori dalla nostra
orbita (e se davvero va al Napoli e il Napoli non cede Higuain ne vedremo delle
belle, perché gli esterni con le sue caratteristiche, come sappiamo sono
fondamentali per l’argentino e per il tipo di gioco praticato da Sarri).
Terminata la parte dedicata ai sogni, torniamo a parlare della
realtà, cioè della nostra rosa attuale, anzi dei convocati per il raduno che,
come dicevamo, non costituiscono la rosa perché molti dei migliori sono a
riposarsi dalle fatiche dell'europeo o della Copa America e alcuni aggregati
verranno ceduti o ritorneranno nelle fila delle giovanili.
Qualche sorpresa comunque le convocazioni l'hanno riservata.
Anzitutto c'è la presenza di un solo '99, Pinamonti.
Questo non era in discussione, ma io pensavo che avrebbe
potuto esserci almeno anche Zinho.
Tra gli ex Primavera mi ha sorpreso la mancata convocazione di
Gravillon (mentre c'è Senna: il belga ha un anno in più e maggior esperienza.
Poi forse ha giocato la necessità di disporre di un ricambio di ruolo per
reparto, tra i centrali è già presente Della Giovanna e Senna stesso oltre che
esterno mancino, può giocare da centrale).
Altra sorpresa l'assenza di Baldini: probabilmente il
giocatore è già in fase avanzata di trattativa per la cessione temporanea.
Piacevole la novità Di Gennaro (mentre Bardi è stato
nuovamente ceduto in prestito al Frosinone).
DiGe è rientrato a fine campionato scorso dall'ennesimo grave
infortunio, probabilmente si preferisce fargli ritrovare la miglior condizione
seguendolo da vicino, prima di deciderne la destinazione eventuale.
Interessante infine la presenza di Yao e Bessa. Credo che
nessuno dei due resterà (se non eventualmente per motivi di ordine... burocratico.
Però entrambi hanno fatto molto bene in serie B e tutto
sommato al Mancio non dovrebbe dispiacere verificare da vicino i progressi
compiuti, anche se non in termini di prospettiva immediata.
Infine non posso che essere entusiasta di due rientri in
società molto importanti: Samuel e ora anche Matteoli.
Sul Muro è inutile dilungarsi, ma Matteoli è un arrivo di
notevole spessore.
Ha fatto molto bene (considerando le risorse disponibili) per
15 anni come responsabile del settore giovanile sardo e lo scorso anno ha
contribuito in modo determinante al rilancio del settore giovanile del Como,
davvero di nuovo in spolvero, dopo un lungo periodo di mediocrità.
Chissà che dietro l'arrivo del 2001 Fonseca, scippato si dice
al Milan all'ultimo momento, non ci sia anche il suo contributo, oltre a
quello, naturalmente, di Giavardi e Samaden.
Questi movimenti comunque lasciano credere che ci sia davvero
l'intenzione di potenziare anche il settore, soprattutto dal punto di vista
finanziario, perché sul piano della competenza tecnica e delle capacità
manageriali c'è ben poco da migliorare.
Intanto restiamo in attesa, con molta curiosità,
dell'ufficializzazione dei nuovi ruoli tecnici, e di altri annunci di nuovi
arrivi, che certo non mancheranno, sempre in relazione a un settore giovanile
che deve confermarsi come il più forte d'Italia e uno tra i primi in Europa.
Luciano Da Vite
Nella foto (Inter.it): Roberto Mancini insieme a Erick Thohir
e Zhang Jindong.
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